"L'arcaica" vicenda dei trasporti a Lucera e delle gestioni collegate ad essa più che ricordare "I Promessi Sposi" potrebbe trovare la sua narrazione in un volume dal titolo "Le promesse da marinaio".
L'interrogazione sollevata dal consigliere Simone Codirenzi durante il Consiglio Comunale dello scorso 31 luglio era rivolta appunto all'assessore ai Trasporti Claudio Venditti e riguardava la vicenda Lucera Service, società, com'è noto, addetta al trasporto pubblico locale.
Ebbene, nel mese di giugno era stato rinnovato il contratto con la stessa, ma dopo qualche giorno essa aveva fatto un atto notarile con cui cedeva un ramo d'azienda alla Fancy Tour, che è la stessa società che detiene l'appalto di scuolabus, idrico e disabili. Tuttavia non c'era stata nessuna comunicazione propedeutica o tavolo tecnico, fatto che a dire di Codirenzi sarebbe potuto essere anche sanzionabile in base al Codice degli Appalti. La parte gestionale comunque, rappresentata dal dirigente dott. Raffaele Cardillo, aveva tempestivamente risposto alla PEC inviata al Comune dove si evidenziava che c'era stato l'affitto di ramo d'azienda, pertanto il consigliere ha chiesto che cosa stesse facendo l'amministrazione e se stesse valutando altresì tutte le problematiche che attanagliavano la società.
Il consigliere Francesco Aquilano dal canto suo ha colto la palla al balzo per dare il massimo supporto alla richiesta avanzata dal collega Codirenzi, anche perché lo stesso Aquilano aveva portato la questione in Consiglio due mesi prima mediante un'interrogazione e in quell'occasione aveva ricevuto una risposta dal segretario dalla quale aveva compreso sin da subito che la situazione era piuttosto grave.
Venditti ha comunque spiegato che la Fancy Tour aveva notificato al Comune un certificato con cui annunciava che avrebbe proceduto all'affitto di un ramo d'azienda, che è cosa diversa dalla cessione, quindi la questione era molto più articolata di quanto si pensasse. «Ovviamente – ha continuato l'assessore – vista quella comunicazione ci precipitiamo dal dirigente, il quale in base alla norma non poteva procedere a quel tipo di attività perché per lui quel tipo di cessione era nullo, così siamo andati dinanzi al Prefetto e abbiamo spiegato quelle che sono le nostre ragioni». Avevano allora un po' di tempo, sessanta giorni dall'atto notarile, per valutare i requisiti e di conseguenza l'iter da intraprendere.
Tuttavia il sindaco ha fatto capire chiaramente che già dall'inizio avevano reputato l'operazione non fattibile, tant'è che il dirigente in attuazione del contratto d'appalto aveva scritto che vi era il dubbio da parte degli uffici se si trattasse di cessione o di fitto, mentre il tavolo di Prefettura aveva sottolineato la scorrettezza della ditta. Non solo: per il consigliere Franco Angelo Ventrella andava fatta anche una ricognizione dei debiti e dei crediti che si sarebbe accollata la Fancy Tour.
