Luglio. Settimo mese dall'esordio di Lucera Capitale della Cultura della Puglia 2025. Un evento che in città a dire il vero non si sente granché se non in qualche sporadica occasione o annuncio di iniziative canore e artistiche l'una trroppo distante dall'altra per far credere ad una programmazione costante e ritmicamente godibile. Il tempo (2025) volge allo scadere. E ovviamente il cittadino medio (ma forse anche quello meno medio) se la prende con l'amministrazione e più nello specifico con la maggioranza e con il sindaco Giuseppe Pitta. A parziale giustificazione e difesa di quest'ultimo, però, giocherebbe il fatto che in Regione Puglia gli uffici preposti non ancora avrebbero dato seguito alla documentazione prodotta dalla Giunta Emiliano traducendola in atti determinativi di impegno spesa (si parla di circa 300mila euro che l'ente di via Capruzzi avrebbe impegnato o promesso per gli eventi di Lucera Capitale 2025 della Puglia), costringendo l'amministrazione Pitta ad evidenti difficoltà di programmazione e a produrre con non poche difficoltà (pare per la cautela espressa dagli uffici comunali) l'ennesima variazione di bilancio per evitare che saltasse tutto. Comunque sia, se così fosse troverebbero giustificazioni le voci secondo cui la presenza di un consigliere regionale lucerino a Bari dovrebbe anche servire a capire i motivi di questo ipotetico freno burocratico. Cosicché da più parti in città (e non solo) l'impressione ricavata è che Lucera Capitale 2025 si stia traducendo in un'occasione persa riducendo il tutto ad una mega-festa patronale.
Senza dimenticare uno dei problemi che più sta a cuore alla città (il Sant'Anna che è ancora lì in tutta la sua fatiscente bruttura tutt'altro che degna della Capitale della Cultura regionale ma anche locale), sono occasioni, queste, che dovrebbero tornare utili soprattutto a Pitta di ripresentarsi agli elettori alle amministrative della primavera 2026 per il rinnovo del Consiglio Comunale, ma anche per capire come le pedine si stiano muovendo (o vengano mosse) sullo scacchiere delle elezioni regionali che con tutta probabilità dovrebbero svolgersi a ottobre prossimo, mentre si vocifera che la riduzione dei consiglieri da 50 a 40 potrebbe essere rivisitata riportando il Consiglio Regionale a 50 eletti. E questo mentre Nichi Vendola e Michele Emiliano avrebbero stretto un patto di unione che pare non sia gradito al futuro candidato governatore Antonio Decaro.
A proposito della elezioni regionali, esse sembrano essere strettamente legate (con riflessi sul piano locale) al destino di Antonio Tutolo e alla sua "povera" lista "PER la Puglia" la quale potrebbe vedersi costretta a fare breccia con la meglio strutturata lista CON capeggiata da Rosario Cusmai tutto preso dall'insediare segreterie in Capitanata da Cerignola a Celle San Vito, insomma Cusmai sta aprendo e nominando segretari in quasi tutti i centri della provincia di Foggia. Se Tutolo non dovesse farcela per la rielezione in Regione Puglia, tutti ormai ipotizzano un suo ritorno da candidato sindaco di Lucera. E qui si spiegherebbe perché il gruppo "PER Lucera" che fa capo allo stesso Tutolo non ancora avrebbe ufficializzato la candidatura a primo cittadino di Lucera di colui che non vorrebbe affatto vedersi affibbiare l'etichetta di eterno secondo: Fabrizio Abate. Aspettano prima il risultato dell'ottobre regionale per poi decidere.
A destra (chiamarlo centrodestra ormai sembra impossibile, visto che Forza Italia si riconosce più come forza moderata di centro – vedi anche quel che sta accadendo a San Severo dopo l'elezione di Rosa Carolina Caposiena alla presidenza del Consiglio Comunale del centro diomedeo) si vive di rendita e sull'onda positiva che il governo Meloni continua ad incassare, mentre a Lucera si registra un Fratelli d'Italia sempre più solo e oltremodo spaccato. Lo si evince dall'abbandono della nave di Biagio Russo tornato al suo indimenticato Partito Liberale e dalla posizione contrariata delle forze più giovani rispetto alla decisione di diffondere un comunicato stampa con lettera in cui veniva chiesto di sollevare dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale Pietro Di Carlo. Giorni addietro avrebbero anche organizzato un incontro-confronto a cui sarebbero stati invitate vecchie conoscenze ma anche esponenti di partito del centrosinistra come, per esempio, il già piddino Gianni Finizio che, secondo voci indiscrete, avrebbe delle velleità con aspirazioni alla candidatura di primo cittadino. In fin dei conti la destra a Lucera non appare nemmeno lontanamente simile a quella che era diversi anni fa, quando si trovava a "remare" nel centrodestra con i berluscones ed altri partiti.
