La seduta di Consiglio Comunale dello scorso 28 giugno si è aperta con la concessione alla "Corale Santa Cecilia - don Eduardo Di Giovine" del titolo di "Corale Cittadina".
La prima a intervenire sull'argomento è stata la consigliera Francesca Niro, la quale ha spiegato che quando a gennaio di quest'anno aveva protocollato insieme al consigliere Francesco Aquilano la proposta di conferire un'onorificenza alla Corale aveva inteso porre riparo a una disattenzione che il Comune di Lucera non poteva tollerare, cioè quella di non riservare il dovuto rilievo alla prestigiosa associazione che ha dato e continua a dare lustro alla città portandone in giro il nome in modo onorevole.
Questo storico sodalizio, fondato nel 1942 dal compianto don Eduardo Di Giovine, svolge una missione sociale e culturale nobile ed encomiabile come quella di diffondere e trasmettere alle nuove generazioni la cultura musicale e l'amore per il canto corale. Sarebbe lunghissimo l'elenco delle attività e degli eventi che hanno visto protagonista la stessa Corale sin dalla sua fondazione sotto la direzione di don Eduardo e poi dal 1980 sotto l'eccellente e ineccepibile direzione del Maestro Pasquale Ieluzzi, che ne ha ereditato il testimone insieme a suo figlio Michele unitamente alla presidenza dell'ottimo professore Mario Tibelli: si va dalla partecipazione a congressi e convegni nazionali e internazionali delle corali a rassegne di canto corale come quella di Foggia e Casalbordino. Non si contano i concerti che l'hanno vista protagonista su tutto il territorio nazionale e anche fuori confine, dove ha fatto conoscere il nome di Lucera come luogo di arte e cultura. Importante e degna di nota tra le tante sue collaborazioni quella coi frati cappuccini di San Giovanni Rotondo divenendo nel 2005 coro guida nella veglia in onore di San Pio. Notevole anche il collegamento col coro di voci bianche, primo testimone degli insegnamenti e dei valori che il suo fondatore voleva trasmettere attraverso il linguaggio universale del canto e della musica soprattutto ai più giovani.
Maria Angela Battista ha riconosciuto che quella era una bella giornata in quanto si suggellavano concretamente la stima e la gratitudine da parte del Comune di Lucera per l'attività meritoria svolta sul territorio nazionale e internazionale della Corale Santa Cecilia, la quale, come ha evidenziato la consigliera, si è distinta per l'opera di educazione, istruzione e formazione professionale svolgendo attività culturale di interesse sociale con finalità educativa: «Proprio da un coro dovremmo prendere spunto nell'ascolto dell'altro e in tutti gli ambiti della vita sociale e lavorativa».
Anche Antonella Matera: non ha potuto che gioire di quel riconoscimento: «Alla corale sono legata perché io stessa ne ho fatto parte per qualche anno quand'ero adolescente e ne conservo un ricordo bellissimo, infatti è stata una bella palestra di vita e noi ragazzi fortunati a farne parte abbbiamo imparato le regole di una piccola grande comunità, la puntualità, la disciplina, il rispetto ma anche il divertimento e la goliardia, così ora vi siete conquistati lo status di istituzione cittadina dopo ben ottant'anni di gloriosa carriera».
È stato con orgoglio e commozione che unitamente all'intero Consiglio il sindaco Giuseppe Pitta ha consegnato ufficialmente il riconoscimento «ampiamente meritato in ottant'anni di lavoro al servizio della città», dunque quello del primo cittadino altro non era che un grazie a nome di tutti i lucerini «sperando che questa grande esperienza possa andare avanti, crescere e durare il più a lungo possibile».
Il presidente della Corale prof. Mario Tibelli invece ha ricordato che essa è un'associazione che vive giornalmente la vita cittadina, «in mezzo a tante difficoltà, però non ci arrendiamo», infatti «siamo dei cantori volontari per diffondere oltre alla passione per il canto corale in particolare i grandi ideali della vita civile e comunitaria, e questo riconoscimento è una pietra miliare per la vita associativa del domani».
Con commozione Pasquale Ieluzzi ha invece evidenziato che molti ragazzi che studiano fuori regione (ma molti altri, aggiungiamo noi, che si sono fatti valere e si stanno evidenziando in tutto il mondo, ndr) ogni volta che hanno la possibilità di tornare alla Corale in vista di concerti o eventi di altro tipo riconoscono che è sempre come tornare in una grande famiglia, con la condivisione di esperienze di vita e lavorative nel frattempo accumulate e mettendosi puntualmente a disposizione magari studiando le proprie parti vocali nonostante la lontananza da casa in modo da arrivare preparati. D'altronde, lo stesso Pasquale, da sempre colonna portante del gruppo, il padre di tutti i soci, ha sottolineato come molti hanno trovato nel canto corale una forma di avviamento allo studio della musica, frequentando i Conservatori di Musica sparsi su tutto il territorio nazionale, che finisce dunque per diventare spesso un vero e proprio lavoro dopo aver costituito in una prima fase solo un hobby.
«Avete fatto delle riflessioni molto importanti – ha constatato invece il Maestro Michele Ieluzzi, direttore della Corale –: la nostra è un'attività di nicchia, quindi osservateci più da vicino e cercate di capire quello che facciamo per il benessere dei vostri figli, infatti abbiamo necessità di rinverdire l'associazione, e la sfida in tal senso è ardua dal momento che oggi ci sono altre priorità, per garantire un futuro alla nostra Corale».
Pregevole il grande lavoro che la Corale da anni sta portando avanti con l'ARCoPu (Associazione Regionale Cori Pugliesi). Ma non va dimenticato l'immenso impegno che nel tempo ha profuso interfacciandosi anche con grandi maestri per trasmettere alla Corale l'indiscussa esperienza del gospel e del genere spiritual.
E poi diciamola tutta: non è Natale per i Lucerini se mancasse il puntuale concertone del giorno di Santo Stefano, appuntamento spesso tenuto nella Basilica-Santuario di San Francesco Antonio Fasani.
Se permettete, vorremmo chiudere con l'augurio da parte della redazione del Frizzo, invitando l'ente locale in futuro ad essere più attendo alle esigenze di questa grande realtà così come di tante altre che meritano di essere vissute come figli da aiutare, perché aiutandole si aiuta le future generazioni che con esse si interfacciano e crescono portando dentro l''amore vero ed infinito per Lucera.
Sarebbe buona cosa creare un fondo per la cultura e per questi sodalizi, magari trattenendo piccole percentuali dagli "impietosi" balzelli locali.
"È la somma che fa il totale, ragioniere!", diceva il grande Totò.
Ha ragione, allora, Michele Ieluzzi quando afferma: «Guardate la Corale più da vicino». Anche perché (non è vis polemica, ma orgoglio) è facile riempirsi la bocca quando candidiamo la città a "Capòitale Europea della Cultura", salvo poi non dare granché alla Cultura.