Il dirigente dell'IC Bozzini-Fasani risponde alla Direzione Generale della ASL Foggia.
LUCERA – (Comunicato stampa) «In merito al comunicato stampa in oggetto della Direzione Generale della ASL di Foggia si rileva che lo stesso ha solo elencato alcuni aspetti normativi della Legge 104/92, senza entrare nel merito delle criticità poste in evidenza dal Consiglio d’Istituto di questa Istituzione Scolastica relative al servizio di integrazione scolastica per alunni disabili.
Il servizio, di competenza della ASL di Foggia, dovrebbe prevedere il supporto di una figura specialistica (Psicologo) ai Gruppi di Lavoro Operativi (GLO) attivi in tutte le istituzioni scolastiche per l’inclusione a favore degli alunni disabili.
Questa figura, essendo spesso l’unico specialista presente nel Gruppo, riveste un ruolo fondamentale nell’evoluzione formativa degli alunni, fungendo anche da elemento di connessione essenziale tra le istituzioni scolastiche e le famiglie.
In una comunicazione inviata dall’Unità Operativa S.N.P.I.A. di Foggia in data 21/10/2023 veniva comunicato a tutte le scuole di Foggia e Provincia che per l’anno scolastico 2023/24 il servizio di un operatore poteva essere garantito “solo in occasione di passaggi di ciclo o di nuovo ingresso, favorendo l’utilizzo della modalità da remoto”.
La comunicazione precisava che “eventuali presenze straordinarie possono essere richieste solo in caso di gravi problemi comportamentali e/o disturbi psicopatologici”.
È evidente che con queste condizioni il servizio può essere garantito, al netto di eventuali emergenze, solo per gli alunni disabili iscritti alle prime classi della scuola dell’infanzia, primaria e Sec. I grado e a quelli in uscita dello stesso grado.
Per gli alunni della classi intermedie nonostante il servizio è previsto solo per eventuali emergenze non meglio specificate.
Il servizio quindi con queste disposizioni è stato pesantemente ridimensionato a dispetto di quanto previsto dall’art. 3 c. 3 del D.I. N. 182/2020 che prevede il pieno diritto a usufruire del servizio a tutti gli alunni disabili, indipendentemente dalla classe frequentata.
Ed è proprio per questo motivo che nella nota inviata alla ASL veniva richiesto, considerato anche l’elevato numero di allievi disabili iscritti nel nostro istituto, la possibilità di rivedere la disposizione emanata, in modo da rendere il servizio pienamente disponibile agli alunni disabili iscritti in tutte le classi.
Non si capisce infatti il motivo per cui la famiglia di un bambino disabile iscritto in una classe intermedia dovrebbe avere meno bisogno dell’assistenza di una figura specialistica rispetto ad uno iscritto al primo anno, oppure alla classe di fine del ciclo.
Nella nota inviata alla ASL veniva sottolineato inoltre che il ridotto numero di specialisti disponibili limita significativamente la disponibilità di orari e giornate per i G.L.O., causando gravi disagi nell'organizzazione scolastica. Questa carenza di personale, responsabile anche della redazione delle diagnosi, comporta tempi di consegna molto lunghi delle stesse alle famiglie, ritardando anche la trasmissione della documentazione necessaria agli uffici competenti per la definizione degli organici di sostegno.
Una ulteriore criticità segnalata è quella relativa alla modalità di collegamento in videoconferenza, utilizzato al posto di quella in presenza.
È opportuno precisare che il collegamento in remoto per questo tipo di riunioni è previsto, non dalla telemedicina, ma dall’art. comma 6 del Decreto Interministeriale N. 182/2020 emanato in piena emergenza Covid.
Questo tipo di collegamento, se poteva avere un senso durante il periodo emergenziale, nelle situazioni attuali è diventato il motivo di ulteriori problemi, perché causa continue interruzioni e gravi disagi nella comunicazione tra le parti interessate.
A tutto questo si aggiunge il venir meno dell’aspetto di prossimità che in queste riunioni è uno degli elementi più importanti del servizio erogato.
Questo tipo di comunicazione riscontra pochissimi pareri favorevoli sia da parte genitori che degli altri componenti del gruppo che preferirebbero riunioni in presenza.
È per questi motivi che il Consiglio d’Istituto di questa istituzione scolastica, al fine di garantire un servizio più efficace , chiese di ripristinare la modalità in presenza utilizzate normalmente nel periodo pre Covid.
Venne inoltre avanzata proposta di prevedere la disponibilità di figure specialistiche dell’ASL, così come previsto dall’art. 3 c. 3 del Decreto Interministeriale M.I. 29.12.2020 n. 182, per tutti gli allievi che frequentano questa istituzione scolastica.
Appare evidente che tutte queste criticità sicuramente non favoriscono i principi previsti dalla Legge 104/92, norma di grande civiltà, nata per garantire pienamente l’integrazione scolastica dei bambini e delle bambine disabili».
Il Dirigente Scolastico dell'IC Bozzini-Fasani
Pasquale Trivisonne