Nel Consiglio Comunale del 14 ottobre si è affrontato il tema di una petizione popolare per la partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa e di CIS Capitanata su cui è tornata a chiedere conto la consigliera Francesca Niro.
LUCERA – È tornato a riunirsi nel pomeriggio dello scorso 14 ottobre il Consiglio Comunale, apertosi con una comunicazione del presidente Pietro Di Carlo su una petizione, presentata da alcuni cittadini, avente a oggetto una modifica dello statuto consistente nell’introduzione di un sistema delineato e oggettivo di iniziativa popolare di proposta di delibera, che sarebbe dovuta essere portata nel breve tempo all’attenzione della conferenza dei capigruppo, la quale avrebbe poi dovuto esaminare nel merito la proposta.
E in effetti quattro giorni dopo, il 18 ottobre, la capigruppo si è riunita ed erano presenti i rappresentanti dell’Associazione proponente “PROSSIMA la città che c’è” nelle persone di Marco Esposito, Maria Saveria del Gaudio e Anna Rita Orlando. Durante l'incontro Esposito ha illustrato innanzitutto le due attività in cui è impegnata PROSSIMA, vale a dire l’insegnamento gratuito della lingua italiana a circa 50 (cinquanta) migranti presso la sede dell’Associazione da parte di volontari e l'azione di volontariato attraverso attività di animazione riservato alle persone presenti nel carcere di Lucera. È poi passato ad illustrare le motivazioni alla base della petizione menzionata in Consiglio Comunale, con la quale si chiede la modifica dell’art. 44 dello statuto comunale con l’aggiunta di n. 2 commi ( il 6 e il 7) prevedendo l’istituzione delle “delibere di iniziativa popolare”, le cui proposte, da indirizzare alla Presidenza del Consiglio ai fini della verifica di legittimità, dovranno essere successivamente sottoscritte entro 60 gg. da un determinato numero di cittadini.
Proposta accolta favorevolmente dal presidente Pietro Di Carlo il quale ha confermato di ritenerla un valido strumento per stimolare la partecipazione della cittadinanza «che deve diventare parte attiva del processo decisionale», pur sottolineando che l’art. 44 dello Statuto in realtà già prevede quanto richiesto, pertanto, «sarebbe più opportuno predisporre un idoneo regolamento per disciplinare tutti gli istituti di partecipazione popolare». La modifica dovrà essere comunque esaminata nella conferenza dei Capigruppi per assicurare la partecipazione di altre associazioni o forze politiche non presenti in Consiglio. Di Carlo ha quindi invitato i rappresentanti dell’Associazione PROSSIMA a predisporre una bozza di regolamento. Anche il sindaco Giuseppe Pitta, presente in quella occasione, si è detto favorevole rispetto «all’esercizio di questo strumento di democrazia da parte del popolo, previa regolamentazione di tutti gli istituti di democrazia popolare».
Si è subito passati quindi alla fase delle interrogazioni. La prima a intervenire è stata la consigliera Francesca Niro, la quale è tornata su vecchie richieste rispetto alle quali non aveva ancora ricevuto alcuna risposta: «Ce ne sarebbe in realtà un’infinità, praticamente tutte, però adesso ritorno su questa visto che i tempi stringono relativamente al finanziamento del CIS Capitanata». L’ultima volta in cui Niro aveva sollevato tale interrogazione era stata durante il Consiglio tenutosi nel mese di luglio: in quell’occasione le era stato assicurato che sarebbe stata poi aggiornata in merito alla questione, senonché in un secondo momento la consigliera era venuta a sapere – e si era procurata i relativi documenti – che in realtà già c’erano le risposte che il sindaco Giuseppe Pitta avrebbe dovuto darle, infatti vi era stata da parte della Provincia di Foggia, che era l’organo competente, un’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione appunto di questo lavoro o meglio opera pubblica. «Non è stata fatta menzione in quel Consiglio – ha dunque lamentato la consigliera – di questa risposta sia della Provincia che della Soprintendenza, che pure aveva dato il suo parere favorevole per la parte di sua competenza». Niro ha voluto pertanto sapere a che punto fosse il lavoro del Comune, cioè in primis se si stesse procedendo con l’iter autorizzativo e, in caso negativo, cosa impedisse all’amministrazione di proseguire nel lavoro.
A rispondere è stata Daniela Pagliara, la quale ha innanzitutto convenuto sul fatto che si trattava di un finanziamento molto importante per l’Ente. In secondo luogo l’assessore ha informato Niro che in quel momento l’iter autorizzativo era di fatto completo, ma allo stesso tempo il progetto sarebbe dovuto passare nuovamente per la Soprintendenza delle Belle Arti, alla quale a seguito anche del parere dei Vigili del Fuoco si sarebbe dovuta inviare la documentazione con annesso il sistema di antincendio; inoltre si stava adeguando a dire dell’assessore il progetto nella parte finale in particolar modo con riferimento all’ubicazione dei bagni. «Stiamo andando avanti – ha assicurato Pagliara – e interloquendo col Ministero: anche noi abbiamo fretta di procedere, ma non per rispettare dei termini che al momento non sono stringenti, bensì perché vogliamo che l’opera sia realizzata quanto prima».
Niro ha però detto di aver letto nel parere rilasciato dalla Soprintendenza che quest’ultima indicava di non costruire i bagni come stabilito nel vecchio progetto in quanto ve n’era uno concomitante di office che l’amministrazione aveva in un secondo momento deciso di ampliare proprio ai bagni. La consigliera ha chiesto allora a quale decisione si fosse arrivati relativamente agli stessi bagni e nello specifico alla loro collocazione e a quella dell’office, e Pagliara l’ha informata che si erano studiate due soluzioni possibili per l’allocazione e dell’info point e dei bagni, ma ha altresì confessato alla consigliera di non poter farle sapere in quel momento quale delle due sarebbe stata adottata: «Sarà mia premura informare tutto il Consiglio appena sarà sciolta la riserva sull’effettiva allocazione di entrambi».
Il Frizzo