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Fabrizio Abate: «Sono il vero PD, quello che è stato eletto per fare opposizione»

Parla Fabrizio Abate, il PD dell’opposizione in Consiglio Comunale e non quello che si è tuffato in maggioranza. Un’intervista tutta a sfondo politico. Si è tanto parlato, in passato, di una presunta espulsione dal partito dello stesso Abate, un atto che sarebbe stato compiuto della segreteria. In realtà a tal proposito il consigliere ha tenuto a chiarire di essere ancora a tutti gli effetti un tesserato del PD. Ora intanto si aspetta di entrare nel vivo della fase congressuale e la riapertura del tesseramento in occasione del quale, come lo stesso consigliere ha fatto sapere, rinnoverà la sua adesione. Il problema è che allo stato attuale «abbiamo un consigliere comunale (Antonio Dell’Aquila, ndr) che crede di gestire autonomamente il partito a suo piacimento, appoggiato in questo comportamento dal segretario locale (Ernesto Maria Giannetta, ndr), che ormai non è più quello del partito ma il suo personale e che si presta a tali giochini». Abate spera dunque che mediante il congresso si possa rivedere questa situazione e che si possa finalmente indicare una linea precisa da seguire. Ma per farlo e far prevalere la sua linea dovrà avere la forza dei numeri.

In merito poi alla crisi apertasi all’interno della maggioranza l’anno scorso, allorquando anche una forza di opposizione come Italia in Comune, rappresentata dal consigliere Raffaele Iannantuoni, passò in maggioranza permettendo a quest’ultima di raggiungere il minimo numerico per reggere le proprie sorti, Abate non ha potuto nascondere la propria delusione per una sorta di tradimento rispetto alle intenzioni mostrate da quello stesso gruppo in campagna elettorale, pur essendo consapevole che «non tutti fanno la politica per ideologia». Eppure il consigliere in quell’occasione aveva colto la palla al balzo per suggerire di metter su una coalizione ed un progetto vero di centrosinistra, non volendo affiancarsi al centrodestra per un’oggettiva diversità di vedute e ideali, ma in seguito si sono fatte, com’è noto, altre scelte, «forse pur di occupare degli spazi di natura politica verosimilmente lasciati liberi da altri». Nel frattempo, come se non bastasse, è accaduto che una delle forze che hanno contribuito fortemente a salvare l’attuale maggioranza, R-Innoviamo Lucera, facente capo al consigliere Giuseppe De Sabato e coordinata dal prof. Carlo Trommacco, ha insistentemente cercato di far capire al sindaco che le cose non vanno quanto ad alcuni obiettivi che si sarebbero dovuti affrontare e portare a termine, mentre nel PD vi sono stati dei nuovi ingressi, quelli del consigliere di maggioranza Gianpaolo Conte e dell’assessore Claudio Venditti, a proposito dei quali Abate si è detto fortemente scettico in quanto si chiede se gli stessi siano entrati nel partito perché davvero ci credono o soltanto per la solita scelta strategica da parte del sindaco Giuseppe Pitta di occupare spazi politici mettendo delle pedine nel PD. E proprio su Venditti ha tenuto a precisare che questi ora è un assessore in quota PD ma non scelto dal PD, quindi dovrebbe rimettere il mandato. Quanto poi ad Antonio Dell’Aquila, quest’ultimo e Abate viaggiano, com’è evidente, su due fronti opposti. «Gli organi superiori del partito – sono state le parole di Abate in merito a tale questione – non sono mai intervenuti e così qualcuno ha ritenuto di avere mano libera per fare ciò che riteneva opportuno». Quindi il consigliere ha approfittato per dire che dopo la farsa con cui gli hanno comunicato l’espulsione dal partito lui ha messo comunque su delle iniziative politiche durante il periodo dell’ultima campagna elettorale prendendo contatti col vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, il quale «è venuto tranquillamente a trovare il mio gruppo». Ora il consigliere si aspetta che dalla fase congressuale vengano fuori dei tesseramenti veritieri che portino a far crescere il partito. A livello locale intanto non sarebbe informato da nessuno di nulla: «Non so neanche se si stiano riunendo, dunque aspetto che il congresso stabilisca determinate questioni che oggi sono nel limbo».

