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Simone Codirenzi e gli orrori del rondò lucerino

L'interrogazione sollevata da Simone Codirenzi durante il Consiglio Comunale dello scorso 12 settembre aveva ad oggetto la costruzione di ventisei alloggi di utenza differenziata e nello specifico il rondò tanto contestato in zona 167: «È giusto che comunque la cittadinanza sappia, anche se non abbiamo la paternità di quella bruttissima situazione, perché per me è una piaga per quel quartiere». Il consigliere ha detto di essersi già interrogato nel 2019 su cosa fosse quel muro che aveva iniziato a coprire l'incrocio tra viale Michelangelo e viale Canova, e «anche oggi non ne vedo questa grossa utilità, così appunto chiedo all'assessore ai Lavori Pubblici Daniela Pagliara che cosa si stia facendo ma soprattutto se si possa in tempi brevi aprire un varco e se si riesca comunque ad attivare un percorso per i veicoli, in modo tale da dare un po' di dignità a quel quartiere».

Codirenzi ha poi dovuto ammettere, alla luce dei fatti, che forse qualche tempo fa aveva ragione il comitato di quartiere 167 allorquando riteneva opportuno delocalizzare il rondò su un'area attigua a viale Scarano, ma «purtroppo ciò non è stato fatto e oggi ce lo troviamo ancora lì, però dobbiamo trovare una soluzione immediata».

Pagliara ha dunque dovuto in primis constatare a malincuore che quell'opera ha subito negli anni diversi rallentamenti. L'assessore ha poi informato che circa un anno fa avevano ricevuto una nota dalla ditta appaltatrice con cui si spiegava che l'aumento dei prezzi aveva comportato comunque una problematica nel terminare l'intera opera. «Ci chiedevano – ha continuato a spiegare Pagliara – se fosse possibile fare una perizia di variante». In ogni caso dopo la ricezione di tale nota quest'ultima era stata tempestivamente inviata alla Regione Puglia per chiedere se fosse effettivamente possibile una perizia di variante, e «la Regione ci ha autorizzato, così il Comune ha scritto al direttore dei lavori per procedere alla stessa». L'assessore ha detto di non sentirsela comunque di sbilanciarsi nel dire quali sarebbero state le variazioni al progetto in essere, anche perché ancora non avevano un documento fatto dal direttore dei lavori, il quale «ci ha detto che lo riceveremo a brevissimo, mi auguro nel giro di una settimana».

Come quella anche altre opere pubbliche a dire di Pagliara avrebbero subito nei tempi a venire dei rallentamenti per via dell'aggiornamento di due prezziari regionali a distanza di sei mesi, senza contare che alcune voci erano state raddoppiate e altre stravolte, infatti «noi ci troviamo, nello specifico di quest'opera, con un palazzo in costruzione, che già di per sé ha numerose voci di computo metrico».

Non solo: «Nella variazione tra il prezziario del 2019 e quello del 2022 oltre ad aggiornare i prezzi sono state proprio variate delle voci, infatti alcune sono state accorpate o scorporate, quindi paradossalmente potremmo avere oggi un computo metrico di quattrocento o cinquecento come di cento voci». L'assessore ha detto anche di capire che il lavoro che il tecnico stava facendo era importante. «Abbiamo anche chiesto alla ditta – ha proseguito Pagliara – se fosse possibile aprire oggi un varco per permettere il passaggio dei mezzi alle persone, ma non è possibile per garantire la sicurezza del cantiere, però ci hanno riferito che nel momento in cui verranno eliminate le lavorazioni più importanti e quindi rimosse quelle che sono le grandi strutture apriranno un varco prima di completare la piazzetta».

Eppure, come ha detto Fabrizio Abate intervenendo subito dopo rivolto a Pagliara, a lui era arrivata voce da qualcuno degli abitanti di quella zona che addirittura quel cantiere fosse abbandonato a sé stesso: «Sembrerebbe che nessuno più stia lì a vigilare, infatti mi hanno mandato anche delle fotografie dove si vede chiaramente che dei bambini vi entrano tranquillamente». In realtà l'assessore avrebbe appreso solo in quel momento da Abate la notizia, pertanto la stessa Pagliara si è fatta carico di verificare quella situazione di persona l'indomani mattina: «Mi recherò dai vigili urbani insieme a un tecnico e verificherò subito la cosa, perché è pericolosa».

(Foto: Vittoria Massaro)

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