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Parte la protesta degli agricoltori di Lucera con più di 70 trattori alla Tamoil

Iniziata la protesta degli agricoltori di Lucera. Oltre 70 trattori per il momento. Una delegazione si reca in Prefettura.

Come preannunciato, da questa mattina alle ore 07:30 un nutrito gruppo di agricoltori di Lucera in autodeterminazione e senza sigle sindacali (verso cui sembra persa la fiducia) sono presenti con i loro mezzi agricoli presso l'area di servizio della Tamoil sulla s.s. 17 per Campobasso in segno di protesta, sulla scia degli accadimenti che stanno investendo la Francia, la Germania ed altri paesi dell'Europa, contro le politiche europee e nazionali che stanno stringendo in una morsa il settore.

Una delegazione rappresentata dal gruppo con tre rappresentanti si è diretta, intanto, a Foggia per essere ricevuta dal Prefetto a cui sarà consegnato un documento in cui sono riportati i punti salienti delle richieste del mondo agricolo, un elenco in fondo condiviso sull'intero territorio nazionale.

Il sit-in proseguirà per tutta la giornata.

Il documento consegnato al Prefetto di Foggia

«Comitato Spontaneo Agricoltori di Capitanata.

Oggetto: Criticità del mondo agricolo.

Eccellenza,

il settore agricolo rappresenta in Italia, e in particolar modo in Capitanata, un volano imprescindibile per l'economia e l'occupazione. Purtroppo, l'entrata in vigore della nuova PAC 2023/2027 sommata ai vincoli legislativi nazionali in materia di assunzioni, pagamento dei salari, sicurezza sui luoghi di lavoro, ecc. ha appesantito, sulpiano burocratico, l'attività imprenditoriale gravandola di ulteriori costi.

Stante quanto premesso, sul piano nazionale si chiede:

  • immediata attuazione del GRANAIO ITALIA, per la registrazione delle produzioni agricole nazionali;
  • snellimento delle procedure per l'assunzione della manodopera, soprattutto prevedendo la possibilità di poter assumere braccianti lo stesso giorno dell'inizio dell'attività lavorativa, quando sono in sostituzione di coloro che non si sono presentati sul posto di lavoro (è venuta meno la possibilità per il datore di lavoro di inviare le comunicazioni d'assunzione via fax;
  • mancata copertura per l'imprenditore in caso di ispezione in campo di prima mattina, da parte delle autorità preposte, quando gli uffici dei patronati o dei liberi professionisti addetti all'invio delle assunzioni/variazioni sono chiusi);
  • cancellazione della responsabilità, in capo all'imprenditore, riguardo al controllo sulla validità o meno del permesso di soggiorno in caso di asSunzione di personale extracomunitario (si sottolineano anche i tempi lunghi della Prefettura, sia per il rinnovo sia per il diniego del permesso di soggiorno, in alcuni casi l’esito è comunicato anche dopo diversi mesi dall'avvenuta assunzione);
  • eliminazione dell'obbligo, per il datore di lavoro, di acquisire la firma del lavoratore sulla busta paga, dal momento che spesso, soprattutto nel caso di extracomunitari, il lavoratore si sposta senza preavviso in altri luoghi di lavoro, anche fuori regione (permane la sanzione, a carico del datore di lavoro, in caso di controllo da parte degli organi ispettivi, se la busta paga non è firmata);
  • ipristino del pagamento in contanti, dal momento che l'utilizzo di assegni o bonifici crea notevoli difficolta ai lavoratori extracomunitari, che, non avendo in molti casi una residenza, non vengono censiti dagli istituti di credito e, quindi, si trovano nell’impossibilità di aprire un conto corrente o incassare gli assegni;
  • ripristino del pagamento in contanti per rapporti di lavoro brevi e snellimento delle procedure per il rilascio dei voucher per rapporti di lavoro occasionale;
  • visite mediche e dispositivi per la sicurezza sui luoghi di lavoro a carico dei lavoratori; le visite dovrebbero effettuarsi possibilmente presso strutture pubbliche, avere durata minima di due (2) anni o, in subordine, coinvolgere il medico curante, l'unico a conoscere lo stato di salute del proprio assistito;
  • modifica della legge n. 199/2016, concernente il contrasto al caporalato, alleggerendo le pene ed eliminando la figura dell'amministratore giudiziario, rivelatasi fallimentare nella gestione di quelle aziende sottoposte a tale misura: gli imprenditori garantiscono lavoro e condannano il caporalato.

Sul piano europeo si chiede:

  • rivisitazione della PAC, con azzeramento delle percentuali d'abbandono dei terreni e libera programmazione delle coltivazioni in capo agli imprenditori, e non imposta dall'Unione Europea, nel rispetto dell'ambiente e senza imposizioni da parte degli ambientalisti estremisti europei, che vogliono la distruzione dell'agricoltura,
  • NO alla globalizzazione senza regole uniformi per tutti gli stati membri dell’Unione e salvaguardia dei prodotti nazionali anche, e soprattutto, con il rispetto degli standard di produzione e controllo italiani da parte dei paesi esportatori in Italia.

RingraziandoLa anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarci, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti».

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