"E vieni, vieni con me (Oh, oh). E vieni, vieni con me (Eh, oh). Alelai, alelai, alelai, vien' appriess a me. Show me, show me the way (Oh, oh). Show me, show me the way (Eh, oh). Alelai, alelai, alelai, alelai, bum bum, bum bum".

Così il grande percussionista partenopeo Tullio De Piscopo si presentava a Sanremo con il suo "Andamento lento". Pezzo che bene rende l'idea di quel che sta accadendo nelle sedicente politica (rigorosamente con l'iniziale minuscola) di Lucera e nello specifico di Palazzo Mozzagrugno, luogo che ne potrebbe raccontare di storie Politiche (rigorosamente con l'iniziale maiuscola).

Diciamo subito che regna una tale confusione nel palazzone di corso Garibaldi con annesso teatro Garibaldi e cartellone delle commedie annesso da non far distinguere la differenza tra poltrone e rilancio di una città sempre più imbottita di problemi.

Per il momento, però, l'interesse della maggioranza sembra tutto concentrato sui microchip dei cani e sullo spegnimento delle lampadine pubbliche per risparmiare un po' di corrente in vista dell'appena iniziato autunno "nero" sul filo diretto che dalla Russia porta, invero, alla speculazione energetica di Amsterdam. Qualche sussulto di orgoglio, comunque, pare si stia verificando se è vero che l'amministrazione vorrebbe portare all'attenzione delle Commissioni Consiliari il regolamento dei dehors (era ora!). Sarebbe però anche cosa buona e giusta che cominci a dedicarsi a ben altre regole da raddrizzare. A partire da quella inqualificabile vicenda dei chioschi in villa comunale: il primo a destra dell'ingresso dei giardini comunali già oggetto di gara sette/otto anni fa con l'amministrazione Tutolo, affidato e mai andato in funzione; l'altro nei pressi delle giostrine per bambini e con tanto di ampia area "pic-nic" ben attrezzata soprattutto d'estate con tavolini ed illuminazione. Un contratto ormai scaduto nel 2012, una struttura mai rimessa a bando di gara ma che fa incassare al Comune di Lucera la spaventosa cifra di circa mille euro all'anno (non è mancato chi ha ironizzato offrendone il doppio).

Ci sarebbe da raccontare, a proposito di regole, anche di quanto accaduto per l'evento "Notte più nera che Bianca dello Sport", ma lo faremo nei prossimi giorni.

Oppure della mensa scolastica che starebbe creando agitazione in quei genitori presi da impegni di lavoro e che hanno iscritto i loro figli a quegli istituti che prevedevano tale servizio.

Tornaniamo per un attimo alle poltrone ed alle compagini politiche (rigorosamente con l'iniziale minuscola) per registrare che a quanto pare non solo il consigliere Gianpaolo Conte e l'assessore Claudio Venditti (ex tutoliani convinti) sono passati armi e bagagli nel Partito Democratico (cosicché Antonio Dell'Aquila non potrà più sentirsi solo o continuare a convivere in una sorta di ossimoro con Fabrizio Abate dopo che anche l'atro piddino - Davide Colucci - ha lasciato per abbracciare la causa di Italia Sovrana in piene elezioni politiche), ma alcune voci circolate vorrebbero che anche gli ex assessori Carolina Favilla e Giovanni di Croce (anch'essi ex tutoliani) stiano per farlo. Scelte senz'altro coraggiose in un momento di sofferenza per il PD dopo la sconfitta elettorale, ma anche di buon auspicio per chi vi fa ingresso oggi, in una fase di reset del partito, tale da poter vestire i panni di pionieri di un nuovo corso.

I NODI CON "R-INNOVIAMO LUCERA"

