LUCERA – La fase delle interrogazioni dell'ultima seduta di Consiglio Comunale dello scorso 14 ottobre si è conclusa con due brevi quesiti posti rispettivamente dai consiglieri Davide Colucci e Giuseppe De Sabato. Il primo, riallacciandosi alla questione della palestra nello stadio comunale evidenziata dal consigliere Francesco Di Battista, ha evidenziato che negli ultimi anni, causa emergenza Covid e restrizioni varie, non si è potuto mai recare al Palasport intitolato alla memoria di suo padre, l'avv. Francesco Colucci. «A questo punto – ha affermato Colucci – chiedo se in quella struttura insiste una palestra e un bar, perché mi sa che non vi era nemmeno il contratto».
Giuseppe De Sabato, invece, più che un'interrogazione ha inteso rivolgere una richiesta al segretario comunale, questo nell'interesse dei cittadini e della legittimità degli atti prodotti dall'amministrazione comunale. «I consigliere comunale, così come il sindaco e gli assessori – ha esordito il consigliere – al momento dell'insediamento sono tenuti a presentare dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali incompatibilità. Ebbene questa dichiarazione è stata richiesta agli amministratori citati? Ed è stata rilasciata dai diretti interessati? Lo chiedo perché non poche notizia arrivano sulla presunta incompatibilità di qualche consigliere comunale qui presente».
Richieste, quella di Colucci e De Sabato, che saranno – secondo quanto affermato dal presidente Pietro Di Carlo – successivamente.
Si è passati quindi al quarto accapo dell’ultimo Consiglio Comunale (Approvazione progetto “Residenza Sanitaria Assistenziale Giovanni Paolo II” per anziani e disabili, proposto dalla Cooperativa Sociale San Riccardo Pampuri – ADOZIONE VARIANTE URBANISTICA AI SENSI DELL’ART.16 DELLA L. R. N. 13/2001 e ss.mm.ii.), a relazionare sul quale è stato il sindaco Giuseppe Pitta in qualità di assessore all’Urbanistica coadiuvato dal dirigente di settore arch. Antonio Lucera.
Approdava quel giorno in Consiglio una variante al Piano Urbanistico Generale per l’insediamento di una residenza sanitaria assistenziale in un complesso che vedeva la presenza di una struttura per ricezione turistica, quindi lo stesso Consiglio veniva interrogato nella sua volontà di addivenire o meno a una previsione di variante al PUG per far sì che quella struttura socio-assistenziale sanitaria potesse insediarsi nella città di Lucera trasferendovi dei posti già esistenti presso altri comuni dei Monti Dauni. Per far sì che ciò avvenisse però, dato che c’erano anche delle pregresse convenzioni, vi era la necessità che il Consiglio si pronunciasse in merito. Era chiaro che a quello avrebbe fatto seguito un iter che avrebbe coinvolto anche la Regione e l’ASL, ma nel frattempo la richiesta di parere alla seconda era già stata inviata e lo stesso parere era stato favorevole.
Pitta ha tenuto a far sapere che si trattava di una valida opportunità per la città e ha rimandato la parte tecnica della relazione al dirigente, il quale aveva redatto la proposta di delibera.
L'arch. Lucera dal canto suo ha spiegato che si trattava di una presa d’atto del progetto presentato da una cooperativa che aveva attivato la procedura di cui alla legge regionale 9 del 2017, la quale prevedeva da parte unicamente della struttura gestionale dei Comuni, qualora vi fosse la conformità urbanistica, la trasmissione della pratica alla Regione, che avrebbe poi a sua volta rilasciato l’autorizzazione al trasferimento, quindi il Comune era investito soltanto nella redazione dell’attestato di conformità urbanistica. Poiché però l’architetto aveva notato che nella struttura in questione c’erano delle criticità che sarebbero potute essere eliminate con una variante urbanistica di tipizzazione della destinazione d'uso, al fine di non mettere a repentaglio né l’amministrazione con una sua attestazione di congruità rilasciata alla Regione Puglia né coloro che si sarebbero insediati, ha valutato che vi era la necessità di adottare una procedura ai sensi della legge regionale 13/2001 e successive modifiche.
Il Frizzo