LUCERA – Anche gli agricoltori di Lucera pronti a scendere in strada per protestare circa la sofferenza a vari livelli con cui è costretta a fare i conti la categoria.
Sulla scia degli eventi che stanno mettendo a dura prova la Francia, Germania, il Belgio, la Romania ed altri paesi europei sulle vicende legate al mondo degli agricoltori, anche nella piccola Lucera starebbe germogliando un sussulto di orgoglio che vede alcuni imprenditori agricoli darsi appuntamento su eventuali iniziative di protesta da condividere ed attuare.
I temi, manco a dirlo, sono quelli ormai più che sentiti in quell’universo e che Giulio Capobianco ha elencato facendosi portsvoce dei colleghi presenti, annunciando un sit-in di protesta a cominciare da lunedì 22 gennaio prossimo dalle ore 07:30 per proseguire ad oltranza con i mezzi agricoli a stazionare nell’area di servizio della Tamoil sulla s.s. 17 per Campobasso, alle porte della città. Successivamente dovrebbero incontrare il Prefetto di Foggia a cui sarà consegnato quell’elenco di temi nodali che tutto il mondo agricolo italiano sente e che qui di seguito riportiamo.
CRITICITÀ DEL MONDO AGRICOLO NEI CONTESTI NAZIONALE ED EUROPEO
- Immediata attuazione di granaio Italia per la registrazione delle produzioni cerealicole nazionali.
- Difficoltà nell’effettuare l’assunzione di operai agricoli il giorno stesso dell’avvio dei lavori in caso di sostituzione di lavoratore che non si è presentato al posto di lavoro (è venuta meno la possibilità riservata al datore di lavoro di inviare comunicazione via fax; così come permane per l’azienda la non copertura nel caso di ispezioni di prima mattina in attesa dell’apertura degli uffici preposti all’inoltro della variazione/assunzione).
- Impossibilità di controllo del permesso di soggiorno al momento dell’assunzione in particolare se vi sono dipendenti extracomunitari in possesso del foglio di via o se il permesso è contraffatto (tempi lunghi da parte della Prefettura sia per il rinnovo che per il diniego del permesso di soggiorno, in alcuni casi l’esito viene comunicato ad assunzione avvenuta mesi addietro).
- Difficoltà da parte del datore di lavoro alla fine del rapporto di lavoro nell’acquisire la firma della busta paga in quanto il lavoratore in alcuni casi parte in cerca di lavoro in altre regioni oppure avendo incassato è restio a firmare (resta ancora in vigore la sanzione in capo al datore in caso di controllo ispettivo se le buste paga non sono firmate).
- Il divieto di pagamento in contanti crea difficoltà ai lavoratori extracomunitari nell’incassare gli assegni in quanto gli stessi non hanno residenze stabili in Italia e quindi non sono censiti dalle banche.
- Visite mediche e dispositivi di protezione a carico del lavoratore. Le visite dovranno essere effettuate possibilmente in strutture pubbliche avente durata minimo di 2 anni. In subordine coinvolgere il medico curante il quale è l’unico che conosce la vita sanitaria del proprio assistito.
- Ripristino del pagamento in contanti per rapporti di lavoro brevi massimo 3/4 giorni o con importo max di euro 500,00 complessivi annui per dipendente.
- Rivisitazione della legge n. 199/2016. Alleggerimento delle pene ed eliminazione dell’amministratore giudiziario rivelatosi fallimentare nella gestione delle aziende sottoposte a tale legge. Gli imprenditori garantiscono lavoro e non caporalato.
- Rivisitazione della PAC con azzeramento delle percentuali di abbandono dei terreni e la libera programmazione delle coltivazioni aziendali in capo agli stessi imprenditori e non imposto dalla Comunità Europea.
- Libera coltivazione delle produzioni agricole in rispetto dell’ambiente senza obblighi da parte degli ambientalisti estremisti europei che vogliono la distruzione dell’agricoltura europea.
- Eliminare la normativa che abolisce l’agevolazione sul gasolio agricolo.
- No alla globalizzazione senza parità di regole altrimenti occorre la protezione dei nostri prodotti.
Il Frizzo