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Stralcio cittadini morosi fino a mille euro: il Comune di Lucera dice no

Sul sesto accapo dell'ultimo Consiglio Comunale, "Annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2015. Esercizio dell'opzione di non applicazione della misura di stralcio ai sensi dell'art. 1, comma 229 e 229 bis, della L. 29 dicembre 2022, n. 197", ha ovviamente relazionato l'assessore al Bilancio Antonio Buonavitacola. Quest'ultimo ha spiegato che su quella proposta di delibera si era discusso in commissione, sede in cui la stessa era stata approvata, e che si trattava in particolare della possibilità di non aderire allo stralcio delle cartelle inviate dall'Agenzia di Riscossione di importo inferiore a 1.000 euro, anche perché avevano ricevuto una nota da parte dell'OSL dove si indicava l'impossibilità di aderire in quanto il Comune è in dissesto, supportata dal parere dei revisori, pertanto si era deciso di non aderire allo stralcio, fermo restando che in sede di rottamazione quater si sarebbe comunque potuto aderire abolendo le sanzioni e gli interessi.

L'unico a intervenire sul punto è stato, com'era immaginabile, il consigliere di minoranza Fabrizio Abate, il quale rivolto all'assessore ha voluto sollevare qualche questione, di cui una, a suo modo di vedere pregnante, riguardante come l'Ente intendesse gestire questa sanatoria. Per far capire il contesto in cui ci si stava muovendo, Abate ha chiarito che si stava parlando della legge nazionale finanziaria, nell'ambito della quale si prevede che per tutti i ruoli dal 1° gennaio del 2000 al 31 dicembre del 2015 di importo fino a 1.000 euro, in particolar modo quelli di natura erariale e quelli di natura contributiva, c'è lo stralcio automatico. Il consigliere si è però chiesto quanti cittadini oggi siano in grado di fare da soli - e cioè senza rivolgersi, per esempio, a un commercialista - quest'istanza, ovvero farsi annullare qualcosa che potrebbe invece essere fatto in maniera gratuita per tutti i contribuenti della città: «Se però votiamo questa delibera, come ci accingiamo a fare, non diamo loro tale possibilità, quindi oggi sta a noi decidere se vogliamo agevolare i cittadini autorizzando l'Ufficio a togliere a tutti sanzioni e interessi, in base alla normativa nazionale, oppure, come ha appena detto l'assessore, dire ai cittadini di rivolgersi a un commercialista per farsi fare la domanda entro il 30 aprile». Abate ha allora proposto all'assise, per dare una possibilità concreta ai concittadini in un momento storico particolarmente delicato, dato che lo si fa dappertutto, di togliere loro almeno le sanzioni e gli interessi pur lasciando in bilancio la sorte capitale, in quanto «è un diritto da dare a tutti e non solo a chi è costretto a rivolgersi ad un servizio esterno, per il tramite del quale poi deve procedere a effettuare la rottamazione quater e la domanda singolarmente per il soggetto che dovesse presentarsi». Il consigliere ha dunque chiuso il suo intervento invitando a emendare la proposta di delibera tornando alla situazione del termine del 31 gennaio, lasciando cioè la sorte capitale e togliendo sanzioni e interessi, così come richiesto dalla norma nazionale. Abate ha chiesto in sostanza che si applicassero le disposizioni del comma 227 e che venissero quindi stornati sanzioni e interessi lasciando soltanto la sorte capitale oltre, come previsto dalla legge, alle spese di eventuali procedure esecutive e a quelle per la modifica delle cartelle esattoriali. Non solo: il consigliere aveva anche chiesto nella II commissione consiliare di verificare alcuni dati e di sapere in particolar modo a quante somme di sanzioni e di interessi si stesse rinunciando e a cosa invece non si stesse rinunciando in termini di soldi in quanto a sorte capitale, ma fino a quel momento quei dati non gli erano stati forniti.

