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Lucera. Variazione bilancio 2024-2026. È la seconda, ma "importante" per Pitta

LUCERA – Il settimo punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 29 novembre scorso consisteva nelle variazioni al bilancio 2024.

A relazionare su tale accapo è stato quindi l’assessore al ramo Antonio Buonavitacola, il quale ha spiegato che con quella proposta deliberativa il Consiglio era chiamato ad apportare appunto un’altra variazione al bilancio di previsione 2024-2026.

Il primo a intervenire sull’argomento è stato il consigliere Fabrizio Abate, il quale ha innanzitutto osservato che il Comune aveva a disposizione una marea di denaro da poter spendere per Lucera Capitale della Cultura 2026. È subito intervenuto allora lo stesso assessore, che ha fatto notare al consigliere che l’amministrazione era riuscita a lavorare bene e a creare un avanzo che in quella fase si andava a distribuire, con l’augurio che «nel 2025 vi sia un altro avanzo da poter pure inserire, perché se siamo Capitale della Cultura, dobbiamo anche dare tale immagine».

Sul punto è intervenuto anche il Direttore di Ragioneria dott. Raffaele Cardillo, il quale ha voluto fare una precisazione: «Eravate presenti in Consiglio ad aprile quando abbiamo approvato il rendiconto, che si è chiuso con un avanzo di circa 3,5 milioni di euro». Somme che, come ha osservato lo stesso Abate subito dopo, erano state poi applicate al bilancio di previsione. Il consigliere ha però voluto in seguito evidenziare che nell’ultima relazione trimestrale i Revisori dei conti avevano rilevato che permaneva bassa la percentuale di riscossione, così il Collegio aveva reiterato l’invito all’Ente ad attivare ogni iniziativa finalizzata all’implementazione di essa. Alla luce di ciò Abate ha dunque chiesto se esistesse ancora un problema di cassa all’interno dell’Ente o se esso, considerato che si stavano mettendo risorse su risorse per diverse attività mediante l’utilizzo dell’avanzo libero, fosse stato superato. A tale domanda il dirigente ha risposto chiarendo che in quel momento non avevano problemi di cassa, pur riconoscendo che evidentemente, come egli stesso ripeteva sempre, la percentuale di riscossione era ancora molto bassa. Se però, come ha poi fatto rilevare il consigliere, non c’era un problema di disponibilità di cassa, restava da chiarire allora perché non più tardi di due giorni prima fosse stata inviata al Prefetto una missiva con cui le rappresentanze sindacali dei dipendenti diffidavano a pagare gli stipendi relativi al mese di novembre entro tre giorni dal ricevimento della loro lettera.

L’ultima domanda che Abate ha voluto fare a Cardillo è stata se fosse ipotizzabile che, anziché spendere tutti quei soldi in spesa corrente, convenisse piuttosto investirli sulla risoluzione di talune criticità esistenti in città. Considerato infatti, come ha continuato a sottolineare il consigliere, che Lucera sarà Capitale Regionale della Cultura, a suo dire problemi come la mancanza di bagni pubblici, la situazione di Palazzo De Troia e il tetto del tribunale andavano risolti al più presto.

Per quanto riguardava gli stipendi ai dipendenti, Cardillo ha informato il consigliere di aver avuto già modo, in realtà, di affrontare la questione il giorno prima, ma in ogni caso, «un dipendente comunale che vuole avere informazioni in merito può contattare direttamente me in qualunque momento». Tuttavia, pare che il dirigente non avesse ricevuto alcuna lamentela a riguardo in quei giorni. A dire di Cardillo, comunque, non si trattava di un problema di disponibilità di cassa, bensì tecnico con la Tesoreria.

Non ha potuto ovviamente non intervenire sull’argomento il sindaco Giuseppe Pitta, il quale ha voluto invitare, dopo aver ascoltato alcuni interventi, al rispetto del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale: «Mi viene infatti detto dal consigliere Abate che basta che io gli risponda, ma dato che non siamo in fase di interrogazioni, io non sono tenuto a rispondere a nessuno, cioè, rispondo perché voglio affrontare il problema, ma non è un obbligo, chiariamoci».

Pitta ha proseguito facendo notare che Abate stava cercando di buttare in caciara tutto quanto di buono fatto dall’amministrazione che in quel momento portava a suo dire un’importantissima variazione di bilancio al vaglio del Consiglio: «Si cerca però di farla passare in sordina, anzi, sembra quasi che essa sia un danno, ma sicuramente il danno non è per la città, bensì per chi lo interpreta tale». Allo stesso modo, come ha continuato a dire il sindaco, si voleva far passare il messaggio che quel 1.750.000 euro fosse un danno per la città di Lucera in quanto avrebbe creato uno squilibrio di cassa tale per cui «vuoi vedere che quasi quasi esso è la causa del fatto che il Comune non ha pagato gli stipendi?». Pitta ha dunque chiarito che in quel momento avevano la grande opportunità di fare una variazione di bilancio, così egli stesso aveva chiesto a propria firma di predisporne una che garantisse un principio di salvaguardia e prudenza contabile tale per cui venisse utilizzato meno del 50% delle disponibilità, ma «purtroppo, se tutto quanto di buono fatto da quest’amministrazione per qualcuno non deve essere tradotto in opere e servizi, beh!, vi è andata male». Il sindaco ha quindi invitato i consiglieri, per così dire, oppositori a farsi una ragione del fatto che l’attuale amministrazione avesse lavorato tanto da sanare il bilancio: «Ci hanno approvato il bilancio stabilmente riequilibrato, porteremo la città fuori dal dissesto finanziario e siamo uno dei pochi Comuni che sono andati in avanzo, una parte prudenziale del quale la impieghiamo appunto per realizzare opere e servizi». Non solo: a dire dello stesso Pitta vi saranno altre risorse che col loro impiego non intaccheranno comunque le casse dell’Ente.

«Sindaco – ha detto tuttavia Abate nel riprendere la parola in fase di dichiarazioni di voto –, io ho posto una domanda e lei come al solito è abile a svincolarsi e a considerare solo la parte che le interessa». Il consigliere ha pertanto preannunciato il proprio voto contrario anche in riferimento alle modalità di utilizzo, da parte dell’attuale amministrazione, delle risorse economiche e alla gestione del Piano Sociale di Zona.

Al momento del voto quindi l’opposizione, eccezion fatta per il consigliere Franco Angelo Ventrella, il quale si è astenuto, ha espresso la propria contrarietà.

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