Lo scontento per un'amministrazione ed una nuova maggioranza nata pochi mesi dopo l'insediamento del sindaco di Lucera Giuseppe Pitta - grazie alla scialuppa di salvataggio lanciata dal gruppo di Giuseppe de Sabato (R-Innoviamo Lucera) a cui si sono accodati Forza Italia (l'attuale assessore al Bilancio Antonio Buonavitacola) e Italia in Comune (Raffaele Iannantuoni) -, con il nuovo gruppo "CON Lucera" che sfiduciò il primo cittadino in pieno Consiglio Comunale, si manifestò già nei mesi successivi a quella che doveva essere una nuova Primavera per Pitta ma ancor più per la città. Con l'affacciarsi dell'estate 2021 nasceva la prima rinnovata Giunta che vedeva l'ingresso - per le nuove forze intervenute in aiuto del sindaco - di Antonella De Sabato (R-Innoviamo Lucera), Daniela Pagliara (Italia in Comune) e Antonio Buonavitacola. Alla base di quel nuovo matrimonio furono fissate delle priorità, a parte la ripresa dei lavori di viale Castello: il Sant'Anna, la riorganizzazione degli uffici, una maggiore attenzione al Piano Sociale di Zona, i rapporti esterni con i legali dell'ente (a proposito, sembra che il contratto con l'attuale legale Ignazio Lagrotta, scaduto die annu fa e proseguito a botta di proroghe, sia introvabile), la cura del verde e diverse altre questioni.

Dovendo fare un ripasso di tali (ed altre) problematiche è facile rendersi conto, a circa un anno e mezzo dal nuovo corso, di come il quadro generale sia rimasto intatto o forse sia addirittura peggiorato. A ciò si aggiunga una città che vive come un corpo freddo, troppo freddo e lontano per sentire il seppur timido calore emanato da Palazzo di Città: empatia e feeling quasi vicini allo zero.

I recenti incontri di chiarimento della maggioranza - l'ultimo venerdì scorso - non hanno sortito progressi e la situazione ristagna. Anzi, avrebbero confermato che il tema dominante sarebbe più la poltrona che le questioni ancora aperte nella città. Nell'ultimo incontro era presente anche il PD (ovviamente senza Fabrizoio Abate che non ci risulta se ne sia uscito né che sia stato espulso, visto che mancano i documenti come eventuali prove delle due ipotesi) e, chi nel partito sperava in un possibile ingresso di Antonio Dell'Aquila nell'eseccutivo per ereditare da questi lo scranno di consigliere comunale in quanto primo dei non eletti, ha dovuto anche prendere atto che ora il PD ce l'ha un assessore in Giunta: Caludio Venditti.

Si può allora ipotizzare che il sindaco stia facendo di tutto per meritare di vestire i panni del Politico (rigorosamente con l'iniziale maiuscola), magari per tentare anche la scalata alla presidenza della Provincia di Foggia? Si spiegherebbe così la sua esposizione nella campagna elettorale recente a favore delle forze di centrosinistra ed in modo particolare del PD e dei suoi candidati, fino al punto di spingersi a dire che la maggioranza lo avrebbe seguito tutta nella stessa direzione. U/n passaggio che non sarebbe piaciuto a chi invece avrebbe lamentato - nelle riunioni di chiarimento svoltesi nei giorni scorsi - un mancato confronto-coinvolgimento sul tema delle elezioni.

In casa R-Innoviamo Lucera non c'è dubbio che sia in atto anche una sintesi circa eventuali scenari in vista di un ipotetico ritiro della delega all'assessore Antonella De Sabato. Dato per scontato che il consigliere Giuseppe De Sabato non entrerà in Giunta (nel qual caso in Consiglio Comunale entrerebbe Mario Alfonso Follieri), le porte potrebbero aprirsi invece per Franco Angelo Ventrella che lascerebbe così il posto di consigliere a Pasquale Fania.

Un'ultima indiscrezione riguarda le lamentele sollevate in una recente seduta dell'assise consiliare da Francesca Niro (CON Lucera) circa l'assenza di convocazioni della Commissione Consiliare - di cui è presidente proprio Giuseppe De Sabato - ormai dallo scorso mese di dicembre 2021. A quanto pare, sempre nel confronto di venerdì scorso lo stesso De Sabato avrebbe fatto notare che attende da mesi una risposta a rendersi disponibile da parte dei suoi colleghi sulla vicenda che investe il nuovo regolamento a proposito delle nuove modalità d'uso del teatro Garibaldi. Così come attende risposte-proposte da parte dell'assessora Emanuela Gentile sul fronte delle scottanti ed annose questioni che investono il settore dei Servizi Sociali e del Piano Sociale di Zona.

Intanto accontentiamoci di questo andamento lento. Si dice che chi va piano, va sano e va lontano. Ma chi va troppo piano…

Roberto Notarangelo