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Lucera. Un corso sulla finanza pubblica con il dott. Ciro D'Aries

LUCERA – Abbiamo avuto modo di intervistare il dott. Ciro D’Aries a margine della presentazione del programma del Corso sulla Finanza locale da lui stesso tenuto nella serata dello scorso 7 febbraio all’interno del Salone di Rappresentanza del Circolo Unione.

All’evento erano presenti, oltre ovviamente ai cittadini, alcuni amministratori pubblici: entrambi hanno seguito con interesse l’incontro, durante il quale si è anche aperto un dibattito, al quale il pubblico ha partecipato attivamente. La presentazione del corso ha in realtà fatto seguito a un’esplicita richiesta del presidente del Circolo Silvio Di Pasqua, il quale lanciò l’idea in occasione della presentazione del libro dello stesso D’Aries, edito da Maggioli, inerente proprio alla riforma degli enti locali: il fine era quello di cercare di inculcare, nel cittadino che avesse voluto apprendere i segreti di quella materia, l’interesse appunto sul tema della finanza pubblica per aspirare eventualmente a essere un giorno un amministratore pubblico in grado di gestire in modo adeguato la res publica. Il corso prevede in particolare per chi vorrà aderirvi cinque lezioni che saranno distribuite fino al mese di giugno e che si terranno proprio all’interno del Salone di Rappresentanza del Circolo.

Abbiamo dunque chiesto innanzitutto al dott. D’Aries come abbia giudicato l’incontro e come riteneva che esso fosse andato nel complesso. «Devo dire – ha ammesso – che ho colto molto interesse da parte della cittadinanza, la qual cosa secondo me è un buon inizio per avere la possibilità di trasmettere conoscenze che vadano nell’interesse sia del pubblico cittadino che della collettività».

D’Aries ha proseguito spiegando che attraverso tali incontri si suscita un interesse collettivo che potrebbe aiutare a diffondere quelli che sono i principi utili a tutti. In effetti nel corso dell’incontro c’erano stati diversi interventi anche, per così dire, appassionati, segno che il cittadino vuole vedere il proprio territorio valorizzato. Tali interventi avrebbero dato insomma delle ottime indicazioni e prospettive, spaziando dal significato dell’essere cittadino al concetto di sussidiarietà verticale e orizzontale. Molto spesso infatti, come ha tenuto a far sapere D’Aries, quello che si nota è che ci si ferma un po’ in superficie quando si trattano questi argomenti, ma man mano che si entra nel dettaglio e nella maggiore conoscenza di essi, ecco che allora vengono fuori degli interessi proprio grazie a quella stessa conoscenza di tali tematiche. Pertanto, come ha continuato a spiegare l'economista, questi incontri mirano soprattutto a fornire gli strumenti per suscitare sempre di più quella passione che permetta di contribuire allo sviluppo economico e sociale oltre che a un maggior dialogo tra il politico e il cittadino, infatti a suo dire entrambi hanno bisogno di conoscenze soprattutto per dialogare nell’interesse della collettività, senza dimenticare che in mezzo, ovvero tra cittadino e politico, troviamo la tecnostruttura, che ha pure un ruolo fondamentale.

Durante l’incontro si è poi accennato tra le altre cose alla famosa legge Bassanini che ha conferito al politico il potere di indirizzo e controllo ed al dirigente quello della gestione. Ebbene D'Aries ha fatto rilevare che il politico può spingersi addirittura fino a imporre alla dirigenza determinati indirizzi, direttive e scelte. Questo proprio perché «Chiaramente ci sono vari modelli, ma quello che è possibile è arrivare a un dialogo costruttivo dove però il ruolo del politico deve essere superiore a quello del tecnico». Quest’ultimo fondamentalmente, come ha continuato a spiegare, deve coadiuvare, supportare ed eventualmente, nell’ambito delle proprie conoscenze tecniche, individuare il percorso migliore per raggiungere gli obiettivi di natura politica: «Su questo non si può tergiversare o ridurre tutto a mera attività amministrativa, che è quella che conducono i dirigenti». Ciò che serve dunque è per D’Aries una volontà politica ferrea ed eventualmente le modalità potrebbero essere negoziate coi dirigenti, ma questi comunque non possono sostituirsi al politico. I tecnici devono quindi fornire i dati, gli elementi al politico perché possa nascere una collaborazione costruttiva e perseguire il più possibile quelli che sono i fini che il politico appunto intende raggiungere nell’interesse della collettività.

Insomma, la superiorità della visione politica non deve essere mai considerata subalterna o addirittura sottomessa alle esigenze del dirigente, il quale dal canto suo deve adeguarsi e fornire tutti gli strumenti per una corretta e puntuale valutazione dell'operato della tecnostruttura.

Chi volesse partecipare al corso può contattare il Circolo Unione 1860 di Lucera in Piazza Duomo 12.

Greta Notarangelo

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