La prima interrogazione sollevata dal consigliere Fabrizio Abate durante l'ultimo Consiglio Comunale del 28 giugno scorso era rivolta all'assessore al Patrimonio e al direttore di Ragioneria Raffaele Cardillo.
Si trattava di un'interrogazione che Abate fa ormai con cadenza annuale anche per via del cambio continuo di assessore al ramo. Il consigliere ha chiesto anche la presenza di Cardillo in quanto nelle more dell'attesa del nuovo dirigente del IV settore era tornato a ricoprire tale incarico proprio lui. In particolare Abate ha voluto capire se ci fosse stato un prosieguo rispetto a quanto scritto dallo stesso Direttore di Ragioneria, risalente ad agosto del 2021, oppure se la cosa fosse rimasta lettera morta. La questione riguardava il contratto di comodato gratuito, relativo ai locali di proprietà del Comune siti al piano seminterrato del plesso scolastico dell'infanzia che si trova in via Podgora, con l'associazione AGESCI Scouts: «Temo che ci siano grossi problemi in quella struttura». Prima di tutto però, come ha fatto notare il consigliere rivolgendosi all'assessore e al segretario, quel contratto era scaduto dal 2016 e pertanto avrebbe avuto bisogno di una proroga, tuttavia esso non era mai stato prorogato e a dire di Abate non era la prima volta che ciò accadeva, con tutte le responsabilità pensali che ciò comporta. Per di più vi sarebbe stata un'evasione d'imposta, infatti sul contratto di comodato gratuito era previsto il pagamento di 200 euro di tasse di concessione governativa, quindi il consigliere ha denunciato ancora una volta il fatto che l'Ente stava evadendo delle imposte, mentre l'associazione in questione continuava a stare beatamente lì senza lo straccio di un contratto, dunque in maniera del tutto abusiva:
«A mio modo di vedere si sarebbe dovuto o prorogare il contratto o fare una manifestazione d'interesse: ci sono state domande di altre associazioni per usufruire di quei locali, ma sono rimaste lettera morta». La verità per Abate è che «tutti sappiamo chi sono gli organi che comandano là, infatti lì c'è il monopolio e gli altri non possono avvicinarsi bensì devono pagare l'affitto». Il consigliere ha dunque detto chiaramente di conoscere le motivazioni che stavano alla base di tali dinamiche. Vero è, come ha spiegato lo stesso Abate, che il dott. Cardillo, dirigente ad interim del IV settore, scrisse al consigliere a seguito della sua ultima sollecitazione, risalente ad agosto del 2021, all'allora responsabile del patrimonio Pasquale Borrelli e al sindaco Giuseppe Pitta, facendo presente che dagli atti si evinceva che fino a quel momento non risultavano deliberazioni dell'Ente che autorizzavano la proroga del contratto annuale, pertanto qualora fosse stato confermato quanto esposto nell'interrogazione da Abate sarebbe stato necessario (siamo al 30 agosto del 2021) procedere con estrema urgenza alla verifica dei locali e, in caso di occupazione, allo sgombero degli stessi. Il consigliere ha dunque chiesto a Maria Barbaro cosa si fosse fatto di tutto quanto scritto da Cardillo e l'assessore al ramo, dopo aver ricordato di essere tale da marzo, ha informato che nonostante il cambio di dirigente chiese a fine marzo a quello nuovo con una nota tramite PEC che venisse fatto mediante una nuova unità dedicata esclusivamente a loro un censimento di tutte quelle che erano simili situazioni evidenziando tra esse anche quella dei locali in comodato gratuito di cui si stava parlando, senza dimenticare che ce n'erano altri in condizioni analoghe, dopodiché «avremo un elenco di tutti quelli che sono i locali comunali compresi i chioschi e il Palazzetto dello Sport, e sicuramente, verificato lo stato giuridico, si passerà a degli affidamenti ovviamente con gare ad evidenza pubblica e simili».
Purtroppo però quell'unità di cui parlava Barbaro sarebbe arrivata di lì a pochi giorni e «io avevo anche chiesto di anticipare con una delibera di Giunta quella che era l'intenzione di principio, quindi aggiorniamoci a settembre». Eppure a dire di Abate l'unico contratto era stato fatto solo da lui. Tuttavia il consigliere ha dato comunque fiducia all'assessore: «Ci deve essere la volontà politica di risolvere il problema».
La seconda interrogazione riguardava un bando di finanziamento, su cui ci si era già soffermati in qualche precedente seduta, sui beni confiscati alla criminalità organizzata ubicati in Piazza San Giacomo: «Non si è capito bene se quel finanziamento ce lo restituiscano, ma la mia domanda riguarda in particolar modo il bando che si sarebbe dovuto fare per l'affidamento di quei beni alle associazioni: si farà?». Il consigliere ha fatto notare infatti che non si era riusciti più a ricollocare neanche la tabella che era stata tolta. Barbaro ha però assicurato che erano stati riaperti i termini e che era stata quindi affidata l'intera documentazione cartacea inerente a tali beni al dott. Niro, il quale a suo dire aveva preso in carico la procedura e avrebbe partecipato, infatti «parte della documentazione relativa al progetto era già pronta». Coi termini riaperti si sarebbe potuto dunque ripresentare la domanda e riproporre in tempi brevi il progetto, che sarebbe stato sempre lo stesso: «Di finanziamenti non è che ne candidiamo mille e non ne prendiamo nessuno, piuttosto candidiamone uno e cerchiamo di prenderlo».