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Lucera. Il Consiglio approva il DUP, ma quanti attriti tra il sindaco e l'opposizione ex maggioranza!

Il quarto accapo del Consiglio Comunale dello scorso 5 giugno consisteva nell'approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP). Un punto molto dibattuto con schermaglie e attriti tra il sindaco e l'opposizione che ha letteralmente fatto a pezzi la metodologia di approccio ad un documento così importante, difeso a spada tratta, per tutta risposta, dallo stesso primo cittadino.

È apparso peraltro chiaro che il gruppo "CON" non abbia digerito nei contenuti (bocciando senza sconti la forma) quella programmazione in fondo scritta e condivisa a suo tempo, quando i suoi componenti si presentarono proprio con Giuseppe Pitta candidato sindaco agli elettori per lasciare i banchi della maggioranza circa sette mesi dopo la sua elezione, in netto dissenso con la sua linea.

Subito dopo la relazione del sindaco, il quale non ha fatto altro che ripetere in sintesi di quanto già riportato nello stesso documento e nei relativi allegati, è intervenuta la consigliera Maria Angela Battista per proporre un emendamento inerente a un mero errore di trascrizione.

Ha preso in seguito la parola il consigliere Vincenzo Checchia, il quale ha evidenziato un dato importante che emergeva dal DUP: «Ritengo importante soffermarci sulla condizione socioeconomica delle tante famiglie lucerine in difficoltà: la situazione è deprimente anche per la mancanza di livelli occupazionali». La domanda che Checchia ha rivolto all'assessore ai Servizi Sociali Luigi Granieri è stata dunque quali fossero gli interventi programmati a sostegno delle famiglie bisognose della città, nonché capire lo stato del Piano Sociale di Zona. Il consigliere è poi passato a ricordare che erano state sollevate in passato molte interrogazioni anche sul Sant'Anna, ma «dopo sette mesi dall'ultima non sappiamo ancora se il sindaco abbia incontrato la nuova proprietà e che cosa voglia fare questa». Checchia voleva inoltre sapere se il Comune stesse agendo nei confronti della vecchia proprietà per recuperare quelle somme dovute e mai date relative all'occupazione di suolo pubblico.

Partendo dall'ultima questione affrontata dal consigliere, Pitta ha aggiornato rispetto al recupero delle somme in merito a una nota di una settimana circa/dieci giorni prima con cui lo stesso sindaco aveva esortato gli uffici, visto che avevano trovato difficoltà nell'attuazione di un'azione revocatoria, e i legali dell'Ente a procedere con la richiesta di fallimento della precedente società in modo tale da poter con l'azione revocatoria fallimentare richiedere il rientro nel patrimonio dell'immobile e quindi recuperare quelle somme: «È chiaro che quando ho appreso che per l'ennesima volta era stato venduto l'immobile ho avuto una doccia fredda perché conosco le tempistiche e so le difficoltà: ad oggi con mio sommo rammarico devo affermare che non ho avuto alcun contatto da parte della società, dunque a questo punto l'ultima cosa che mi resta da fare è convocarla ufficialmente e continuo a sperare che la società nuova voglia risolvere quel problema».

Checchia ha domandato in seguito se vi fosse l'intenzione di fare un nuovo bando relativo ai parcheggi visto che si stava andando ancora in proroga e il sindaco ha risposto che se ne sarebbe occupato, così come per quello del verde, il dirigente Raffaele Cardillo: «Il verde rientra nel V settore, che è comunque competenza dell'ing Pietro Savoia, il quale oggi ha un intero settore in meno: la delibera di Giunta è stata approvata, deve essere solo trasmessa alla Stazione Unica Appaltante per lo svolgimento della gara; i parcheggi sono cosa diversa e se ne sta occupando il direttore di ragioneria».

Avviandosi alla conclusione, Checchia ha chiesto come l'amministrazione avesse pensato di riqualificare viale Castello: «In commissione Bilancio abbiamo spesso parlato con l'assessore Antonio Buonavitacola e io vi chiedevo più volte se ci fosse la possibilità di fare un mutuo per poter sistemare quella cosa, ma qui vedo che mutui non ce ne sono e credo che neanche con Cassa Depositi e Prestiti possano essere fatti perché siamo in dissesto». Pitta ha così assicurato che nel successivo Consiglio sarebbe stato trattato proprio il problema di viale Castello, che «si è oltremodo complicato perché gli incartamenti del 2017 risultano sbagliati e incompleti, ma speriamo questa volta, e sono molto fiducioso, di aver imboccato la strada giusta, infatti le abbiamo provate veramente tutte, però abbiamo già una delibera pronta per poter risolvere definitivamente il problema». Relativamente invece alla questione dei Servizi Sociali l'assessore Granieri ha informato che da poco era stato completato l'organico dell'ufficio del Piano di Zona e che bisognava redigerne un altro, benché non fosse facile raccordare i sindaci. L'impegno tuttavia, come ha spiegato lo stesso assessore, era quantomeno quello di confermare i servizi erogati fino a quel momento, per cui si stava cercando, a suo dire, di intercettare tutti i finanziamenti possibili.

