LUCERA – Il sesto punto dell’ultimo Consiglio Comunale dello scorso 20 giugno, “Ratifica variazione di bilancio di cui alla delibera di Giunta Comunale n. 91 del 22.05.2024”, è stato subito approvato senza che fosse letta la relazione dall’assessore al ramo Antonio Buonavitacola.
Sul settimo invece, “Ratifica variazione di bilancio di cui alla delibera di Giunta Comunale n. 108 del 05.06.2024”, si è discusso a lungo a seguito di un intervento del consigliere Fabrizio Abate. Quest’ultimo ha innanzitutto chiarito che quella proposta di delibera andava appunto a ratificare una variazione di bilancio relativa a un impegno di spesa per la restituzione di fondi non utilizzati, relativi all’anno 2021, per un importo parti a euro 79.094,65, quindi ha spiegato di aver già avuto modo di commentare sui social quella situazione definendola paradossale, in quanto sostanzialmente si andava, a suo dire, a restituire delle somme che erano già nella loro disponibilità e che si sarebbero, sempre a suo modo di vedere, tranquillamente potute utilizzare. Dato che però ciò non è stato fatto, dopo un paio d’anni quelle stesse somme sono state restituite al Ministero perché non si è stati in grado, secondo il consigliere, di darle alle associazioni, alle parrocchie e alle Onlus che le avessero chieste per svolgere un servizio di finalità educativa a favore di minori.
Ciò è avvenuto negli anni 2021, 2022 e 2023. Relativamente al 2020 invece Abate è andato a scovare l’ultimo atto fatto dalla Giunta, ovvero la delibera n. 122 del 22 luglio: in esso si dice espressamente che si dà atto d’indirizzo alla dirigente Domenica Franchino per l’avvio del provvedimento finalizzato all’individuazione di soggetti interessati alla progettazione per l’organizzazione e gestione di centri estivi per bambini dai 3 ai 14 anni. All’epoca Abate era vicesindaco, quindi non poteva non ricordare che cinque giorni dopo quello stesso atto della Giunta la dirigente fece il bando, in cui si invitava tutte le associazioni interessate a fare domanda per poter ricevere 89.000 euro. Siccome però c’era il Covid, nessuno partecipò, ma quei soldi comunque non furono restituiti. In ogni caso, come ha sottolineato il consigliere, proprio questi diede l’input alla dirigente mediante atto d’indirizzo, infatti risulta esserci una determina a firma della stessa Franchino, la n. 84 del 27.7.2020, dopo la quale la dirigente non ha più fatto nessun tipo di bando per assegnare quei soldi che in quel momento si stavano restituendo. Così, per Abate la Giunta e in particolar modo l’assessore al ramo avrebbero dovuto vigilare che il bando si facesse, ma ciò non è avvenuto. Nel frattempo anche «l’assessore ai Servizi Sociali dormiva», quindi il sindaco Giuseppe Pitta si trovava a dover restituire 250.000 euro «per non aver saputo vigilare sull’operato di chi avrebbe dovuto fare il bando».
Quella era per il consigliere la verità, non quella che voleva far passare il primo cittadino in un comunicato stampa a sua firma: «Si documenti prima di scrivere idiozie!». In quel comunicato, tra le altre cose, Pitta scriveva che i fondi erano arrivati nel mese di agosto, quando cioè era stato già approvato il bilancio di previsione, ma per Abate il sindaco non ha scuse, perché quel bilancio si sarebbe potuto modificare: «Dott. Cardillo, è vero che il bilancio di previsione nel momento in cui, in maniera postuma rispetto a quando è stato approvato, arrivano dei finanziamenti, può essere modificato?». La cosa più grave però era, a parere del consigliere, che non si era attuato quanto prescritto dalla dirigente nella determina del 2020 e cioè che se i fondi non fossero stati utilizzati, sarebbero potuti essere investiti in beni strumentali, dunque essi sarebbero potuti essere impiegati anche in maniera diversa rispetto ai centri estivi educativi. «La verità – ha concluso Abate rivolgendosi a Pitta – in tutta questa storia è che lei non ha mai saputo che c’erano questi soldi: l’ha saputo quando il dott. Cardillo ha fatto una bella determina dicendo di doverli restituire». Pertanto, per il consigliere il sindaco avrebbe dovuto piuttosto fare un’indagine interna agli Uffici per capire perché questi non si fossero attivati per tempo, invece di rispondere a lui con quel comunicato colmo, a suo dire, «di sciocchezze infondate: fate ridere per incapacità e mancanza di controllo».
Così, Pitta ha chiesto innanzitutto al consigliere che cosa gli facesse pensare che egli non fosse a conoscenza di quella delibera, dopodiché ha informato di aver domandato agli Uffici per quali finalità potessero essere utilizzati quei fondi, quindi era informato del fatto che erano destinati a centri educativi per minori. Passaggio ulteriore ma non meno importante era, sempre a dire del sindaco, che proprio Abate aveva fatto l’assessore al Bilancio con risultati non ottimali per diversi anni e per tale ragione avrebbe dovuto ricordarsi che quei soldi del Ministero erano arrivati a estate conclusa e a volte addirittura a scuole riaperte: «Se i soldi possono essere utilizzati esclusivamente per i centri estivi e di formazione come prevede il finanziamento ministeriale, mi spiegate come si fa, se delle risorse arrivano a settembre e dunque a bilancio di previsione approvato, a fare una delibera di Giunta in merito?». A parere del sindaco quindi Abate avrebbe dovuto dire piuttosto che gli Uffici erano stati messi in difficoltà dal Ministero, il quale aveva inviato le somme a estate terminata. Nella sua dichiarazione di voto però il consigliere ha fatto notare a Pitta che ancora una volta con quelle dichiarazioni dimostrava di non conoscere la documentazione. Abate ha pertanto ribadito che quei soldi sarebbero potuti essere impiegati per l’acquisto di beni strumentali funzionali entro la fine dell’anno in corso: «Di fronte a questa che a mio parere è una situazione oscena non posso che votare in maniera contraria». Anche il consigliere Giuseppe De Sabato ha voluto dire la sua sull’argomento e ha detto di ritenere che andasse fatta chiarezza sulle responsabilità della parte politica e di quella tecnica del Comune: «Da sempre le responsabilità dirigenziali non sono poste in evidenza come dovrebbero e a pagare le conseguenze di ciò è la politica, fatto, questo, inaccettabile».
