LUCERA – La prima interrogazione sollevata dalla consigliera Francesca Niro durante l’ultimo Consiglio Comunale è stata rivolta all’assessore Claudio Venditti.
A Niro era giunta voce che quello stesso giorno si erano concluse le procedure di selezione delle nuove figure di ausiliari del traffico che avrebbero dovuto gestire il servizio di sosta a pagamento.
È però subito intervenuto lo stesso Venditti, il quale ha fatto notare alla consigliera che quella richiesta andava rivolta all’assessore al Patrimonio Maria Barbaro.
Niro ha quindi proseguito formulando la sua domanda secca: «Vorrei sapere se, stando al disciplinare di gara che mi sono procurata, sia stata garantita la clausola sociale occupazionale prevista dall’articolo 9». Alla consigliera era infatti giunta voce che i precedenti parcheggiatori non erano stati garantiti: «Non ci si può nascondere, però, sui requisiti richiesti per la selezione: chi non ha passato quest’ultima allora che fine fa?». Tutto ciò senza considerare, come ha ricordato Niro, che per tanto tempo il servizio era stato prolungato anche con proroghe illegittime. La consigliera ha voluto quindi sapere, alla luce di tutto ciò, come l’amministrazione intendesse gestire quella problematica, perché «qui stiamo parlando di persone che dall’oggi al domani si trovano su una strada, infatti prima ancora che una questione politica è etica».
A rispondere è stato, in mancanza dell’assessore al ramo, il sindaco Giuseppe Pitta, il quale ha innanzitutto chiarito un aspetto: «La clausola di salvaguardia occupazionale non è una clausola obbligatoria nell’ambito degli appalti, ma ciononostante l’amministrazione ha inteso comunque garantire l’occupazione dei precedenti lavoratori inserendo nella delibera proprio il rispetto della salvaguardia occupazionale cosiddetta clausola sociale». Questo però, come ha continuato a spiegare Pitta, è comunque subordinato alla legge. In realtà, come ha fatto notare lo stesso sindaco, l’articolo 42 della Costituzione concede all’imprenditoria italiana la libertà di autodeterminarsi: di qui, dunque, anche la libera determinazione di carattere economico e la possibilità a cascata delle aziende italiane e delle imprese europee di determinare l’efficienza aziendale rispetto alle proprie organizzazioni lavorative, senonché a Pitta non risultava che la nuova ditta non avesse inteso considerare i vecchi dipendenti, bensì che essa avesse richiesto che gli stessi si munissero del titolo, previsto dalla legge, di ausiliari del traffico, e il Comune non sarebbe rimasto fermo rispetto a tale previsione normativa, anzi si sarebbe attivato in maniera alquanto diligente, infatti tutti i dipendenti tranne uno non avevano il requisito dato dal titolo di ausiliare del traffico, così il Comune «facendo i salti mortali» aveva a tal fine organizzato gratuitamente un corso per cento cittadini lucerini.
Il Frizzo