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Lucera, Scuola Media Fasani: "l'accorpo" del reato!

Mi accorpa, non mi accorpa. Mi accorpa!

Sfogliando la margherita ci chiediamo quale sarà alla fine il responso finale del selvatico fiore di campo. Quale sarà il petalo della margherita che sopravvivrà, decretando le sorti della Fasani?

Si è parlato a lungo della questione in città tra gli addetti ai lavori e non.

Facciamo un passo indietro: urgono nuovi spazi per l’Università, ergo (avrebbe detto Totò), bisogna fare il possibile per accontentare l’istituzione accademica che tanto lustro dà alla nostra Lucera città d’arte. Quali sarebbero, in tal caso, i locali più adatti alle esigenze dell’ateneo? Indubbiamente quelli della contigua Fasani, sempre su via IV Novembre, come l'ateneo in questione. Un’ipotesi che è passata al vaglio dell’amministrazione comunale, suscitando polemiche e gettando nel panico dirigenti scolastici, utenza scolastica ed amministratori. Se alla fine le due medie Fasani e Manzoni dovranno accorparsi, questo lo deciderà la normativa ministeriale e, nello specifico, i decreti attuativi della Moratti. Nel frattempo l’università cresce e per esercitare al meglio la sua attività formativa necessita, manco a dirlo, di aule. Diciamolo chiaramente: quello delle aule è uno dei problemi più frequenti in una istituzione scolastica, che viene ad accentuarsi sia per l’aumento dell’offerta formativa (nascono nuovi corsi, sdoppiati indirizzi) e sia per l’incremento del numero degli iscritti. Senza un’adeguata sede l’università, il più alto livello di istruzione, non può svolgere bene la sua funzione. E così nei giorni si è paventata l’ipotesi del trasferimento. «L’Università non si muoverà da Lucera!» ha fatto sapere categorico il sindaco Peppino Labbate, replicando ad una ipotesi circolata nei giorni scorsi in merito ad un possibile gesto di fuga del corso di laurea in Beni Culturali. «L’Università è stata voluta a Lucera principalmente grazie all’intervento della passata amministrazione, dell’allora sindaco Domenico Bonghi e dell’assessore Raffaele De Vivo. A questa amministrazione – prosegue Labbate – sta fortemente a cuore che l’Università resti qui, come d’altronde anche al prof. Giuliano Volpe (preside del corso di laurea in Beni Culturali, ndr) interlocutore col quale l’amministrazione è in piena sintonia. Vi è senza dubbio un problema di spazi dovuto ad un incremento esponenziale delle iscrizioni, pervenute in numero decisamente superiore ad ogni più rosea aspettativa. Ma questo è un problema che stiamo già valutando col prof. Volpe, col quale c’è massima sintonia e che nei prossimi giorni mi farà il quadro della situazione riferendomi le esigenze sull’immediato cui daremo risposta a breve».

E l’accorpamento? «Di quello – fa sapere il primo cittadino – si discuterà in settimana con i dirigenti e verranno assunte le decisioni più opportune anche in merito alle risultanze dei decreti attuativi della legge Moratti. Ma è comunque un’ipotesi, quella dell’accorpamento, che sarebbe operativa solo dal prossimo anno (ossia anno accademico 2004-2005) e non senza una preventiva informazione alla cittadinanza».

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