LUCERA – La prima interrogazione della consigliera Francesca Niro era in realtà una domanda che la consigliera ha rivolto un po’ a tutta la Giunta. A Niro capitava spesso di passare in via Nicola Campanile davanti a una struttura abbandonata che con un finanziamento regionale era stata destinata ad asilo nido, allora dopo che la consigliera si era informata negli Uffici in merito alla stessa struttura, le era stato risposto che la destinazione d'uso poteva essere cambiata se erano passati cinque anni dal collaudo. Niro ha voluto sapere allora innanzitutto se fosse così e in secondo luogo se quel collaudo fosse stato fatto, quindi ha domandato come si potesse sbloccare quella struttura che era «veramente un dolore di cuore» vedere così deperire e ormai abbandonata, con erbe infestanti e quant’altro, tanto più che era in costruzione un altro edificio che sarebbe stato destinato a scuola dell’infanzia, per cui si sarebbe potuto creare a suo dire un bel polo d’istruzione primaria. Niro ha voluto infine capire quali fossero i termini necessari a cambiare la destinazione d’uso.
L’assessore Daniela Pagliara ha però spiegato che quella a cui faceva riferimento la consigliera era un’informazione circolata in modo sbagliato: «Era stato semplicemente scambiato un BURP per un altro, ma in realtà due anni fa in considerazione del fatto che avevamo delle scuole materne in affitto, chiedemmo alla Regione Puglia se fosse possibile cambiare la destinazione d'uso, ed essa ci disse che questa era bloccata per dieci anni». Pagliara si è comunque riservata di rispondere per iscritto.
Niro ha così preso atto dell’impegno di Pagliara a fornirle informazioni dettagliate, ma allo stesso tempo ha detto di chiedersi se fosse passato tanto tempo perché tecnicamente doveva passare o perché ci poteva essere stata una disattenzione nel vigilare sul fatto che i collaudi e i pagamenti fossero stati fatti con regolarità.
La seconda interrogazione è stata invece rivolta da Niro al sindaco Giuseppe Pitta e riguardava il tema della sicurezza, che lo stesso Pitta aveva già affrontato in precedenza in una delle sue comunicazioni. La consigliera aveva infatti chiesto al primo cittadino già tramite PEC di notiziare sullo stato di attuazione dei patti della sicurezza urbana firmati dal Comune e dalla Prefettura, quindi ha rivolto la medesima domanda chiedendo se quel patto firmato un anno fa avesse nel frattempo prodotto dei risultati. Ebbene, rispetto a tale patto per la sicurezza urbana vi sarebbe a dire di Pitta una figura preposta a occuparsi dell’esecuzione di questo patto di collaborazione tra vari enti, che è il Comandante della Polizia Municipale: «Vi dico comunque che abbiamo già beneficiato di un importante finanziamento legato alle nostre attività».
Greta Notarangelo