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La maggioranza perde l'equilibrio. Ma ecco pronte le stampelle Matera e Colucci

Avevamo già anticipato, prima che si svolgesse la seduta di seconda convocazione del Consiglio Comunale di Lucera il 29 aprile scorso, che il sindaco Giuseppe Pitta e la sua maggioranza rischiavano seriamente di andare a casa visto che l'accapo chiave era il bilancio consuntivo. Ecco cosa scrivemmo: «Il rischio caduta della maggioranza oggi alle 16,30 durante la seduta di Consiglio Comunale di Lucera è tutto nelle mani delle forze di minoranza. Come risaputo la maggioranza del sindaco Giuseppe Pitta si mantiene sulla differenza di un solo consigliere e quando c'è da votare un argomento di bilancio - com'è oggi - la "giostra" potrebbe traballare. Normalmente la maggioranza può contare su 13 unità contro le 12 della minoranza. Solo che oggi si registrerà l'assenza certa del consigliere di maggioranza Simone Codirenzi portando la situazione in perfetta parità, nel qual caso l'amministrazione andrebbe a casa. Andrebbe, sì..., perché può succedere che a soccorrere il sindaco Pitta potrebbe essere proprio un/una consigliere/a di minoranza assentandosi e spostando la bilancia a favore della maggioranza. Pare proprio che sarà così e, se volete la prova, presentatevi a teatro oggi dove magari vedrete magicamente riapparire, dopo circa un paio d'ore, l'elemento mancante, con la maggioranza a fare la solita leva sull'anticipazione di qualche punto all'ordine del giorno».

Ed è proprio quello che è accaduto, con qualche piccola variante rispetto alla previsione che non ha comunque spostato il peso della questione. Infatti qualche consigliere assente all'inizio della seduta è sopraggiunto dopo sull'accapo relativo al bilancio consuntivo, tranne uno. Anzi una: Antonella Matera, a quanto pare assente per impegni di lavoro in un sabato pomeriggio uggioso. Con la Matera la minoranza avrebbe infatti contato 12 consiglieri, come la maggioranza che aveva il tredicesimo - Simone Codirenzi - costretto a casa perché infortunato.

Ebbene un'opposizione d'altri tempi e modi non si sarebbe assolutamente fatta sfuggire un'occasione tanto ghiotta: un argomento di bilancio con una votazione in perfetta parità che avrebbe sancito la morte politica ed amministrativa della maggioranza di governo cittadino, costasse quel che costasse. Un atto eroico, magari, che ricordasse la stampella di Toti.

Ed invece?

Ed invece anziché lanciarla, la stampella, i nostri "eroi" della minoranza l'hanno usata per non far perdere l'equilibrio agli antagonisti evitandogli una caduta rovinosa, irrimediabile.

Due "eroi" a turno: l'assente fino al termine della seduta Antonella Matera e il presente "part-time" Davide Colucci. Nulla esclude che se la prima fosse stata presente, a far mancare il dodicesimo alla minoranza avrebbe potuto essere il secondo che infatti, a sua volta, ben prima che si votasse, mentre la discussione era nel pieno della disamina, si è defilato. Non è un mistero, peraltro, che Davide Colucci sia venuto talvolta in soccorso della maggioranza, magari con un voto di astensione su qualche accapo.

La vicenda ha assunto toni grotteschi quando il consigliere di maggioranza Mario Coccia ha chiesto l'anticipazione del punto 5 all'ordine del giorno (il bilancio consuntivo, appunto) con lo scivolamento in coda dei punti relativi alle comunicazioni e alle interrogazioni. A quel punto tra gli scranni della minoranza si è levato un applauso con commenti ironici e toni di ilarità come a dire: "Ma tu guarda un po'! Questa cosa ci coglie di sorpresa". Infatti il plauso è stato accompagnato da un «Bravo, Mario!».

Invero c 'era poco da ridere. Almeno secondo la consigliera Francesca Niro che in un primo momento non voleva nemmeno intervenire ma poi, sospirando, ha chiesto la parola al presidente Pietro Di Carlo per dire: «C'è soddisfazione a fare il consigliere in questo modo: il confronto democratico, le interrogazioni messe in coda e che noi sottoponiamo in qualità di portavoce dei cittadini, gli stessi dei quali a voi non frega nulla, anzi non li volete nemmeno ascoltare. Siete soddisfatti così? Complimenti!».

A quel punto si è sentito "pizzicare" il consigliere dirimpettaio Antonio Dell'Aquila che ha replicato: «Volevo ricordare alla consigliera Niro che la maggioranza ha sempre garantito la propria presenza tutte le volte che abbiamo posticipato il punto sulle interrogazioni». Poi il sindaco: «Aggiungerei che la maggioranza ha garantito la propria presenza a differenza dell'opposizione e ne ha data prova ieri».

Contrariato dall'affermazione di Pitta, Francesco Di Battista ha rintuzzato: «Capiamo il gioco delle parti. Ci sta che la maggioranza chieda l'inversione dei punti all'ordine del giorno. Quello che però dà fastidio è quando il sindaco dice che "la maggioranza ne ha dato prova ieri". Attenzione, sindaco, perché ieri la sua maggioranza non aveva i  numeri e quella cittadinanza onoraria (al 21° Reggimento Artiglieria Terresta "Trieste" di Foggia, ndr) sarebbe saltata senza il nostro supporto, evitanto che il Consiglio Comunale facesse una brutta figura. Quindi non accetto insegnamenti o lezioni da chicchessia».

Sta di fatto che, messa ai voti la proposta di Coccia, i punti 3 e 4 (comunicazioni e interrogazioni) sono sprofondati alla fine della seduta e il punto 5 sul bilancio consuntivo è stato anticipato.

Sui social si registrano peraltro gli sfoghi della consigliera Niro e del consigliere Fabrizio Abate. La prima ha scritto: «Uno dei peggiori consigli comunali mai vissuti, soprattutto per lo spettacolo indegno di un modello di politica (volutamente la p è minuscola) che io personalmente aborro. Quando vedo certe miserie, forte è la tentazione di mollare tutto e dedicarmi solo alla mia vita privata».Abate, invvece: «Il Consiglio comunale di ieri ha sancito, se ancora ve ne fosse bisogno, che in Consiglio non vi sono 2 gruppi, uno di maggioranza ed uno di opposizione, ma bensì tre, quello di maggioranza, quello di opposizione e quello dei falsi doppiogiochisti, che fanno finta di fare opposizione, ma poi in realtà con una scusa o con un'altra si prestano a soccorrere un'amministrazione oramai agonizzante».

Sono davvero schifata.

Un fatto è certo: non esiste una vera minoranza se non c'è un coordinamento armonico dell'opposizione. Sì, diciamo che ognuno va per fatti suoi (non per farfalle, per carità!), come se le opposizioni fossero più d'una. E così la maggioranza gode. Meglio se insieme ad un paio di consiglieri agrodolce.

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