LUCERA – In sordina. Molto in sordina è partita la campagna elettorale in città. Non che ci sia dibattito politico a Lucera. È sparito da anni. Insieme a tanti che hanno lasciato una città sempre più disabitata a tal punto da dare l'impressione di aver scelto la strada dell'eutanasia. Siamo, a quanto pare, a 30.711 residenti (residenti, non fisicamente presenti!). Andando avanti di questo passo se scendiamo sotto i 30 mila la nuova composizione del Consiglio Comunale passerà da 24 a 16 consiglieri oltre il sindaco. Tutto ciò nonostante Giuseppe Pitta e la sua amministrazione ce la stiano mettendo tutta per restituire un po' di decoro e dignità al centro federiciano sia dal punto di vista culturale che urbano, senza trascurare l'eventuale risvolti economici che potrebbero contribuire a portare i PUE.
Il quadro che si presenta a nemmeno un anno dal rinnovo del Consiglio Comunale (e di quello Regionale, dove Antonio Decaro pare proprio essere il designato a raccogliere il testimone del suo mentore Michele Emiliano che a sua volta avrebbe provato a far passare una legge sul terzo madato senza riuscirci), è alquanto incerto, pur se qualcosa comincia a delinearsi. I più informati ritengono che sia ancora molto presto, altri invece - sebbene parliamo di "addetti ai lavori" - sostengono che il ballo sia già cominciato. Certo bisogna ancora capire se Amministrative e Regionali alle nostre latitudini si terranno insieme oppure se il Milleproroghe del governo farà slittare le elezioni comunali ad aprile/maggio 2026 lasciando ad ottobre 2025 il solo spazio per il voto della Regione. In ogni modo c'è chi non vuol farsi cogliere impreparato riducendosi all'ultimo istante, anche perché le difficoltà a reperire "materiale" candidabile - a parte i cosiddetti "resistenti" - aumentano e nessuno avrebbe voglia di mettersi in gioco dopo quanto si è visto negli ultimi hanni, quando in tanti ci hanno rimesso la faccia e qualcos'altro.
E allora le prime avvisaglie si sono percepite già alle elezioni provinciali scorse in Capitanata, quando Giuseppe Pitta veniva dato per candidato alla presidenza a Palazzo Doganaa, senonché l'elezione di Tonio De Maio, consigliere comunale in maggioranza con il primo cittadfino di Lucera, da primo degli eletti in Provincia si è visto riconoscere il meritato (non solo per lui ma anche per Pitta e l'area CON di cui fa parte, rappresentata da Rosario Cusmai) il ristoro della vice presidenza del Consiglio Provinciale. Senza dimenticare che Pitta è entrato nei quadri dell'ANCI Puglia. Nulla toglie, allora, che De Maio possa anche essere - con l'imprimatur di Pitta e dei sostenitori della maggioranza e della nuova squadra che si andrà a formare per l'appuntamento delle amministrative - il candidato in Regione il prossimo anno. Non poco, visto il lavoro fatto dal consigliere provinciale spendendosi molto per la risistemazione di molte arterie di comunicazione della Capitanata. Una candidatura che si andrebbe a mettere di traverso rispetto a quella del consigliere lucerino uscente Antonio Tutolo, l'ex sindaco di Lucera da poco diventato capogruppo in Regione della neoformazione "Per la Puglia".
Ma a Lucera il gruppo che fa capo ed è rimasto sempre fedelissimo a Tutolo intanto che fa?
Intanto corrono voci che nella prossima seduta di Consiglio Comunale il gruppo in questione - quello, per intenderci, che aprì la crisi circa sette mesi dopo l'elezione di Pitta sfiduciando quest'ultimo ed uscendo di fatto dalla maggioranza – avrebbe in animo di sancire l'abbandono definitivo dalla lista CON che lo portò tra gli scranni consiliari dopo aver sostenuto la candidatura dell'attuale sindaco. D'altro canto la permanenza sotto quella bandiera (CON era anche la lista che sosteneva alle elezioni regionali del 2020 Michele Emiliano e che vedeva peraltro Tutolo candidato nella stessa) non sembra più trovare giustificazione visto che fa capo a Rosario Cusmai e, di conseguenza, a Lucera al consigliere (comunale e provinciale) Tonio De Maio. È immaginabile, dunque, che sulla scia della recente iniziativa che ha determinato la nascita del gruppo in Regione denominato "Per la Puglia" di cui Tutolo è appunto capogruppo, possa formarsi nell'assise consiliare una compagine parallela denominata "Per Lucera" rappresentata da Francesca Niro, Vincenzo Checchia, Raffaele La Vecchia e Francesco Aquilano (a cui potrebbe aggiungersi Pasquale Colucci).
