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Il libro di Ciro D'Aries sulla riforma dei servizi pubblici locali: intervista all'autore e a Giuseppe Trincucci

Abbiamo incontrato il dott. Ciro D'Aries e il dott. Giuseppe Trincucci dopo che il primo ha presentato lo scorso 29 agosto presso il Circolo Unione di Lucera il proprio libro, uscito nello scorso luglio, dal titolo "La nuova disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica", riguardante in particolar modo le città di medie dimensioni e le loro metamorfosi in atto nonché la nuova competitività delle periferie urbane in vista di una nuova riforma varata dal governo risalente a dicembre del 2022 e concernente appunto i servizi pubblici locali (D. Lgs. 23 dicembre 2022, n. 201). Tale pubblicazione tratta in particolare "La programmazione, la gestione e il controllo dei servizi pubblici e i temi affrontati sono il TUSPL", ampiamente commentato, il Regolamento comunale dei servizi pubblici locali, la misurazione della qualità degli SPL, l'organizzazione interna degli Enti locali per un efficace sistema dei controlli e delle verifiche sulla gestione degli SPL e infine un focus sulla gestione delle società in house, il tutto aggiornato al nuovo Codice appalti (D. Lgs. n. 36/2023).

Il cittadino – questo è il tema fondamentale di tale validissima pubblicazione – deve essere considerato obiettivo centrale di tutte le azioni della pubblica amministrazione, e così ci si può collegare immediatamente all'art. 3 della Costituzione laddove si afferma al secondo comma che lo Stato deve rimuovere ogni ostacolo per la promozione del pieno sviluppo della persona umana. I servizi pubblici gestiti dagli Enti locali poi devono servire a far sì che vi siano un'omogeneità nello sviluppo economico e una maggiore coesione di tipo sociale. «Ogni cittadino – ha spiegato Trincucci illustrando a grandi linee il contenuto della pubblicazione – deve essere protagonista dell'attività amministrativa e non solo un soggetto passivo che si limita a subire le decisioni di altri a cui ovviamente ha delegato la gestione della città e dei suoi problemi». D'altro canto, come ha detto invece D'Aries, l'Ente locale deve essere in grado di captare quali potrebbero essere le esigenze della collettività, che sono mutevoli: «Di qui dunque la centralità oggi, l'importanza di una pubblica amministrazione con capacità programmatiche: non si tratta semplicemente di aprire e chiudere un Municipio, ma quello che serve è avere un'istituzione che sia al servizio della collettività secondo i principi costituzionali». È evidente allora, come ha continuato a spiegare D'Aries, che la preoccupazione di un ente pubblico deve essere quella di dare a ciascun cittadino le maggiori possibilità per poter arrivare a condurre una vita di qualità sotto tutti i profili, e se ciò non avviene «la PA non può certo accontentarsi di svolgere un'attività meramente burocratica».

Ora, con una città, quale Lucera appunto, candidata a Capitale della Cultura 2026, abbiamo chiesto a D'Aries come vada a interfacciarsi la città culturalmente parlando in riferimento alla qualità dei suoi servizi pubblici. L'autore del libro ha chiarito innanzitutto che oggi il cittadino non deve più aspettare dall'alto, secondo una concezione verticale dunque, la soddisfazione dei propri bisogni (sussidiarietà verticale), ma si deve parlare di sussidiarietà orizzontale, il che significa che il cittadino e la PA sono posti sullo stesso piano. Nel caso in cui, cioè, la PA non dovesse assolvere ai suoi doveri, il cittadino singolo o associato potrebbe assumere determinate iniziative comunicandole alla stessa, anzi il medesimo cittadino per far valere i propri diritti può arrivare persino al punto di mettere in mora la PA.

Per quanto riguarda comunque il discorso della candidatura di Lucera al prestigioso titolo, Trincucci è partito dal principio che si tratta di una grande opportunità. In secondo luogo, a dire dello stesso Trincucci con la cultura si mangia eccome, ma essa secondo lui deve essere spalmata tra tutte le classi sociali, infatti «non è possibile che ci sia sempre un gruppo di persone che si parlano addosso», mentre «si dovrebbe pensare a una cultura che sia presente nelle scuole, per esempio», e i giovani «dovrebbero tornare a frequentare i luoghi della cultura».

In effetti il cittadino ha un ruolo importante nel momento in cui deve contribuire a tenere la città in uno stato di decoro tale da rispettare quelli che sono magari i servizi pubblici che un'amministrazione/Ente gli offre. Comunque, sempre a proposito della candidatura di Lucera, entro fine settembre dovrà essere presentato il progetto che verrà successivamente esaminato da una decina di esperti del Ministero, così entro il 15 dicembre si conoscerà l'esito: 2415 sono i comuni che hanno partecipato alla gara e dieci di queste città saranno scelte, quindi sarà dato un giudizio definitivo entro il mese di aprile dell'anno prossimo.

Chiusa la parentesi culturale, siamo tornati alla questione, affrontata nel libro, dei servizi pubblici locali e dell'Ente che deve essere gestito come un'azienda vera e propria. A dire del dott. D'Aries oggi le cose che possono creare valore sono soprattutto quasi intangibili, nel senso che le capacità programmatiche, di proiezione non possono prescindere da una cultura dell'impresa e cioè dalle imprese culturali, nel senso che una PA non può più vivere solo di adempimenti burocratici senza una gestione efficiente e di qualità: questo comporta la necessità di una rivisitazione organizzativa degli Enti pubblici e una formazione continua all'interno della PA. La cultura d'impresa dunque non consiste semplicemente nel pareggio finanziario di un bilancio di previsione, ma nel saper gestire bene le risorse e nel formare, a tal fine, anche i dipendenti pubblici. Ovviamente, come ha tenuto a precisare D'Aries, se non si trovano le risorse all'interno della PA bisogna rivolgersi all'esterno.

Questo libro insomma definisce in maniera chiara quella che è la maniera giuridica per entrare nel discorso generale della gestione delle cose pubbliche, pertanto è un testo tecnico ma allo stesso tempo fruibilissimo anche da parte del comune cittadino in quanto di facile lettura, ma soprattutto è un libro che a parere di Trincucci dovrebbe stare sul tavolo di chi amministra. Si tratta comunque della prima pubblicazione specifica sull'argomento in Italia, pertanto non si può far altro che ringraziare l'autore dell'importante risorsa fornita agli amministratori, con la speranza che questi ne facciano tesoro.

Nel video integrato all'articolo sono stati trattati in maniera più articolata ed esaustiva il tema in questione.

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