Il quinto accapo del Consiglio Comunale dello scorso 28 giugno consisteva nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni anno 2023.
A relazionare è stato ovviamente l'assessore Antonio Buonavitacola, il quale ha semplicemente spiegato che il piano di quest'anno è sostanzialmente invariato rispetto a quello dell'anno scorso.
L'unico intervento sull'argomento è stato quello del consigliere Fabrizio Abate, che ha voluto avere qualche breve delucidazione. In particolare Abate ha osservato che per via Petrarca non si riusciva ancora a trovare una destinazione e che quest'ultima era invece determinata dalle esigenze del momento, «dapprima banco sociale permanente, in un secondo momento rifugio per animali feriti e infine bene da vendere». Il consigliere ha dunque chiesto di che morte dovesse morire via Petrarca e se si avesse un'idea chiara su cosa bisognasse fare di quei locali. Abate ha in seguito ricordato, riguardo ai locali di Piazza del Popolo e all'agenzia viaggi lì ubicata, che la signora della stessa agenzia aveva già detto più di una volta in passato di essere disponibile a versare un canone di fitto, ma l'Ente non aveva mai stabilito quanto e a partire da quando la signora in questione dovesse pagare: «Che cosa accadrà ora a questi locali?».
Rispetto a via Petrarca il sindaco Giuseppe Pitta ha dato una brevissima risposta e ha informato che essa era stata candidata a un importante finanziamento dall'Ufficio dei Servizi Sociali del Piano Sociale di Zona per allestirvi un punto di primo intervento sociale. Tale finanziamento era di 900.000 euro e ove il Comune fosse dovuto entrare in graduatoria per questo, era chiaro a dire di Pitta che non ci sarebbe stato bisogno del parere favorevole dell'Ufficio: «L'Ente potrà ristrutturare e utilizzare quel bene in quanto le somme prevedono anche la gestione di esso, ragion per cui è una doppia chance, anche se io ho più volte detto che fortunatamente ove non dovesse arrivare il finanziamento si può valutare la possibilità di venderlo, quindi non precludiamo nulla, ma comunque non abbiamo altra intenzione se non di restituire quella struttura all'ambito sociale e speriamo che ciò possa accadere in tempi abbastanza brevi».
L'accapo è stato dunque approvato (l'opposizione si è divisa tra contrari e astenuti).