Era evidente, a modesto avviso del consigliere Francesco Di Battista, che in tale vicenda vi erano delle mancanze da parte della Struttura Tecnica almeno nella fase successiva al 2020, in quanto in quell’anno, a seguito di un apposito atto d’indirizzo della Giunta dell’epoca, il dirigente diede seguito a esso: «Se ho capito bene, nelle annate successive tutto questo poi non è accaduto, nel senso che non c’è stata un’attività da parte del settore tecnico ma nemmeno alcun atto d’indirizzo da parte della Giunta che andasse nella stessa direzione di quella delibera del 2020». Era quindi evidente, in base alla personale interpretazione del consigliere, che accanto a un’eventuale manchevolezza della Struttura Tecnica vi era un mancato controllo da parte della politica: «Credo che l’assessore abbia il dovere quantomeno politico di doversi informare, cioè egli non deve aspettare che qualcuno della Struttura Tecnica gli vada a dire questo o quello, no, consigliere De Sabato». Di conseguenza il voto di Di Battista non poteva che essere negativo.
A condividere quanto detto dal consigliere è stata Francesca Niro, la quale ha ricordato che il ruolo della politica è anche quello di sorvegliare, informarsi: “Vi dico di più: ci sono anche situazioni in cui pur se si è informati, i finanziamenti si perdono ugualmente”. Nel caso poi, come ha continuato a dire Niro, si fosse accertato che il finanziamento era stato perso per colpa della parte tecnica, si sarebbe dovuto avere il coraggio di mettere ciò per iscritto e far prendere le responsabilità a chi le aveva.
«Il mio voto è favorevole – ha dichiarato invece Antonio Dell’Aquila in merito alla questione, della quale fondamentalmente si stava parlando, relativa ai centri estivi –, però vorrei fare alcune valutazioni su aspetti che forse secondo me abbiamo trascurato: il problema che abbiamo vissuto in Puglia un po’ in tutti i Comuni è che non si riuscivano a intercettare i fondi, allora il lavoro da fare è operare bene affinché le associazioni possano presentare le candidature per tempo».
A tal proposito l’assessore Luigi Granieri dal canto suo si è visto costretto a spiegare come stavano le cose almeno per l’anno in corso: «Allo stato non abbiamo ancora la disponibilità del danaro».
Per Pitta invece il dato che doveva emergere, ricapitolando l’intera vicenda, era che la dirigente dopo aver ricevuto un atto d’indirizzo nel quale la Giunta comunale prescriveva di impiegare quel finanziamento per i centri estivi aveva fatto una determina, concludendo che aveva predisposto il bando, al quale tuttavia non aveva partecipato nessuno; allo stesso tempo però le risorse in questione si sarebbero potute utilizzare anche per beni strumentali, quindi era fuor di dubbio, a dire del sindaco, che la dirigente era a conoscenza di quella possibilità, ma ciò non era stato poi concretizzato, «ammesso che questo fosse possibile, infatti allo stato mi risulta, in base a quello che mi riferiscono, tutt’altro». Fin qui tutto chiaro, dunque, ma Pitta ha fatto notare ad Abate che aveva omesso di dire che si approva il PEG e si danno ai dirigenti le risorse perché essi le utilizzino. Non solo: per fare un bando e il relativo impegno di spesa occorre la copertura. «Lei, consigliere Abate – ha detto pertanto il sindaco –, sta cercando di travisare la situazione, al posto di invitare a far sì che le somme arrivino al Comune nei primi mesi dell’anno per poterci organizzare al meglio».
L’accapo è stato comunque approvato nonostante il voto contrario dell’opposizione.
Quanto ai restanti punti, l’ottavo, “Modifiche al Regolamento generale delle entrate del Comune di Lucera per recepire le prime disposizioni normative in materia di riforma del sistema tributario di cui alla legge delega 9 agosto 2023 n. 111”, è stato ritirato; il nono, “Adesione all’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa A.I.C.C.R.E. – Recesso”, il decimo, “Art. 194 comma 1 lettera a) Decreto Legislativo n. 267/2000 - Riconoscimento debito fuori bilancio rinveniente da sentenza n. 56/2024 del Giudice di Pace di Lucera - Cittadini c/ Comune di Lucera”, l’undicesimo, “Art. 194 lettera a) Decreto Legislativo n. 267/2000 - Riconoscimento fuori bilancio rinveniente da sentenza del Giudice di Pace di Lucera n. 67/2024 - Cittadino c/ Comune di Lucera”, e il dodicesimo, “Art. 194 lettera a) Decreto Legislativo n. 167/2000 - Riconoscimento del debito fuori bilancio rinveniente da sentenza n.r.g. 628/2022 del Giudice di Pace di Lucera - Cittadino c/ Comune di Lucera”, sono stati approvati senza problemi di alcun tipo.
Il Frizzo