A Lucera, il ciclismo è stato ben più di una semplice disciplina sportiva: è stato entusiasmo popolare, senso d’appartenenza e orgoglio cittadino. Sin dai primi decenni del Novecento, le cronache sportive locali documentano l’affetto con cui la città ha accolto le due ruote, celebrando corse, sfide e protagonisti che hanno scritto pagine indimenticabili nella memoria collettiva. In quelle righe, oggi un po’ sbiadite ma ancora vive nel ricordo, si ritrova la voce di una comunità che si stringeva attorno ai propri campioni, trasformando ogni gara in una festa di popolo. (Vedi: M.C., Il ciclismo a Lucera: note storiche. Pubblisud, 2020).
Conversando con il mio caro e fraterno amico Michele, tra una pausa e un ricordo, sul filo sottile che unisce passioni condivise e giorni lontani – ma non troppo – è nato questo scritto. Come un soffio leggero, trasportato dal vento della memoria, ha preso forma tra le parole sospese e le immagini che ancora danzano, vive, nel cuore.
STORIE A DUE RUOTE. NOSTALGIA DI UN GRUPPO, MEMORIA DI UN TEMPO
Negli anni Ottanta, a Lucera, ventisette uomini – sognatori, amici, fratelli di strada – diedero vita al G.S. Cicloamatori, un sodalizio che non fu solo sport, ma legame profondo, fratellanza e amore per la bicicletta. Una comunità che pedalava all’unisono, con l’entusiasmo di chi sa che ogni salita può diventare memoria.
Tra i fondatori spiccano nomi oggi impressi nella storia: Antonio Manganiello, presidente più longevo; Mario Di Letizia, primo a guidare il gruppo; Giuseppe Nardacchione, Matteo Curcelli e tanti altri che con cuore e passione hanno dato forma a quell’avventura.
Nel 1980 il gruppo si iscrisse all’UDACE di Foggia, scegliendo i colori del cielo: il bianco e l’azzurro. La prima casa fu l’officina di Ottavio Simonetti, da cui si partiva col profumo di olio e gomma nell’aria. Poi seguirono le sedi storiche: Via San Domenico, Via Cairoli, Piazza della Repubblica, Via Bucci. Ogni luogo custodisce ancora voci, risate, battiti.
Crescita, successi, presidenze
Dopo l’entusiasmo dei primi anni guidati da Di Letizia e Manganiello, si avvicendarono al timone del gruppo uomini di valore: Casciano, Curcelli, Conte, Gelormino, De Nicola, Di Bitonto, Di Matto, Valente, Nardacchione. Ognuno ha lasciato un’impronta, un pezzo di sé.
Il primo grande trionfo arrivò nel 1982, con la conquista del Trofeo ACI al “Tour Round Daunia”, valido per il Campionato Italiano di Cicloturismo. Fu solo l’inizio: seguirono Coppe, titoli regionali e nazionali e la certezza di appartenere a qualcosa di speciale.
Atleti e campioni da ricordare
I nomi sono tanti, ma alcuni brillano con luce particolare:
- Pasquale D’Apollo, detto “Cavallo Bianco”, che dal 1986 al 2001 dominò cronometro e gare dure, ricordato oggi in un memorial piemontese.
- Luigi Fusco, vincitore della Coppa ’82, divenuto artigiano di biciclette nella sua Lucera.
- Antonio Circelli, con numerose vittorie tra gli anni '80 e '90.
- •talo Olivieri, campione regionale 1985 e parte della squadra trionfante nella Cronosquadre '86-'88.
- Cesare Papparella, medagliato al Trofeo '93 e nei campionati militari.
- Matteo Curcelli, Paolo Casciano, Giuseppe Nardacchione: colonne portanti su strada, nel Ciclocross, nelle Cronoscalate.
E ancora: Tommaso Tanese, Luigi Pipoli, Massimo Di Bitonto (campione regionale e nazionale master), Mario Fortunato, Ciro Cannizzo, Pietro Curcelli, Pasquale Gelormino, Mario Esposito, Antonio Di Maggio… e molti altri, compagni di fatica e gloria.
Eventi, emozioni, fratellanza
Tra il 1991 e il 2004, l’Associazione celebrò momenti indimenticabili: il decennale festeggiato nelle aule solenni del Liceo Bonghi, le tante edizioni della Festa Sociale legata alla Superprestige. Serate di applausi, sorrisi, abbracci. Dove la bicicletta era solo il pretesto per sentirsi uniti.
Una tragedia che ha lasciato il segno
Ma la strada, si sa, può spezzare anche i sogni. L’11 aprile 2010, durante il “7º Giro del Capo di Leuca”, Massimo De Palma, 37 anni, fu travolto da un trattore. Se ne andò un amico sincero, atleta instancabile, uomo generoso. La sua memoria continua a vivere nei cuori e nei racconti di chi l’ha conosciuto.
Un gruppo, una storia, una passione: quella per le due ruote e per la vita vissuta insieme, un metro alla volta, lungo le strade di Lucera e oltre.
“Storie a due ruote” è anche questo: il battito di un’epoca che ancora oggi fa eco nei nostri cuori.
Pedalano nel cielo azzurro
Sono tanti, ormai, gli amici che ci hanno lasciato. Ma ci piace immaginarli così: hanno formato un gruppo anche lassù, un G.S. Cicloamatori celeste, e pedalano insieme tra le nuvole, sotto un cielo azzurro senza salite troppo dure.
In ordine di tempo, dopo il grande amico e indimenticato Matteo Curcelli, ci ha lasciato anche Vincenzo Di Giovine.
Due nomi, due storie, due cuori che hanno dato tanto al ciclismo amatoriale di Lucera e all’amicizia vera.
La loro memoria resta nei nostri ricordi, nei racconti, e nelle strade che continuano a parlare di loro.
Michele Conte