Conferenza stampa con fuochi d'artificio di inizio anno per il sindaco di Lucera Giuseppe Pitta che non si è risparmiato di rendicontare su molti argomenti. Qui, cominciamo con l'ultima delle questioni che la città ha dovuto affrontare: il dimensionamento scolastico.
LUCERA – Da tempo aveva in animo di incontrare la stampa il sindaco di Lucera Giuseppe Pitta. I continui ping-pong sui social su tante argomentazioni che investono la vita della città, a dire il vero, non hanno mai convinto quanto ad ufficialità delle notizie, dovendosi affidare spesso ai "si dice" o a qualche critica mossa senza la possibilità di un contraddittorio e, quando questo avveniva (sempre sui social network), ci si smarriva in altre disquisizioni perdendo di vista l'argomento principale.
La conferenza stampa indetta per lo scorso 9 gennaio 2024 e durante la quale il sindaco Giuseppe Pitta si è messo a disposizione del mondo dell'informazione è partita con il recente caso del dimensionamento scolastico che ha seminato non poche preoccupazioni nell'universo della formazione toccando i nervi sensibili degli istituti lucerini dal più piccolo al più grande.
Nel video che trovate in questa pagina Giuseppe Pitta mostra documenti e racconta di azioni svolte che hanno contribuito a scongiurare qual che il Ministero e la Regione avevano paventato.
Pitta ha esordito sul tema rispedendo al mittente le chiacchiere secondo cui la sua amministrazione avrebbe deciso di non decidere. A riprova di quanto specificato dal primo cittadino che non fosse affatto così vi è una delibera di Giunta, la numero 172 del 26 settembre 2023, «in cui fu da noi data tutta una serie di motivazioni per cui non si dovessero toccare né l'autonomia della Bozzini-Fasani né quella delle altre scuole della città, a maggior ragione l'ITET e soprattutto il Convitto Nazionale in quanto istituzione di tipo educativo».
Ma ha tenuto, Pitta, a sottolineare che in alcuni casi anche la minoranza non ha fatto mancare il suo apporto. Ma non sono mancate stilettate anche ironiche all'indirizzo del «consigliere regionale lucerino» il quale richiamò una legge sbagliando la data (1944, addirittura risalente ai tempi della seconda guerra mondiale), mentre si trattava della numero 297 del 1994.
Il sindaco ha condiviso le osservazioni, invece, secondo cui su certi tempi la città dovrebbe mosttrarsi unita, condannando «quel bruttissimo episodio di tifoseria sociale creato ad arte alla Bozzini-Fasani dove non ci hanno permesso din esprimere, carte alla mano e con argomentazioni di carattere giuridico, la sostenibilità della nostra tesi poi andata a buon fine. Spero – ha redarguito – che non accada mai più».
In fin dei conti la situazione per il momento è salva. Per il momento, perché infatti questa "vittoria" può considerarsi più una tregua, visto che nel 2025 il problema potrebbe ripresentarsi. Ma il primo cittadino ha detto che «la città non deve farsi cogliere impreparata e dal Ministero e la Regione dovranno prima spiegarci quali criteri avranno applicato».
La chiusura del caso dimensionamento scolastico ha visto il sindaco rispondere ad una domanda relativa alle presunte antipatie nei suoi confronti da parte del consigliere regionale lucerino. «Perché ce l'ha tanto con me? Siamo stati tanti anni nell'amministrazione comunale insieme, ho sostenuto tutte le sue battaglie fino a quella ultima delle regionali ma nonostante tutto ce l'ha con me. Bisognerebbe chiederlo a lui. Bisognerebbe chiedergli perché mi addossa tutte le colpe e non solo a me, ma a tutti i miei collaboratori. Eppure sa bene con quanti sacrifici si svolge il ruolo di consigliere comunale caricandosi di responsabilità. Io l'ho fatto con lui per anni e senza mai pretendere nulla. Evidentemente ora non gli sono simpatico, come mi hanno riferito abbia affermato nelle sue dirette che in verità non seguo. Me lo avesse detto il giorno prima di candidarmi con lui magari avrei fatto un'altra scelta. Forse – ha concluso toccandola piano – gli stavo antipatico io ma non i miei voti».
Il Frizzo