Al di là di qualsivoglia problematica, piccola o grande, immaginabile o vera che starebbe vivendo ogni forza politica e civica, anche se siamo ormai in estate e con un'opinione pubblica ma soprattutto gli addetti ai lavori apparentemente noncuranti delle cose politiche, in realtà si avvertono movimenti preparativi rispetto ai prossimi appuntamenti elettorali.
Vedi quel che succede nelle cosiddette forze moderate di centro che, con l'appena nato Partito Liberaldemocratico (qualche settimana fa l'inaugurazione della sede a Lucera in via Fiorelli grazie all'iniziativa dei due consiglieri comunali e primi fondatori a livello nazionale del partito, Giuseppe De Sabato e Franco Angelo Ventrella, insieme al prof. Carlo Trommacco e ad altri iscritti) hanno avuto un incontro col Partito Liberale e quello Repubblicano entrambi rappresentati da Biagio Russo il quale avrebbe garantito un cartello elettorale a tre sigle che comprenderebbe la DC rappresentata per l'occasione da Giuseppe Pio Padovano, vice del segretario di Gerardo Lanza. Un incontro a cui era presente anche l’UDC con Giulio Capobianco, oltre ad Antonella De Peppo per Puglia Popolare (Massimo Cassano assente per sopravvenuti impegni). C’era inoltre Italia Viva con Francesco Antonio Forte, mentre mancava Azione, rappresentata da Gianluca Marino, si dice per problemi contingenti.
I Liberaldemocratici (che a livello nazionale hanno visto nel congresso di Bologna, recentemente, eleggere nell'organo direttivo Giuseppe De Sabato e lo stesso nominato quale responsabile per la Puglia del settore Scuola) non hanno ancora sancito ufficialmente l’accordo a tre con Italia Viva (pur avendo con il referente Franco Forte intrapreso da oltre un anno un comune percorso politico di "ispirazione centrista" che sarà formalizzato nei prossimi giorni) e Azione, infatti il progetto del partito è creare una coalizione di centro, linea, questa, condivisa, se non fosse che Biagio Russo avrebbe sottolineato di non poter colloquiare con forze civiche né spostarsi a sinistra. Qualcuno del PLD avrebbe però risposto di aver costituito il partito per avere un centro con forze moderate prima di pensare alla fase successiva. Russo poi avrebbe anche riferito di volersi confrontare prima con la Lega che a Lucera dovrebbe ancora essere rappresentata dalla Brescia e che da anni non si vede più sulla scena politica locale, facendo rimpiangere i tempi di Stefano Patella e di quel grande momento di aggregazione che Patella aveva saputo creare. Peraltro si parla oggi di quella stessa Lega che, correndo da sola con la candidatura a sindaco proprio della Brescia, nel 2020 non permise probabilmente all'allora candidato sindaco del centrodestra Giuseppe De Sabato di giocarsela ad un eventuale ballottaggio.
Insomma, l'idea del Partito Liberaldemocratico è quella di creare prima il centro per poi fare da anello di congiunzione rispetto ad eventuali aperture. A detta degli interessati Il solco “centrista” sembra segnato, ora bisogna vedere se sotto l’impulso di Italia Viva e Partito Liberaldemocratico, anche le altre liste moderate intendano proseguire un progetto che rappresenterebbe la “vera novità politica” in città e non solo, ma anche un laboratorio politico da diffondere nel Paese (Forza Italia, se c'è batta un colpo!).
L'incontro (un incontro interlocutorio per capire un po’ le eventuali alleanze future e per avviare un dialogo con le forze moderate) si sarebbe concluso con una presa di tempo da parte di ognuno fissando già in quel contesto il prossimo appuntamento che dovrebbe tenersi in questi giorni.
Infine, l'attività politica dei giorni scorsi è stata caratterizzata anche da un incontro programmato dalla maggioranza di Palazzo Mozzagrugno per sottoscrivere un documento (che Pitta ovviamente si augura unanime) per far cadere la prossima scelta della candidatura a sindaco su quello uscente, vale a dire su Giuseppe Pitta. Da non sottovalutare che la caccia ai candidati (anche casa per casa ed attività per attività) sarebbe in corso già da alcuni mesi e si starebbe intensificando anche con il grande caldo, ma pare che la maggior parte della gente interpellata ed invitata si sia dimostrata alquanto restia.
Buona caccia!
Roberto Notarangelo