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Lucera. Il Consiglio approva un documento a sostegno della sanità pubblica

LUCERA – È stato unanime il voto sul quattordicesimo accapo del Consiglio Comunale de 15 aprile, avente ad oggetto “A sostegno della Sanità Pubblica”. Sull’argomento ha relazionato il consigliere Antonio Dell’Aquila (nella foto), il quale ha esordito spiegando che quell’ordine del giorno stava facendo il giro di tutta la Puglia. Entrando nel dettaglio dell’argomento, il consigliere ha chiarito che si parlava di valorizzazione e di non depauperamento del Servizio Sanitario Nazionale, nonché della questione annosa della mobilità territoriale e di quella relativa alle cosiddette liste d’attesa in ambito sanitario.

Subito è intervenuto Fabrizio Abate, il quale ha fatto notare che nel documento c’erano delle affermazioni di principio senza però alcun supporto oggettivo o riscontro: «Quali sono le risorse, a cui si fa riferimento qui, che la Regione Puglia non utilizzerebbe per potenziare gli organici negli ospedali pubblici e nella sanità territoriale? E soprattutto, qual è la spesa del personale significativamente inferiore ai tetti appositamente previsti dalla normativa?».

Davide Colucci ha preannunciato invece in maniera convinta il proprio voto favorevole, dal momento che si era rapportato in prima persona coi sindacati di riferimento, i quali l’avevano rassicurato sulla validità di quel documento, che era stato fatto proprio già da altri Comuni della Puglia.

«Qualsiasi iniziativa – ha detto dal canto suo Franco Ventrella, da sempre sensibile a questo tipo di tematiche – volta alla tutela della salute deve trovare sempre accoglimento: questa proposta la trovo abbastanza soddisfacente, quindi il mio voto sarà favorevole».

Sempre in fase di dichiarazioni di voto è poi intervenuto Raffaele Iannantuoni, il quale pur ravvisando effettivamente delle criticità all’interno del documento oggetto d’attenzione, come rilevato poco prima dal collega Abate, ha riconosciuto che nonostante non vi fossero dati statistici a supporto di quanto evidenziato, ve n’era uno visivo, che bastava da solo a far sì che la proposta in esame fosse accolta senza riserve.

Il consigliere Francesco Di Battista si è mostrato al contrario solidale con Abate: «Quello che ha detto Fabrizio lo condivido in pieno e tra l’altro faccio presente che il documento non reca la firma del sindacato che l’ha proposto, la CGIL, che ritenevo essere più organizzata e strutturata».

A chiudere la discussione sull’accapo è stato il popolare Davide Colucci con una delle sue battute impopolari: «In epoca di firme digitali avrebbero potuto apporne una…». A quest’arguzia democratica il consigliere di FdI non ha replicato, quindi si è potuti tranquillamente passare alla votazione del punto.

Greta Notarangelo

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