LUCERA – Il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Lucera, Maggiore Marco Vivaldi, lascia la città dopo quattro anni. Nella serata dello scorso 23 agosto si è dunque tenuta nello splendido giardino del Circolo Unione la cerimonia del saluto di commiato.
La prima cosa che ci siamo sentiti di chiedere nel corso dell’intervista fatta a Vivaldi a margine dell’evento è stata come abbia trovato Lucera e come la lasci, e il Maggiore ha premesso innanzitutto che la città l’ha accolto abbracciandolo e coccolandolo: «La mia professione mi porta a entrare nelle situazioni patologiche della società e quindi nelle sue disfunzioni più particolari, ma ad essere sincero ho trovato una comunità che non è malsana e che ha anzi numerosi lati positivi nonché gli anticorpi per poter superare i suoi singoli aspetti patologici».
Vivaldi ha dunque parlato della necessità di creare un rapporto di fiducia da parte delle Forze dell’Ordine con le rispettive comunità, cosa che egli stesso ha cercato di fare riuscendovi pienamente: «Lascio una città che sicuramente non rappresenta una negatività nel panorama della provincia di Foggia, bensì una comunità vitale che partecipa attivamente alle varie dinamiche positive e legali che sorgono al suo interno».
Abbiamo chiesto allora in secondo luogo al Maggiore in quale settore in particolare abbia trovato un qualche punto di vulnerabilità in questi quattro anni di permanenza a Lucera, e ha confessato di pensare subito, in questo senso, alla materia del Codice Rosso e in primis a tutte le forme di violenza domestica, nell’ambito delle quali «vi è ancora tanto sommerso, con l’accettazione di alcuni cliché comportamentali che però costituiscono fattispecie di reato». In tale ambito è necessario, a dire di Vivaldi, un dialogo diretto con le comunità entrando, se opportuno, anche nelle scuole, infatti tutto parte da lì e dalle famiglie.
Non bisogna dimenticare, d’altronde, che Lucera comprende in realtà un territorio relativamente vasto quale quello dei Monti Dauni, pertanto abbiamo domandato al Maggiore quali risposte sia riuscito ad avere da parte di tali territori limitrofi rispetto alla centralità di Lucera, e il Comandante ha fatto presente che la Compagnia di Lucera abbraccia effettivamente undici Comandi di Stazione e quindi diciassette comuni, sui quali si è fatto a suo dire un ottimo lavoro basato essenzialmente sulla sinergia tra diverse realtà del territorio.
Quella dell’altra sera è stata comunque una bellissima serata che il presidente del Circolo Silvio Di Pasqua ha tenuto a concretizzare: «Col dott. Di Pasqua si è costruito un rapporto che è andato avanti nel tempo, infatti questo Circolo è per me un po’ una casa in cui ho tenuto diversi incontri su vari temi e in primo luogo proprio su quello della violenza di genere nonché su altre tematiche di impatto sociale». Il Maggiore ha poi tenuto a dire che quanto emerso nella serata di commiato è stato il rapporto di dialogo e di gratitudine reciproca con la comunità.
Ora la prossima destinazione è Vercelli, dove Vivaldi dovrà ovviamente misurarsi con una realtà totalmente differente rispetto a quelle del sud Italia che finora ha sempre vissuto. «Il mio – ha spiegato emozionato in ultima battuta – è stato concepito come un lavoro di squadra all’interno della quale tutti sono stati importanti, pertanto sono grato anche ai miei uomini perché hanno colto in pieno quello che è il mio modo di vedere l’Arma: ho cercato di fare del mio meglio, ma lascio il giudizio sul mio operato alla città».
Giudizio più che positivo.
Greta Notarangelo