Ha preso quindi nuovamente la parola Buonavitacola, il quale ha spiegato ad Abate che l'OSL aveva indicato di non aderire perché a tutt'oggi risulterebbero solo di contravvenzioni circa 2 milioni di euro dal 2008 al 2015, cifre considerevoli che avrebbero contribuito al Comune di fallire. «La legge – ha chiarito l'assessore – ti dà quella possibilità, ma purtroppo ci troviamo in un Comune dissestato e anche sulla scorta di quello che ci ha indicato l'OSL e del parere dei revisori nonché di quello della commissione, anche se tu (Abate, ndr) in quella sede ti sei riservato, oggi noi cerchiamo di approvare questa delibera».

Anche secondo il sindaco Giuseppe Pitta andavano chiariti alcuni aspetti e fatte delle puntualizzazioni rispetto a quella proposta di deliberazione. In primo luogo «non c'è, come ha detto erroneamente Abate, la possibilità di cancellare il capitale, infatti questo non è mai stato previsto da alcuna norma e non sarebbe possibile, almeno per quelle che sono le mie conoscenze»; il secondo passaggio, a dire del sindaco non meno importante, era che si doveva capire di che cifre si stesse parlando: «Il periodo attenzionato è 2008-2012, dunque parliamo di circa 2.400.000 euro, ma le nostre sanzioni amministrative riguardano il periodo 2008-2015, e abbiamo circa 2 milioni di euro che sono solo sanzioni legate al Codice della Strada, quindi perderemmo con un colpo di spugna, secondo la brillante ricostruzione del consigliere, somme ingenti per di più in un Ente in dissesto e a seguito di una nota dell'OSL con la quale si sconsiglia l'adesione dello stesso allo stralcio dei carichi tributari in condizioni di dissesto».

È quindi intervenuto il Direttore dell'Ufficio di Ragioneria del Comune dott. Raffaele Cardillo, il quale ha fatto notare che forse Abate si riferiva alla prima scrittura della norma, che prevedeva anche la cancellazione del tributo e dunque del capitale, delle sanzioni e degli interessi. In realtà, come ha spiegato il dirigente del settore, essa è poi stata rivista e così attualmente nello stralcio vi è solo la cancellazione degli interessi e delle sanzioni. Cardillo ha inoltre chiarito che andava tenuta ben presente la differenza di fondamentale importanza tra lo stralcio e la rottamazione e ha sottolineato che nella sua relazione era stata riportata una quantificazione precisa dei tributi: dei circa 400.000 euro di essi quasi 200.000 euro sono della 167, e «com'è noto c'è ancora un contenzioso pendente, dunque sarebbe stato strano in questo momento provvedere alla cancellazione di sanzioni e interessi quando più del novanta per cento delle persone di quel quartiere investite dagli avvisi bonari hanno pagato quasi tutto».

Si è passati allora alla votazione dell'emendamento formulato da Abate, consistente, come ha chiarito il segretario comunale, nel chiedere di applicare le norme del comma 227 solo per quanto concerneva le sanzioni e gli interessi, lasciando inalterata la sorte capitale. È subito intervenuto a tal proposito Davide Colucci con un'uscita, parlando di assenza di chiarimenti, poco… "chiara": «Dato che il consigliere e il dirigente non si chiariscono su questo punto io mi astengo». Dalla votazione sono risultati tredici contrari, sette favorevoli e un astenuto, pertanto la proposta di emendamento è stata rigettata. Si è dunque passati alla votazione della proposta originaria di delibera, approvata seppur con tre astenuti (Antonella Matera, Davide Colucci e Pasquale Colucci) e cinque contrari (Francesco Aquilano, Angelo Franco Ventrella, Chicco Russo, Francesco Di Battista e Fabrizio Abate).

Sta di fatto che successivamente, durante la discussione dei successivi accapi, il direttore di Ragioneria è intervenuto per scusarsi con il consigliere Abate dandogli ragione ed affermando di aver preso «un abbaglio» rispetto a quanto gli aveva risposto.

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