LUCERA – Nel corso del Consiglio Comunale del 29 novembre scorso il consigliere Fabrizio Abate ha voluto in primis ringraziare l’assessore Claudio Venditti in quanto proprio il giorno prima gli era arrivato un elenco che lo stesso consigliere gli aveva chiesto, ovvero la short list di cui ancora si serve il Comune per attribuire gli incarichi legali. Il consigliere ha voluto pertanto chiedere molto sinteticamente all’assessore alcune delucidazioni, infatti andando a guardare tutti gli incarichi aveva notato che taluni ne avevano avuti due e altri tre, mentre c’era un unico avvocato, ma in un punto anziché al singolare era scritto al plurale, “Procedure di negoziazione assistita relative a richieste di risarcimento danni", quindi Abate ha domandato perché anziché una vi sarebbero state più procedure e soprattutto perché non vi fossero gli importi: «Non sarebbe forse stato più completo se avesse messo anche il valore della causa piuttosto dell’importo che andrà a essere assegnato? E poi, ripeto, queste procedure di negoziazione assistita quante ne sono?».
L’assessore ha così innanzitutto chiarito che quando il consigliere faceva riferimento alle procedure di negoziazione assistita si stava riferendo a procedure extragiudiziarie, perché prima di iniziare una causa si fa il cosiddetto invito di negoziazione assistita. In secondo luogo, Venditti ha spiegato che nell’ottica di risparmio dell’Ufficio Contenzioso l’amministrazione ha voluto evitare di parcellizzare perché sulle negoziazioni assistite l’Ufficio non rispondeva e tutte quelle negoziazioni che sostanzialmente non venivano trattate dall’avvocato dell’Ente finivano a giudizio e quindi quella situazione comportava al Comune la nomina di un legale dal momento in cui partiva il giudizio. È dunque successo, come ha informato l’assessore, che erano state date pressappoco quarantotto negoziazioni assistite e l’avvocato D’Apollo, al quale Abate si riferiva, aveva reso parere legale su tutte, parere che per alcune aveva determinato di non transigere da parte dell’Ente, ed egli aveva pattuito con l’amministrazione un prezzo, circa 50,00 euro, quindi nel totale l’evasione per la definizione della cosa era stata di circa 2.000,00 euro per quello che era stato corrisposto all’avvocato in questione.
Venditti ha poi preannunciato che avrebbe prodotto per Abate, così come fatto per l’elenco, anche la determina di liquidazione con cui era stato liquidato l’avvocato: «Tenga presente che su quarantotto, circa venti negoziazioni sono state chiuse dall’Ente onde evitare cause, perché sono le tipiche nelle quali intervengono i Vigili Urbani, i quali fanno una relazione in cui dicono sostanzialmente che la parte ha ragione; poi, riguardo agli avvocati che sono stati nominati per più di una volta, sarebbe stato assurdo dare l’incarico a un legale che avrebbe potuto difendere insieme a un altro legale il Comune sulla stessa circostanza».
Abate ha dunque ringraziato l’assessore della risposta, ma allo stesso tempo ha detto di aspettarsi che quelli che fino a quel momento non avevano mai avuto incarichi ne fossero un giorno beneficiari. Venditti ha così rassicurato il suo interlocutore che si sarebbe continuato a farli ruotare.
Abate ha poi voluto chiedere all’assessore al Patrimonio Maria Barbaro, che però era assente, circa i bandi relativi ai tre chioschi che insistono in città, rimasti chiusi tutti e tre per cause diverse per un’intera estate: «Non è che ci riduciamo a farne passare un’altra? Io penso che adesso i tempi siano maturi per poterli far partire». Analogamente, il consigliere ha voluto capire se fossero stati fatti bandi anche per i beni confiscati alla criminalità organizzata, ovvero se fosse mai stato dato atto d’indirizzo al dirigente per fare qualcosa in merito, infatti «in questi quattro anni non si è mai saputo qualcosa a riguardo».
La risposta ovviamente sarebbe dunque arrivata per iscritto.
Il Frizzo