In questo scenario si inserisce la scelta da parte del gruppo citato (e dello stesso Tutolo) di supportare Fabrizio Abate quale prossimo candidato sindaco di una coalizione in contrapposizione a Pitta. E a quanto pare nell'ambiente appena menzionato circolerebbe un cauto ottimismo circa l'adesione da parte di altri sostenitori. Insomma sembra proprio che la carenza dfi disponibilità a candidarsi determinata dalla forsennata ricerca nel tessuto cittadino abbia indotto questa (ri)nascente coalizione a muoversi con largo anticipo per non arrivare - per usare un termine da "noantri" - sotto-sotto. Abate resta per ora molto abbottonato e poco propenso a rilasciare dichiarazioni, preferendo un percorso più attento e dal passo felpato.
C'è, peraltro, chi si chiede cosa ne sia di quel gruppo chiamato FARE che a ben vedere poco ha FATTO da quando ha messo il naso fuori dalla porta. È lo stesso gruppo che vedeva, tra gli altri, diverse persone un tempo vicinissime a Tutolo con il quale successivamente sono entrati in rotta di collisione. Alla fine quella scuderia nata sotto buoni e promettenti auspici potrebbe far registrare tante briglie sciolte. Nel senso di cavalli liberi, senza fantino, pronti ognuno ad accasarsi in qualche slot elettorale.
Pitta, da parte sua, pare non preoccuparsi molto fin qui. Pare, perché il suo atteggiamento che sa tanto di "democristianità" lascia presagire che stia in una fase di studio seguendo ogni quotidiano movimento del nemico (ma anche di chi si professa amico).
L'ultima mossa rappresentata dalle dimissioni "irrevocabili" da assessore alla Cultura da parte di Emanuela Gentile e la nomina in sostituzione di Maria Angela Battista (la Gentile è comunque rientrata tra gli scranni consiliari della maggioranza) ha indotto gli avversari del sindaco a mettere in atto tutta una serie di manifestazioni di solidarietà nei confronti dell'assessora dimissionaria, episodio fatto passare come l'ennesimo siluramento operato dal primo cittadino nei confronti di un membro dell'esecutivo, credendo magari che quelle carezze possano determinare una presa di distanza della stessa Gentile dalla maggioranza. Lo si scoprirà già dal prossimo Consiglio Comunale. Si capirà se ciò che vorrebbero far passare per una "cacciata" in realtà sia stato un altro atto strategico per tenere unita e solida la maggioranza. D'altra parte perché Emanuela Gentile nel dare le sue dimissioni da sssessore avrebbe scritto "irrevocabili"? Comunque è rimasta in gioco accomodandosi tra i banchi dell'aula consiliare senza uscire di scena, no?
Ma vaniamo al quadro un po' più complicato, rispetto alla proiezione del prosssiomo scenario politico-elettorale, che si starebbe presentando altrove e cerchiamo di capire quali intrecci ed ostacoli si prospettano.
Innanzitutto si tenga conto che nella maggioranza con Pitta governano anche Forza Italia e il Partito Democratico.
Prendiamo il primo, oggi a Roma nel governo Meloni e, quindi, di centrodestra (ma si sa, quando ci si sposta sugli enti locali la visione e gli accordi cambiano, anche se è vero il fatto che Forza Italia si trova in maggioranza con Pitta per un… incidente di percoso politico occorso a quest'ultimo.