L’intervista ad Abate è proseguita con la questione del suo punto di vista rispetto all’andamento generale dell’attuale amministrazione e in particolare della maggioranza, con riferimento ai problemi interni alla stessa e agli obiettivi che sono stati o meno raggiunti finora a partire dal momento in cui a seguito dell’apertura della crisi si è ricomposta una nuova ed eterogenea compagine amministrativa. Il consigliere non ha dubbi sul fatto che la maggioranza allo stato attuale non ha raggiunto alcun obiettivo (peraltro dovrebbe attuare il programma originale della sua prima coalizione, ma sarebbe imbarazzante perché darebbe la possibilità al gruppo "CON Lucera" di rivendicare quel programma condiviso), mentre «noi come opposizione abbiamo in animo di fare una ricognizione di tutta la mole di denaro che sta arrivando nel nostro territorio e la confronteremo coi finanziamenti intercettati da quest’amministrazione, infatti la maggior parte di essi rinviene dalla precedente». Non solo: il consigliere si chiede cos’abbia fatto l’attuale maggioranza relativamente alle problematiche del lavoro, agli investimenti in zona ASI e all’ottenimento della qualifica ZES di quella zona, all’occupazione giovanile, ai meno abbienti e in generale a tutte le politiche del settore sociale. La sua sensazione, insomma, è che oggi si continui a vivacchiare in attesa di qualcosa. Questo dal punto di vista prettamente amministrativo. Sotto l’aspetto politico, invece, Abate vede una situazione troppo eterogenea tra i gruppi che costituiscono l’attuale maggioranza: «Non dimentichiamo che ognuno di essi aveva un suo programma; in più secondo me esistono tra loro dei sospetti reciproci e delle situazioni mai appianate, per cui non c’è quella coesione che invece c’era nella precedente amministrazione». Inoltre il consigliere crede che l’attuale sindaco in città sia scarsamente legittimato: «Non dimentichiamo che la campagna elettorale di Pitta l’ha fatta Tutolo, lo stesso che poi ha tolto dei consiglieri comunali all’attuale amministrazione, quindi ora chi resta a legittimarla?». I problemi della maggioranza però non finirebbero qui, infatti pare che i Popolari, facenti capo a Sergio Clemente, siano in procinto di chiedere un assessore in quanto Alfonso Trivisonne non sarebbe più per loro quello di riferimento.

I primi anni dell’amministrazione Pitta sono dunque passati tra crisi e rimpasti. Ora ne mancano due e mezzo (si voterà nella primavera del 2025) e Abate ritiene che ci sia davvero poco da attendersi e che si continuerà ad andare avanti con fibrillazioni, tant’è che il gruppo R-Innoviamo Lucera avrebbe protocollato il giorno prima dell’intervista ad Abate una sorta di ultimatum al sindaco: «I cittadini sentono poco la presenza di questo sindaco». Riguardo invece alla situazione del centrodestra lucerino il consigliere inaspettatamente si è detto cauto nella valutazione e nel prenderlo sottogamba: «Non lo darei per spacciato, anzi penso che ci sarà una sua riorganizzazione anche alla luce degli ultimi risultati a livello nazionale». Allo stesso tempo, tuttavia, Abate sarebbe curioso di capire come si andrebbe a collocare politicamente l’amministrazione in carica nei prossimi anni, infatti qualcuno avrebbe le idee chiare sia in un senso che nell’altro, ma il primo cittadino non avrebbe ancora preso una decisione, anche se la sua partecipazione e vicinanza al PD sembra piuttosto evidente.

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