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Pasquale Colucci: «Chiedevo più slancio. La risposta: "Faremo. Diremo. Vedremo"»

Nella fase delle comunicazioni del Consiglio Comunale tenutosi lo scorso 20 marzo il presidente Pietro Di Carlo ha comunicato tra le altre cose che gli era pervenuta un'informativa da parte del consigliere Pasquale Colucci di dichiarazione di indipendenza e nel contempo, seppure successivamente, di dimissioni dello stesso da presidente della IV commissione consiliare permanente. A tal proposito è intervenuto lo stesso Colucci per spiegare le motivazioni che l'avevano indotto ad abbandonare la maggioranza. Il consigliere ha sentito infatti doveroso prendere la parola per comunicare all'assise per sommi capi quelli che erano stati gli eventi degli ultimi giorni e le decisioni da lui maturate.

Per Colucci è innegabile che nel corso di quest'esperienza politica «anche piuttosto travagliata» si è spesso percepito il senso della precarietà dell'attuale amministrazione, il quale ha contribuito a generare anche all'interno della popolazione un senso di sfiducia nei confronti dell'attività amministrativa. Spesso in passato il consigliere ha risposto anche veementemente a queste critiche dicendo che amministrare non è facile e che fare il sindaco probabilmente è ancora più complicato, però «quando si ha la responsabilità di amministrare non ci si può fermare soltanto alla mera critica e al giudizio», quindi nel corso degli ultimi mesi il consigliere ha sentito la necessità di chiedere una verifica dell'attività amministrativa, giunti a metà del percorso della consiliatura, per cercare di individuare quelli che fossero i settori che avessero più bisogno di un aiuto e di ridare a essi uno slancio cercando delle soluzioni. Ebbene, pur trovando spesso condivisione per quel che riguarda quest'analisi e tali premesse, a Colucci è stato risposto più volte "faremo, diremo, vedremo", obiettando allo stesso tempo che forse essere troppo concentrati sul futuro può essere dannoso perché annebbia il giudizio su quello che è il presente.

Il consigliere ha certo riconosciuto che le difficoltà ci sono in tutte le città e amministrazioni, ma «il problema reale è come spieghiamo questi problemi e come raccontiamo alla città queste difficoltà». Il consigliere ha visto insomma da parte dell'amministrazione una mancanza di volontà a mettersi in discussione, che l'ha portato a ritenere chiusa la sua esperienza amministrativa in maggioranza. Eppure nel maggio del 2021 in un momento particolare, quello della crisi politica interna alla stessa maggioranza, proprio Colucci citando Churchill disse che era importante il coraggio di andare avanti, mentre oggi il consigliere ha notato che questo coraggio è venuto meno, sacrificato forse sull'altare del tirare a campare. Nonostante ciò Colucci, il quale crede nella concretezza, ha fatto appello al sindaco Giuseppe Pitta, alle forze di maggioranza e di riflesso anche a quelle di minoranza, e ha invitato il primo a riprendere il suo programma elettorale, che molti di loro hanno condiviso, e a selezionare tre o quattro punti caratterizzanti da realizzare con delle scadenze e dei ritmi definiti per condividerli, portarli in Consiglio e nel rispetto dei ruoli di maggioranza e minoranza realizzarli concretamente nell'interesse della collettività.

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