Forza Italia, però, sta vivendo un momento a livello provinciale niente affatto felice e, a livello locale, si vocifera circa un ingresso (anche se lo si potrebbe definire un rientro dopo lunga data) di nuove entità e, tra queste, una è rappresentata da uno dei nomi che è circolato. Si tratterebbe di Maria Petroianni che, come è noto, in un passato più o meno recente ha gravitato negli ambienti vicini a Paolo Dell'Erba, attuale segretario provinciale di Forza Italia eletto nel congresso provinciale tenutosi a gennaio di quest'anno. Ma in Capitanata Forza Italia pare che non ancora sia riuscita a mettere su almeno un direttivo in circa un anno di segreteria Dell'Erba. E così già si parla del fatto che un nuovo congresso sarebbe in procinto di essere celebrato tra dicembre 2024 e gennaio 2025 per eleggere di nuovo il segretario. Un dato che starebbe provocando un verro e proprio congelamento delle decisioni e delle scelte per il futuro. Anche perché a Lucera Fratelli d'Italia ha più volte rimarcato che Forza Italia non dovrebbe stare con l'attuale maggioranza e col PD, un governo cittadino fortemente tinto di centrosinistra. Va da sé che con il nuovo comngresso di Forza Italia potrebbero giungere dei dictat che andrebberoi a costringere il partito a livello locale a Lucera ad uscire dalla maggioranza di Pitta per stringere accordi con Fratelli d'Italia ed altre forze che si identificano nel centrodestra. Ma l'assessore al Bilancio Antonio Buonavitacola e la consigliera Lucia Zoppicante saranno propensi - insieme ad altri iscritti, compressi quelli nuovi che si sono tesserati entro il 31 ottobre appena trascorso –, visto i rapporti ormai abbastanza solidi con Pitta e la maggioranza, ad accettare quella scelta?
Un bel grattacapo.
E veniamo alla posizione del Partito Democratico. Il segretario Ernesto Maria Giannetta sta seguendo ed osservando attentamente il lavoro dell'attuale amministrazione sbilanciandosi fino ad esprimere a nome del partito giudizi molto positivi sull'operato messo in campo da Pitta, dicendosi anche lusingato dell'attività che il PD sta dimostrando grazie ai confronti delle riunioni di direttivo convocati con una certa frequenza il direttivo è composto, oltre che da segretario, da Giovanni Capparelli, Annaclaudia Bonghi, Gianni Finizio, Vittorio Grasso, Felice Trincone, Nicola Faccilongo, Lucilla Calabria). Giannetta non vede alternative a Pitta oggi, garantendo alla ricandidatura dell'attuale sindaco l'appoggio del partito. E sulla indiscrezione della candidatura a sindaco di Abate ha detto chiaro che «sarà un terzo polo rappresentato da un candidato che l'elettorato ha già bocciato sonoramente», ricordando a chi si ostina ancora ad accostare Abate al PD che «è stato lo stesso Abate a non rinnovare più la tessera del partiton e quindi con il PD non ha nulla a che vedere».
Ma sul fronte Decaro si affaccia qualche dubbio circa l'eventuale presenza del sindaco di Bari e futuro candidato governatore della Puglia all'agone elettorale di Lucera. Passi pure che Decaro venga legittimamente a fare la sua campagna elettorale per le elezioni regionali a Lucera, ma visti i rapporti abbastanza confidenziali intrattenuti con Tutolo che, a sua volta farà la campagna elettorale per sé alle Regionali e per Abate alle Comunali, su quale palco dei due pretendenti alla poltrona di sindaco di Lucera (Pitta e Abate) salirà? Insomma per chi dei due si spenderà Decaro? Su questo Giannetta è stato categorico: «Decaro è iscritto al PD, è stato eletto nel PD alle Europee ed è dirigente del PD a livello nazionale. Mi sembra scontato che quando verrà a Lucera la sua tappa sarà la segreteria locale del PD». E quidi se Decaro è del PD e il PD sta con Pitta, Decaro sta con Pitta.
In conclusione è ovvio che di qui al traguardo molte cose cambieranno e magari altre candidature nasceranno. Ma oggi il quadro si delinea già abbastanza chiaro. Almeno stando all'apertura delle danze.
Roberto Notarangelo