Riscoprire l'arte e la cultura come momenti di comunità, di incontro e di trasformazione collettiva e restituire il teatro alle persone. È il nucleo del progetto che approda anche a Lucera dopo aver esordito nei grandi centri italiani, europei e mondiali a cominciare da Edimburgo.
Abbiamo di recente incontrato Dario D’Aries, un giovane di origini lucerine pur essendo nato a Milano (Dario si sente fortemente legato alla terra da cui partirono i suoi genitori, Ciro D’Aries e Antonella Tetta), il quale ha voluto presentarci il progetto denominato “Lucera Fringe”, inserito nel contesto della programmazione di Lucera Capitale della Cultura della Puglia 2025.
Nell’ambito di tale progetto sono state previste come punto di partenza dello stesso, il 4 e il 5 settembre alle ore 21.00 in via Carlo D’Angiò, due serate di spettacoli teatrali. L’idea è infatti quella di lanciare in città un festival di arti performative, sulla base di un modello di teatro nato a Edimburgo negli anni ’50, con l’obiettivo di dare spazio e voce a quegli artisti indipendenti che non riescono per varie ragioni a partecipare ai festival istituzionali (“fringe” significa appunto “ai margini”): «Abbiamo voluto in qualche modo assimilare proprio quel modello con l’obiettivo di un teatro che parte dal basso dando la possibilità a giovani artisti principalmente locali di avere a disposizione un palcoscenico, nelle piazze e per le strade, su cui portare i loro testi teatrali che altrimenti rimarrebbero abbandonati in qualche cassetto».
D’Aries ha spiegato che l’idea di creare questo progetto risale alla scorsa primavera, durante la fase preparatoria della candidatura di Lucera Capitale, ma esso prenderà realmente forma nel 2026 con un primo vero Festival Fringe di arti performative. Nel frattempo, “Radici” e “Genesi del rigenero” saranno i primi due spettacoli di settembre, con autori e interpreti che hanno già alle spalle una solida esperienza in tale ambito.
D’Aries pensa però in grande: «Abbiamo il sogno di riuscire a portare quante più innovazioni dal punto di vista sperimentale e di coinvolgere quanta più popolazione possibile in simili iniziative».
I presupposti sono più che buoni. Una sfida importante che in tutto il mondo sta riscuotendo grande successo, perché si tratta di credere in una «cultura accessibile, inclusiva e nella contaminazione artistica, che mescola idee e linguaggi diversi mettendo al centro persone e territori».
Lucera Fringe mette a disposizione sul proprio sito - lucerafringe.com – tutto il materiale possibile e i contatti per avviare nuove e straordinarie esperienze. Intanto ascoltiamo il racconto di Dario D'Aries nell'intervista rilasciata al Frizzo.
Il Frizzo