LUCERA – Sul tredicesimo accapo del Consiglio Comunale ndel 14 dicembre scorso, Approvazione Bilancio di Previsione 2025-2027, ha brevemente relazionato ovviamente l’assessore al ramo Antonio Buonavitacola, il quale ha voluto soltanto comunicare che il bilancio che si stava per approvare veniva appunto sigillato, nonostante la proroga dello stesso nel mese di febbraio, prima del termine naturale, anzi, forse, a dire dello stesso assessore, era il primo bilancio in approvazione di tutta la Regione Puglia, fatto che secondo lui faceva loro onore, anche perché in tal modo ci si concentrava direttamente sulle risorse dell’Ente da poter utilizzare, senza dimenticare che Lucera è Capitale Regionale della Cultura 2025.
Riallacciandosi alle ultime parole dell’assessore, la consigliera Antonella Matera, dal momento che Buonavitacola aveva parlato di grandi investimenti nella cultura, ha chiesto quante di quelle somme destinate a tale settore sarebbero confluite verso investimenti reali ovvero opere a lungo termine.
Il consigliere Fabrizio Abate è stato invece ancora più drastico e ha messo in evidenza le criticità rilevate dai Revisori nella loro relazione, nella quale tra le altre cose si diceva che per gli anni a venire non erano stati previsti progetti di finanza e che era stata riscontrata un’elevata percentuale di mancata riscossione del gettito previsto a tal punto che potessero ingenerarsi situazioni di squilibrio in termini di cassa con inevitabili conseguenze pregiudizievoli in riferimento al perseguimento degli equilibri di bilancio.
È quindi intervenuto, com’era inevitabile, il Direttore di Ragioneria, dott. Raffaele Cardillo, il quale ha precisato che ogni entrata aveva a corredo il Fondo crediti di dubbia esigibilità, posta tecnica con la quale si garantiva a suo dire il bilancio comunale, fermo restando che andava migliorata la percentuale di riscossione.
A confermare che la situazione dell’Ente non era certo più grave di quella di altri Comuni in termini di criticità con riferimento alla capacità di riscuotere è stato lo stesso Revisore Pietro Gianfriddo, il quale ha rassicurato i consiglieri di minoranza in merito al fatto che la legge fa comunque in modo da tutelare gli Enti.
Alla consigliera Matera ha risposto il sindaco Giuseppe Pitta, il quale ha espresso la volontà di unire pubblico e privato in particolar modo relativamente agli investimenti infrastrutturali sui monumenti. Un dato comunque emergeva in maniera chiara, a dire del primo cittadino, dalla relazione dei Revisori, e cioè che sicuramente non si sarebbe fatto l’aggiornamento dei canoni e che fino a quel momento non era previsto il progetto di finanza. Quanto invece all’incapacità da parte dell’Ente di riscuotere, Pitta ha parlato della necessità di pensare all’individuazione come dirigente di un altro soggetto privato, secondo le procedure previste dalla legge, che effettuasse la riscossione anche coatta in maniera più puntuale e confacente alle esigenze dello stesso Ente.
In fase di votazione, dunque, l’opposizione ha espresso voto contrario.
Il Frizzo