Il consigliere Francesco Di Battista ha voluto prendere spunto dall’interrogazione sollevata dal collega Vincenzo Checchia per porre un paio di domande che in realtà erano collegate. Prima, però, il consigliere ha voluto fare una brevissima premessa sull’argomento: «Mi piacerebbe che la risposta fosse politica e che quindi venisse dall’amministrazione».
È quanto avvenuto durante la seduta di Consiglio Comunale in seconda convocazione del 27 febbraio scorso.
Di Battista ha dunque proseguito spiegando di aver potuto constatare che le gare alle quali faceva cenno Checchia erano state svolte tramite una centrale di committenza con la quale non avevano alcuna convenzione, cioè «il Consiglio Comunale ha deliberato una prima convenzione anni fa alla SUA presso la Provincia di Foggia e una seconda convenzione con l’ASMEL, quindi l’Ente per il tramite di delibere di Consiglio per effettuare determinate gare d’appalto si è affidato a queste due entità». In quel caso, invece, la valutazione fatta, formalmente in maniera corretta o meno, era stata quella di effettuare la gara in questione con la CUC (Centrale Unica di Committenza) dei Monti Dauni, con la quale però il Comune non era convenzionato: «Per convenzionarsi, infatti, l’Ente avrebbe bisogno di fare una delibera di Consiglio».
L’altra valutazione fatta da Di Battista è stata che se la commissione era costituita da dipendenti comunali interni all’Ente, non aveva senso fare la gara tramite CUC: «Allora a questo punto perché la stazione appaltante non la fa direttamente il Comune? Forse faremmo anche prima, dato che poi di fatto tutto il lavoro delle procedure di gara dall’inizio alla fine è svolto da dipendenti del Comune di Lucera».
Il sindaco Giuseppe Pitta ha quindi confermato che sicuramente dal punto di vista formale il Comune aveva due convenzioni, una con la SUA e una con l’ASMEL, e ha confermato, pur non sapendo quale fosse il motivo, che non erano state utilizzate quelle bensì un’altra che però non era passata dal Consiglio. Tuttavia, come aveva spiegato il dirigente arch. Antonio Lucera, quel passaggio era stato determinato dalla fretta e dalla necessità di non perdere degli importanti finanziamenti che si dovevano appaltare entro il 21 gennaio di quest’anno.
Il consigliere ha rinunciato a fare la sua seconda interrogazione per non sottrarre tempo a chi seguiva, visto l'esaurirsi del tempo consentito per la fase delle interrogazioni.
Il Frizzo