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“U moneche dinte o litte”. Successo e risate a crepapelle con gli Alter Ego APS

Sabato 22 (ore 21.00) e domenica 23 aprile (ore 19.00), l’Associazione Culturale e Teatrale Alter Ego APS ha presentato, presso il Teatro dell’Opera di Lucera, “U moneche dinte o litte”, commedia in due atti ripresa da “O Scarfalietto” di Edoardo Scarpetta e liberamente rimaneggiata dal regista Lello Di Gioia. Le scenografie sono state curate da Nicola Delli Carri e dalle assistenti Gina Rubino e Giuseppe Tanese.

Questo classico di Scarpetta, già di per sé è stato definito con giusta causa “la più divertente commedia napoletana di tutti i tempi” ma il riadattamento operato dal maestro regista Di Gioia si è rivelato formidabile. La rappresentazione ha avuto un enorme successo; il pubblico si è divertito tanto mostrando ancora una volta e come sempre un sentito e profondo consenso per l’operato dell’associazione.

Tema centrale è la crisi matrimoniale che sta portando alla separazione due giovani sposi, i quali ormai litigano per qualunque banalità scendendo nel ridicolo e perfino nel grottesco fino ad arrivare in tribunale con tanto di “Presidente”, di avvocati, di usciere e di testimoni.

Il tutto è partito con scherzi fastidiosi per provocare presunti danni alla moglie o al marito ma poi beffe e bazzecole sono sfociate in istigazioni, ricerche di colpe e di prove. Un argomento scottante e quanto mai attuale che, pur tra riso e gaudio, ha fatto riflettere.

Il primo atto si è svolto nella sontuosa casa dei coniugi Sciosciammocca, i protagonisti della rappresentazione, con tanto di camerieri al seguito; il secondo atto, invece, in un’aula di tribunale allestita in tutto punto sul palcoscenico del Cineteatro dell'Opera San Giuseppe. Tra i motivi più assurdi delle svariate scaramucce è da annoverare proprio “u moneche” o “scarfalietto”, cioè un contenitore con acqua calda che a fine Ottocento serviva a scaldare il letto nei periodi più freddi. Insomma una specie di borsa dell’acqua calda che una notte si è rotta nel letto dei coniugi Sciosciammocca, bagnando tutto e facendo scatenare un putiferio.

Davvero eccezionali gli interpreti che si sono “calati” alla perfezione nei loro bizzarri personaggi: uno strepitoso Giovanni Ciccarelli (Felice Sciosciammocca), Rosanna Postorino (Amalia, la moglie di Felice), Giuseppe Forte (Gaetano Papocchia), Vanessa Salinno (moglie di Gaetano), Luigi Sammartino (Avvocato Don Anselmo), Elena Mastroluca (nel doppio ruolo di Emma Carcioff la ballerina e della vedova Concetta), Daniele Palmadessa (Avvocato Antonio Saponetto), Vincenzo Di Gioia (Giudice Raffaele), Gabriella Aufiero (Rossella, la cameriera), Luca Palazzo (Michele, il cameriere), Antonio Venditto (Giacomino, l’usciere), Daniele Tanese (il cancelliere), Antonio Calabrese (Gennarino).

Grazie alla bravura di questi attori il numerosissimo pubblico presente ha trascorso più di due ore di puro divertimento. Come si suol dire in gergo “si sono attacati i fianchi dalle risate”. In particolare ha fatto “scompisciare” dal ridere l’arringa dell’avvocato Don Anselmo, (un grande Luigi Sammartino), tutta basata sullo stravolgimento di concetti e di parole laddove giustizia diventa cistunia, presidente puzzolente e così via.

Tanti complimenti agli Alter Ego APS che, con "U moneche dinte o litte", hanno si sono davvero superati.

Deborah Testa

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