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Lucera. Puzza era! Puzza è! Puzza sarà?

LUCERA – Quasi tre lustri tutt'altro che illustri sul fronte della famosa puzza croce e tormento a fasi alterne dei lucerini ma non solo. E come ogni anno, in primavera e soprattutto d'estate, il problema si riaffaccia. E via con le solite rimostranze e lamentele a cui non hanno mai fatto seguito risposte risolutive. È stato sempre ed è ancora così. E c'è chi giura che lo sarà per sempre.

Infatti è partita l'ennesima richiesta di «adozione di provvedimenti di monitoraggio e prevenzione delle emissioni odorigene nel comune di Lucera» avanzata da cinque consiglieri di opposizione – Francesco Aquilano, Francesca Niro, Fabrizio Abate, Vincenzo Checchia e Raffaele La Vecchia – i quali hanno prontamente scritto al sindaco Giuseppe Pitta.

«Gentile signor Sindaco, negli ultimi giorni è tornata ad affacciarsi una tematica assai sentita dalla nostra città, quella delle emissioni odorigene moleste.

Molti cittadini di Lucera, anche da quartieri diversi e distanti tra loro, hanno segnalato il fastidioso fenomeno. Come non farlo, d'altronde, vista l'aria irrespirabile che per più giorni ha tormentato, così come non accadeva da tempo, gli abitanti della città?

La tutela dell'aria che respiriamo e dell'ambiente in cui viviamo dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per chi, come noi, ha il privilegio di rivestire il ruolo di amministratore, soprattutto quando un problema ambientale è causa di disagio diffuso per l'intera cittadinanza, come in questo caso».

Di qui la richiesta «all'amministrazione comunale di adottare tutti gli strumenti necessari ad individuare la provenienza e la composizione delle emissioni odorigene, valutando anche l'installazione di nasi elettronici nei luoghi nevralgici della città».

Alla prossima puzza.

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