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Lucera. Vincenzo Checchia e il caso SSD Sveva. Abate su stadio e chiosco in villa

LUCERA – A chiudere il Consiglio Comunale dello scorso 29 aprile è stata la fase delle interrogazioni, come di consueto posticipata alla fine.

Il primo a intervenire è stato il consigliere Vincenzo Checchia, il quale ha voluto portare all’attenzione del sindaco Giuseppe Pitta un episodio accaduto la settimana prima e ha tenuto a leggere un comunicato dell’SSD Sveva Pallacanestro Lucera condividendo con l’assise alcune riflessioni. Alle ore 12.00 del 24/04/2024 la Sveva ha consegnato le chiavi del Palazzetto comunale, quindi Checchia ha invitato a riflettere su cosa restasse a fine campionato di quella triste vicenda: «Rimangono la forza e la possibilità di dimostrare a chiunque ovunque, mediante atti pubblici e documenti, che il Comune di Lucera avrebbe incassato tutte le somme richieste alla società se solo avesse voluto». Lo stesso Comune però, come ha spiegato il consigliere, avrebbe preferito agire d’imperio o unilateralmente in modo cieco, avrebbe cioè preferito spendere anziché incassare, decidendo di pagare migliaia di euro a un avvocato piuttosto che recuperare entrate patrimoniali: «Ha un senso questo? Risponde a una logica?». La richiesta di rateizzazione da parte della Sveva comunque, datata 21 dicembre del 2023, era, a dire di Checchia, agli atti del Protocollo del Comune di Lucera. L’importo era di circa 50.000 euro. In quella stessa data però veniva anche firmata la prima ordinanza di sgombero ingiunto alla società. «Perché il Comune – ha continuato a chiedersi il consigliere – da questa storia ha maturato costi per oltre 15.000 euro tra compensi al suo avvocato difensore e spese di soccombenza del giudizio dinanzi al TAR a fronte di una minima possibilità di compensazione con le spese dovute dalla Sveva per la declaratoria d’incombenza pronunciata dal tribunale ordinario di Foggia?». Quest’ultimo infatti avrebbe ritenuto, contro la stessa convinzione del Comune di Lucera, che la questione andasse devoluta al TAR. Nel comunicato si faceva allora notare che questa è un’amministrazione capace di smentire sé stessa e di scrivere tutto e il contrario di tutto. «Certo – ha proseguito Checchia –, la SSD doveva pagare e non l’ha fatto, ma il contratto non c’era e l’abbiamo detto più volte». Il consigliere ha concluso dicendo che si sarebbe aspettato una risposta da parte dell’amministrazione al comunicato in questione.

«Innanzitutto – ha dichiarato seccato il sindaco –, prima di considerare di mettere la struttura del Palazzetto a bando, considererei chi la usa senza pagare, causando un danno all’intera collettività». Quello, come ha continuato a spiegare Pitta, era l’ultimo dei comunicati della società, a cui lo stesso sindaco aveva preferito «per decoro istituzionale» non rispondere, infatti la SSD si era guardata bene dallo scrivere che non aveva mai presentato quanto previsto dal regolamento dell’Ente, ovvero la lex specialis, consistente nella fideiussione a garanzia di quel debito che doveva essere dilazionato o rateizzato. C’era in ogni caso, come ha fatto notare Pitta, un dato inequivocabile: la società, che sicuramente percepiva un aiuto di carattere economico da parte di tutti coloro che la sostenevano, avrebbe potuto e dovuto pagare un fitto nel frattempo che il Comune pagava le utenze e tutto il resto con regolarità, ma ciò non era avvenuto, così, com’era inevitabile, si era accumulato un enorme debito nei confronti della Municipalità. «Hanno tentato – ha proseguito il sindacodi dilazionare con le carte il tempo in cui si doveva pagare, e ci sono anche riusciti bene». Checchia ha però chiarito subito dopo che non era sua intenzione difendere la SSD: «Sto soltanto dicendo che questa ha messo nero su bianco delle considerazioni scrivendo che la richiesta di rateizzazione della Sveva è agli atti del Protocollo del Comune di Lucera».

Riallacciandosi all’interrogazione del collega Checchia, Fabrizio Abate ha rivolto la sua prima richiesta allo stesso sindaco, dato che non vi era chi gestiva il patrimonio, riguardante l’affidamento temporaneo, con determina del 17 settembre del 2019, della gestione pluriennale dello stadio comunale all’ASD Sport Lucera per un periodo di tempo limitato, strettamente necessario per il completamento delle procedure di evidenza pubblica, a certe condizioni. Abate ha domandato in particolare se la polizza assicurativa prevista fosse mai stata consegnata al Comune di Lucera, così il presidente Pietro Di Carlo ha garantito che sarebbe stata fatta pervenire al consigliere una risposta in forma scritta in merito.

La seconda interrogazione di Abate invece era rivolta all’assessore al Contenzioso Claudio Venditti e si riferiva a una questione di cui si era già discusso in precedenza, la situazione del chiosco che si trova in via della Libertà. Era stata infatti avviata una causa, a firma degli avvocati Follieri, che si riferiva all’anno 2022. Il consigliere ha poi trovato la delibera di Giunta 235 del 28/11/2022, che era già agli atti, con cui il Comune decideva di costituirsi in giudizio. Abate ha dunque chiesto a che punto fosse la causa. «Tenga presente – ha replicato l’assessore – che la pendenza media di un processo a Foggia è di quattro anni: quella delibera è stata fatta poco prima della costituzione in giudizio, ma in ogni caso le posso garantire che sapevo della prima udienza e che siamo alle primissime fasi della causa».

Greta Notarangelo

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