Sempre in merito al Piano Sociale di Zona è intervenuta anche la consigliera Francesca Niro, la quale ha voluto dal canto suo rivolgere un'esortazione all'assessore al ramo relativa ad alcuni servizi indispensabili come l'integrazione scolastica. Niro ha poi domandato che fine avesse fatto l'idea del banco sociale permanente e ha altresì ricordato che nelle linee programmatiche di mandato dell'attuale amministrazione c'era tra le altre cose l'intenzione di creare piccoli mercati di quartiere. Tra l'altro sempre a dire della consigliera nella zona ASI non si è fatto più nulla al di là delle belle intenzioni (il riferimento era in particolare ai pali della pubblica illuminazione). Tuttavia Pitta ha assicurato che sulla questione ASI non solo si erano portati avanti, ma c'erano persino due delibere del consiglio di amministrazione ASI, una per il rifacimento della pubblica illuminazione del consorzio e l'altra per l'abbassamento dei costi dei lotti. La cooperativa di comunità, come ha continuato a ricordare Niro, era un'altra bellissima idea inserita nelle linee di mandato, come pure la gestione del patrimonio culturale e artistico della città, ma «quest'ultima linea di principio in realtà cozza con lo stato di degrado nel quale versano i nostri monumenti». C'era anche, come ha proseguito a dire la consigliera, un bellissimo finanziamento relativo a dei lavori per la fogna bianca e diverse vie erano interessate dallo stesso, pertanto a Niro è venuto naturale domandarsi che fine abbiano fatto quelle somme. Per non parlare di un finanziamento perso per la biblioteca e dell'inattività della consulta cittadina dello sport.

Il consigliere Pasquale Colucci ha ammesso invece di essere stato colpito in particolar modo dal dato demografico: «La popolazione scolare e prescolare si è dimezzata, mentre l'unica fascia aumentata è quella dei sessantacinquenni». Considerato che, come ha continuato a dire Colucci, il DUP ha il ruolo di definire quelle che sono le strategie economiche dell'amministrazione in carica, l'invito del consigliere è stato che bisognava muoversi su due direttrici fondamentali per cercare di invertire la rotta: «Non vogliamo un bilancio di previsione che sia fatto soltanto di ordinaria amministrazione, ma ci piacerebbe vedere degli investimenti e un rilancio delle attività economiche e produttive e del turismo a Lucera per cercare di far restare i giovani». D'altro canto la seconda direttrice d'intervento era per Colucci quella del terzo settore: «Sono certo che l'assessore farà il possibile, ma non possiamo accontentarci di quello che facciamo attualmente». Per quei motivi il suo voto non sarebbe potuto essere favorevole.

Giuseppe De Sabato ha invece sottolineato che alla città non serviva un DUP di ottanta pagine: «Ne basterebbe una decina in cui fosse però chiarito cosa si intenda fare in questi anni». Il consigliere ha quindi approfittato per ricordare che la maggioranza è stata sorda alle proposte della minoranza: «Le ultime scelte in materia di affidamento di incarichi dirigenziali sono state disastrose, così come le politiche sociali ed economiche». Per De Sabato insomma risultava essere un documento vuoto nei contenuti.

Anche Fabrizio Abate è stato molto critico, evidenziando l'elevato tasso di analfabetismo e, relativamente all'alienazione e valorizzazione dei beni patrimoniali, che gli immobili di viale Michelangelo sono ancora tutti occupati. Il cuore del DUP però era a dire del consigliere la pagina legata al personale: «Si dice che a decorrere dal 1° luglio del 2023 l'Ente intende coprire un posto di dirigente tecnico, ma una cosa è la legittimità degli atti, un'altra l'opportunità politica, infatti sappiate che a partire da quella data avremo due dirigenti e quindi l'Ente spenderà più di 100.000 euro all'anno per il secondo, senza considerare le spese per l'ufficio di staff del sindaco e del funzionario da quest'ultimo direttamente individuato, mentre sarebbe dovuta essere fatta a mio modo di vedere una manifestazione di interesse».

È invece partito da una constatazione Francesco Di Battista, quella che il DUP è lo strumento principe della programmazione di un'amministrazione, e «quei dati sono lo specchio dell'attuale condizione socioeconomica della città». Il consigliere si è detto dunque d'accordo con quanto sollevato dai colleghi di minoranza e ha aggiunto che i dati contenuti nel documento erano inesatti, «nient'altro che una riproposizione copia-incollata, anche male, del programma elettorale, ma ora siete amministrazione e io da consigliere mi sento offeso, perché è scritto veramente male». Eppure per Pitta, nuovamente intervenuto subito dopo, le idee dell'amministrazione erano chiarissime: «L'assenza di memoria strumentale che ogni volta mi trovo a sottolineare rispetto ad alcuni interventi dopo ormai più di due anni e mezzo di amministrazione è stucchevole». Il sindaco ha poi preannunciato che avrebbe scelto il proprio fiduciario «così come avete sempre scelto». D'altronde «noi abbiamo ereditato una casa non diroccata, ma crollata», infatti «questo Comune era stato abbandonato dal punto di vista del personale». Quindi rivolgendosi a Niro: «Consigliera, io ho saputo dal primo giorno dove dovevo sedermi, è lei che si deve vergognare». Proseguendo, Pitta ha ricordato che gli stessi interventi sui DUP degli anni scorsi li facevano identici Giuseppe Bizzarri e Fabio Valerio e i loro colleghi di opposizione in quanto c'erano degli errori anche all'epoca, ma «ora il succo è corretto» e per tale ragione il sindaco ha preannunciato il proprio voto «ampiamente favorevole».

Nella sua dichiarazione di voto il consigliere Giuseppe De Sabato ha detto che si sarebbe aspettato dal sindaco una risposta in merito ad aspetti strutturali di visione della città, mentre «si è soffermato invece sulle assunzioni sì o no dimenticando che anche su quest'aspetto gli errori sono stati fatti, per cui è giusto che chi ha sbagliato paghi». Per tali motivi anche De Sabato ha preannunciato il proprio voto sfavorevole.

In ogni caso il DUP com'era immaginabile è stato approvato. Sono stati invece ritirati, data l'ora tarda, i punti dal 5 al 13.

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