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Mosaici di San Giusto, 1.400 anni di arte e di storia restituiti a città e visitatori

Eccoli i Mosaici di San Giusto, 1.400 anni di arte e di storia restituiti a città e visitatori. Potranno essere ammirati tutti i giorni, anche il sabato e la domenica, grazie a una convenzione con l’Archeoclub.

Pitta: «È una giornata storica per Lucera e la Puglia». Emiliano: «Lucera Capitale sta lavorando bene». Un capolavoro che rappresenta oltre 1.400 anni di arte e di storia è stato restituito alla città e al patrimonio culturale pugliese e italiano: con una partecipata cerimonia, è stata riaperta ieri, venerdì 11 luglio, la teca che custodisce i Mosaici di San Giusto.

Visibilmente soddisfatto il sindaco di Lucera Giuseppe Pitta: «Nell’anno di Lucera Capitale della Cultura Puglia 2025, passo dopo passo, stiamo restituendo alla città pezzi importanti del patrimonio che ci identifica e qualifica come Città d’Arte», ha dichiarato il primo cittadino. «Lo abbiamo fatto con il rifacimento di Piazza delle Terme Romane, i lavori di riqualificazione di Piazza San Giovanni, l’intervento importantissimo sul Teatro Garibaldi. A breve sarà la volta dell’Anfiteatro Romano di tornare ad essere ancora più e meglio fruibile. Queste restituzioni saranno il lascito più importante dell’anno di Lucera Capitale e di tutto il lavoro compiuto finora».

Al fianco del sindaco, l’assessore alla Cultura Maria Angela Battista: «I mosaici potranno essere ammirati tutti i giorni, anche il sabato e la domenica grazie alla disponibilità dell’Archeoclub di Lucera. Assieme alla Biblioteca e alla Pinacoteca, formano già uno splendido polo culturale che aumenta ulteriormente l’attrattività della Città d’Arte».

La presenza di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha sottolineato una volta di più il rilievo di una giornata storica: «A Lucera abbiamo dato e continueremo a garantire tutto il sostegno che merita una città che sta lavorando bene, rafforzando la propria naturale vocazione all’arte e alla cultura con progetti di grande rilievo. Istituire la Capitale regionale della Cultura è stata una felice intuizione e Lucera, con i Monti Dauni, è destinata a migliorare ancora lo straordinario appeal della Puglia».

La giornata-evento dedicata alla riapertura della struttura che custodisce i mosaici di San Giusto si è conclusa in piazza Duomo, sontuoso scenario per il suggestivo concerto “Sakamoto & me” del pianista Danilo Rea, accompagnato da Martux_m.

«È davvero un grande giorno – ha concluso il sindaco di Lucerae non poteva che essere suggellato da una serata di grande musica nel luogo simbolo della Capitale della Cultura della Puglia e con una piazza gremita di persone con le quali condividere e festeggiare un risultato storico per la città».

I MOSAICI DI SAN GIUSTO

I “mosaici di San Giusto” furono rinvenuti nel febbraio del 1995, durante i lavori di completamento della diga sul torrente Celone in località San Giusto (Lucera – Fg), all’interno di una villa rustica tardoimperiale.

L’edificio era, a sua volta, parte di un interessante complesso paleocristiano databile fra IV e VI sec. d.C., rimasto inalterato fino alla metà del VI sec. quando un incendio provocò il crollo del tetto di una delle due chiese.

La datazione dei “mosaici di San Giusto” li colloca fra la fine del V sec. e gli inizi del VI sec. d.C. Questi rappresenterebbero un punto d’incontro fra le tendenze adriatico-egee e quelle ravennati-africane.

I mosaici geometrici policromi erano parte della pavimentazione della chiesa danneggiata e occupavano buona parte della superficie dell’edificio.

Quelli delle due navate laterali rappresentano tappeti con disegni geometrici continui, mentre quelli relativi ai 14 intercolumni sono costituti da motivi decorativi che si alternano. Più complessa è la decorazione della navata centrale, in cui meglio si percepiscono le differenziazioni funzionali degli spazi: uno pseudoemblema con motivo decorativo centrale costituito da una croce greca all’interno di uno scudo circolare occupa parte del vano presbiterale, enfatizzandone la centralità sia spaziale che liturgica; quattro tappeti completano la pavimentazione fra presbiterio e navate lateriali; lo spazio quadrangolare che sia apre davanti all’ingresso principale della navata centrale è organizzato in un unico grande tappeto musivo con una serie di cerchi che formano ottagoni, esagoni, quadrilateri e triangoli a lati concavi.

IL SITO ESPOSITIVO

La ricomposizione ed esposizione dei pavimenti musivi è nell’area circostante l’ex Convento del SS. Salvatore, che ospita la biblioteca “R. Bonghi” e la Pinacoteca comunale, ed è prossima alla Villa comunale.

I mosaici sono collocati all’interno di uno spazio espositivo, una sorta di teca in materiale leggero e trasparente, montata su una piattaforma che ha le dimensioni planimetriche della Chiesa in cui erano in origine e ha una copertura di altezza coerente con il contesto storico architettonico.

L’obiettivo dell’intervento è realizzare il definitivo recupero e la valorizzazione dei mosaici e dei resti delle Chiese Paleocristiane e della villa romana di San Giusto operando su diversi piani: completamento della conservazione, protezione e fruizione secondo gli standards di sicurezza e di totale accessibilità; allestimento dei necessari supporti esplicativi e didattico informativi, nonché degli spazi di accoglienza; sistemazione esterna del giardino storico.

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