Qualche settimana prima del Consiglio Comunale del 5 giugno scorso il consigliere Fabrizio Abate si era imbattuto in una nota piuttosto recente (aprile di quest'anno) fatta da Giuseppe Pitta e nella quale lo stesso sindaco diceva a un certo punto che, considerato che si erano verificati alcuni ritardi nonché anomalie e criticità per degli adempimenti di competenza anche del IV settore, così come già evidenziato con nota 17297 del corrente anno, l'ing. Pietro Savoia sarebbe stato rimosso dall'incarico di dirigente del IV settore e quest'ultimo sarebbe stato affidato al dott. Raffaele Cardillo, l'economo e ragioniere dell'Ente. Pertanto, come ha evidenziato proprio Abate nell'interrogazione da lui stesso sollevata durante l'ultimo Consiglio, si toglieva nuovamente l'incarico a un tecnico preposto a fare quello che gli spettava e assunto «con tanto di medaglia al valore» per riconsiderare l'idea di porre come dirigente ai Lavori Pubblici appunto il ragioniere dell'Ente «come se Cardillo non avesse null'altro da fare», considerato pure che lo stesso Cardillo è anche dirigente al Contenzioso, ai Tributi e al Bilancio e responsabile del Piano Sociale di Zona, così «gli diamo ancora una volta i Lavori Pubblici e poi ci lamentiamo che i bilanci arrivino in ritardo».
In ogni caso leggendo quella nota Abate era stato spinto dalla curiosità ad andare a chiederla al Protocollo con regolare domanda e l'ufficio in questione gliel'aveva fornita: in essa Pitta sostanzialmente motivava la sostituzione di Savoia con Cardillo indicando tutta una serie di inefficienze affinché il segretario prendesse i necessari provvedimenti finalizzati ad avviare le adeguate procedure volte «a liberare l'Ente da uno stallo indecoroso e dannoso». Eppure, come lo stesso sindaco aveva scritto, coi suoi assessori aveva più volte sollecitato il dirigente a risolvere problemi di grande rilevanza ma fino a quel momento senza aver avuto alcun fattivo riscontro, un fatto a dire di Pitta intollerabile, per cui il primo cittadino scriveva concludendo che si sarebbe rivolto, se non avesse trovato riscontro presso il segretario, al Prefetto per avere risposte rispetto a tali questioni. In realtà però, come ha ricordato il consigliere, quando nell'assise comunale Pitta diede l'incarico all'ingegnere, proprio Abate gli fece notare che dal curriculum gli sembrava che verosimilmente era affrettata quella scelta da lui fatta senza neppure, così come previsto dal regolamento comunale, fare un colloquio. Quest'ultimo certamente non avrebbe dovuto essere fatto dal sindaco bensì da persone qualificate. In realtà Abate aveva già fatto presente a Pitta che il Comune avrebbe dovuto approfittare della facoltà di non procedere all'assunzione del candidato qualora a seguito di colloquio non fosse stato ritenuto idoneo alla posizione da ricoprire, ma nonostante ciò il sindaco assicurò che Savoia andava benissimo ed era contento perché dopo tanti anni finalmente il Comune di Lucera aveva assunto, seppure non tramite concorso ma attingendo da altra graduatoria, un dirigente tecnico, ragion per cui l'Ente avrebbe viaggiato a gonfie vele salvo poi, dopo solo un anno e mezzo, capire che quella figura, come ammesso proprio da chi l'aveva nominato, non andava bene (probabilmente anche tutti i ritardi legati ai finanziamenti del PNRR erano da attribuire a quel dirigente tecnico). Abate ha concluso la sua lunga interrogazione ricordando, in merito alla tabella dell'IFEL sui Comuni della Capitanata aggiornata al 7 marzo del 2023, che Lucera rispetto ad altri Enti ha ricevuto soltanto 9 milioni di euro: «A chi dobbiamo dire grazie per tutte queste inefficienze?».
Così Pitta ha ritenuto opportuno ricordare al consigliere la normativa e ha spiegato che l'ingegnere era stato assunto presso il Comune di Lucera con regolare procedura di assunzione prevista dal regolamento comunale: «Savoia è stato assunto dopo aver superato un regolare concorso espletato in altro Comune e noi abbiamo fatto lo scorrimento della graduatoria attingendo l'assunzione da quella più vicina». Per quanto riguardava poi il colloquio a dire del sindaco non spettava a lui farlo: «La facoltà in merito è del dirigente al Personale, il quale dopo la risposta positiva dell'ingegnere non ha ritenuto necessario farlo, infatti il curriculum di Savoia era già passato al vaglio di una commissione concorsuale e l'aveva fatto risultare primo idoneo». Pitta ha inoltre chiarito di non aver potuto dal canto suo sollecitare lo svolgimento di alcun colloquio.
Abate è potuto dunque passare alla seconda interrogazione, più breve. Il consigliere ha detto di aver tirato un sospiro di sollievo nel prendere atto che quella che era una sua insistenza si era concretizzata: il riferimento era all'avvenuta modifica, risalente allo scorso 31 maggio, di una proposta di delibera di Giunta. In particolare, inizialmente si prevedeva che il campo di padel venisse collocato su un'area gratuita come quella del pattinaggio, mentre in seguito esso era stato spostato su una in cui era prevista già una convenzione, quella del campo da tennis. Tuttavia – questo sembrava di capire ad Abate dal progetto – pareva che bisognasse dare autorizzazione per poter somministrare alimenti e bevande. Non solo: il consigliere si chiedeva dove dovessero insistere il container e il gazebo, infatti ciò non era ben chiaro dal progetto, pertanto Abate ha domandato all'assessore allo Sport e a quello al Patrimonio se avessero verificato che quella struttura non andasse a essere inserita sul campo di bocce, il quale avrebbe dovuto essere comunque lasciato libero per essere impiegato dalle persone anziane residenti in quella zona.