LUCERA – La Segreteria Provinciale della Conf.S.A.L. – FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) ha scritto ai vertici del Policlinico Riuniti di Foggia – per la precisione al Direttore Generale F.F. dott.ssa Elisabetta Esposito, al Direttore Sanitario dott. Leonardo Miscio e p.c. al Direttore Area Politiche del Personale dott.ssa Lucrezia Cardinale – denunciando uno stato di disinteresse dell'Amministrazione sanitaria rispetto al mancato rispetto della dotazione Organica presso il Lastaria di Lucera.
«Codesta Organizzazione Sindacale – si legge nella missiva –, intende nuovamente segnalare il completo disinteresse da parte di questa Amministrazione per i lavoratori del presidio Lastaria di Lucera. Facendo seguito agli ultimi spostamenti di personale OSS e Ausiliario Specializzato, non si tiene conto della reale situazione che vive il Presidio in questione. La dotazione organica vigente non viene rispettata, al contempo non vengono rispettati i pazienti che afferiscono, dall'intero territorio e soprattutto dai Monti Dauni, al Lastaria».
La vicenda si collega però ad una nota del 24 dicembre 2024, avente ad oggetto «l'utilizzo improprio del personale, a firma dei Dirigenti Sios e della dott.ssa Esposito con funzioni di D.G. f.f.», una nota che non ha trovato applicazione nei fatti.
Nello specifico «si continua con l'utilizzo improprio del personale infermieristico inquadrato come Professionista della Salute ai sensi del vigente CCNL Comparto Sanità Pubblica 2019/2021, all'assegnazione di attività che non rientrano nel profilo suddetto, pur avendo uno spirito collaborativo e professionale. Lo stesso – continua il sindacato – non può venir meno alle attività in capo al loro profilo, per sopperire le carenze altrui, palesando spesso il rischio demansionamento con conseguenze sulla salute dei lavoratori e un rischio di risarcimento in sede giudiziale. Il lavoro in equipe dev'essere bilanciato da tutte le figure utili al processo assistenziale, avendo come unico obiettivo comune il bene del paziente. Pertanto – conclude la lettera a firma del segretario territoriale Achille Capozzi – si chiede l'imminente riorganizzazione del personale di supporto, con la massima collaborazione di sempre e nella tutela dei lavoratori, altrimenti saremo costretti a sollecitare le autorità istituzionali competenti».
Il Lastaria di Lucera ha sempre goduto di ottima reputazione, grazie soprattutto alla professionalità e alla forte umanità espressa da chi vi lavora in ogni settore. Tanti assistiti provenienti non solo da Lucera ma da tutta la provincia (Monti Dauni, Gargano, Ofantino, etc.) e non soltanto, non fa altro che decantare le doti positive di quello che un tempo era l'Ospedale Civico, dei Cittadini, ma che col tempo è passato suolo e struttura al Policlinico di Foggia che a quanto pare un po' più di attenzione dovrebbe dedicare al luogo e a chi vi opera.
I problemi del Lastaria però non si fermerebbero alla sola lettera e alle lamentele della SIALS, ma conterebbero altre importanti sofferenze che lasciano il nosocomio lucerino in uno stato di apnea senza mai sapere quando potrà riprendere a respirare serenamente.
Si pensi alla chiusura dell'Ambulatorio di Ortopedia avvenuta più o meno un anno fa, con il dott. De Mita è andato a San Severo. E si pensi ancora all'unico Radiologo presente da oltre un anno con difficoltà incontrate nell'espletare esami strumentali, tra cui TAC ed Ecografia. Si aggiunga che a breve il Cardiologo andrà in pensione e chissà se verrà sostituito. Senza contare l'assenza di un Ambulatorio di Ginecologia dopo il pensionamento del dott. Leonardo Del Gaudio.
C'è inoltre carenza di medici nei Reparti di Medicina e Lungodegenza. L'Ambulatorio di Gastro e Colon è chiuso, pur avendo – davvero un paradosso – tutte le attrezzature.
Non è finita, perché tutte le consulenze e gli esami strumentali per il Pronto Soccorso vengono fatte a Foggia, costringendo pazienti e personale a veri e propri viaggi della speranza a qualsiasi ora della giornata.
Sapete poi quale altra curiosità si aggiunge a questa lunga lista che sicuramente non si ferma qui? È arcinota la lamentela che il Pronto Soccorso di Foggia sia ormai da tempo esploso, senza magari arrivare a pensare che con un semplice piano organizzativo si potrebbero abbattere le lunghissime liste d'attesa facendo entrare in gioco proprio il Lastaria.
La questione insomma è davvero insostenibile e sarebbe il caso che le istituzioni sia locali che non (Raffaele Piemontese potrebbe magari essere un po' meno "cerimonioso" nel presenziare a tagli di nastri e nastrini e posare il suo sguardo amoroso anche sul Lastaria e la situazione sanitaria connessa) cominciassero a guardare non solo alla Cultura con annesse Capitali, ma capire che c'è anche un Capoluogo della Cultura della Sanità da salvare. E con esso i suoi pazienti e gli operatori.
Il Frizzo