L’interrogazione sollevata dal consigliere Vincenzo Checchia durante il Consiglio Comunale dello scorso 27 febbraio era rivolta all’assessore Daniela Pagliara.
Il Consiglio, come lo stesso consigliere ha ricordato, aveva approvato una convenzione, la numero 9 del 2024, con la Stazione Unica Appaltante (SUA) di Foggia, dunque la prima richiesta che Checchia ha rivolto a Pagliara è stata se quella convenzione fosse ancora in essere, infatti il consigliere aveva notato che nel frattempo per le gare e gli appalti il Comune si stava rivolgendo alla CUC, la Centrale Unica di Committenza dei Monti Dauni, ma a Checchia non risultava che quella convenzione con la CUC fosse passata dal Consiglio Comunale.
Il consigliere ha chiesto in secondo luogo quanto costassero all’Ente le due convenzioni e ha detto di notare, in particolar modo in riferimento alla CUC, che risultassero degli affidamenti di lavori mediante procedura negoziata con cinque inviti, in quanto si trattava di una somma al di sotto del milione di euro. Ebbene, la domanda del consigliere è stata perché tra i cinque inviti non ne comparisse nessuno rivolto a ditte di Lucera. Si parlava infatti di lavori importanti come la messa in sicurezza di strade e in particolare dell’area Pezza del lago per un importo di 855.000 euro, mentre il secondo intervento consisteva in lavori di messa in sicurezza delle strade della zona Lucera 2 per un valore di 760.000 euro.
Insomma, fondamentalmente il consigliere ha voluto capire quali fossero le motivazioni per le quali quei lavori così importanti non fossero stati affidati ad aziende locali.
Tuttavia, dato che la richiesta era di carattere gestionale, Pagliara ha passato la parola direttamente all’arch. Antonio Lucera perché potesse rispondere in maniera tecnica alla stessa. Prima però il sindaco Giuseppe Pitta ha fatto notare che la politica non poteva entrare nel merito delle aziende alle quali affidare i lavori.
L’architetto ha spiegato che la scelta finale della CUC era derivata dal fatto che dopo la prima richiesta non ufficiale fatta alla SUA, il dirigente di quest’ultima aveva detto di non poter mantenere fede agli impegni di chiusura delle gare che l’Ente avrebbe dovuto definire con la sottoscrizione del contratto entro il 21 gennaio, al che il RUP in accordo ovviamente con lo stesso arch. Lucera, dirigente del settore, aveva optato in un primo momento per l’ASMEL, con la quale però vi era ancora una situazione in atto concernente il contenzioso con l’ANAC, quindi, per evitare di incappare in qualche contestazione, si era presa in considerazione la CUC Monti Dauni.
Quanto poi al secondo quesito del consigliere, il dirigente ha chiarito che vi era stata una certa discrezionalità nella scelta delle imprese e quindi degli inviti da fare. In ogni caso, a dire dello stesso arch. Lucera non era vero che non erano state coinvolte anche imprese della provincia.
Il Frizzo