LUCERA – Relativamente al settimo e ultimo punto del Consiglio Comunale tenutosi lo scorso 30 settembre, Approvazione progetto “Residenza Sanitaria Assistenziale Giovanni Paolo II” per anziani e disabili, proposto dalla Cooperativa Sociale Sa Riccardo Pampuri - Adozione variante urbanistica ai sensi dell’art. 16 della L.R. n. 13/2001 e ss.mm.ii., il sindaco Giuseppe Pitta ha informato l’assise che in via preliminare gli era stato fatto notare che quell’accapo non era passato all’attenzione delle commissioni consiliari di riferimento, né cioè della commissione Urbanistica, la quale a suo dire non si era potuta riunire date le ataviche assenze dei suoi membri, né di quella Attività Produttive, che addirittura non era stata proprio convocata, ragion per cui lo stesso sindaco ha proposto al Consiglio di aggiornarsi alla successiva seduta, allo stesso tempo però pregando i presidenti e i membri delle commissioni consiliari interessate di rendere possibile la celebrazione delle sedute delle stesse in modo tale che nella prima seduta utile di Consiglio si potesse finalmente trattare quell’o.d.g.
Dopo aver detto di concordare con Pitta sulla scelta di rinviare l’accapo, il consigliere Fabrizio Abate, intervenuto subito dopo, si è permesso di sollevare a quel proposito un’eccezione nel merito: «Mi sono chiesto come mai, se l’immobile di cui andremo a parlare è già situato in una zona di servizi, l’architetto che ha redatto la proposta parli dell’art. 16, il quale al comma 3 fa riferimento al caso in cui le opere ricadano su aree che negli strumenti urbanistici approvati non sono destinate a pubblici servizi, infatti l’area in questione ha già tale destinazione, mentre per cambiarne destinazione e uso dovremmo fare una variante urbanistica, pertanto riflettete su quest’aspetto».
Anche il consigliere Francesco Di Battista si è detto d’accordo sulla proposta di rinvio, ma non sulle motivazioni che ne stavano alla base. Secondo il consigliere infatti vi era da parte dell’amministrazione un maldestro tentativo di nascondere altro. Di Battista ha comunque colto l’opportunità, con ciò riagganciandosi a quanto dichiarato in precedenza dal collega Abate, per segnalare e mettere in evidenza già da quel momento un aspetto secondo lui fondamentale: «Io sono convinto che questo argomento non debba proprio approdare in Consiglio, infatti a mio parere si tratta di un semplice cambio di destinazione e uso, per cui non c’è bisogno di una variante». A tal proposito il consigliere ha fatto notare che l’accapo precedente consisteva nell’approvazione di una variante urbanistica, ma «se non si è riunita la commissione competente per quest’ultimo accapo, do per scontato che non si è riunita neanche per il precedente, eppure quest’ultimo è stato trattato regolarmente mentre l’altro no». Tale aspetto insieme a qualche «chiacchiericcio qui nei corridoi» portava Di Battista a pensare che vi fosse qualche mal di pancia su quel preciso accapo.
A far da eco a Francesco Di Battista è stata la pronta risposta di Davide Colucci, il quale si è detto meravigliato delle affermazioni del collega dirimpettaio visto che quest'ultimo non si presenta in Commissione dal lontano 2022.
Alla luce di tutto ciò il voto sul ritiro e rinvio del punto è stato unanime e l'accapo è stato infatti discusso nella seduta del 14 ottobre scorso.
Il Frizzo