In questi giorni la Regione Puglia ha reso noto l’ipotesi di dimensionamento scolastico che interesserà le scuole pugliesi a partire dall’a.s. 2024/25. Il piano è finalizzato a “definire l’assetto delle istituzioni scolastiche e i relativi punti di erogazione delle scuole dell’infanzia, del primo e secondo ciclo di istruzione e dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), in base alla riforma della disciplina operata l’art. 1, comma 557 della legge n. 297 del 29/12/2022 (PNRR. M4.C1. Riforma 1.3)”, che ha come obiettivo quello di ridurre il numero delle autonomie scolastiche in tutta l’Italia.
Rispetto alle 627 istituzioni scolastiche attualmente attive in Puglia, per l’a.s. 2024/25 sono previste in totale 569 autonomie con un posto di dirigente scolastico e direttore dei servizi generali e amministrativi con contratto stabile, ovvero 58 istituzioni scolastiche in meno rispetto a quelle attuali.
Il piano fissa un limite di 926 alunni per il mantenimento dell’autonomia scolastica dei singoli istituti comprensivi della Regione Puglia.
Per autonomia scolastica si intende il possesso della personalità giuridica di un istituto con la conseguente presenza di un Dirigente scolastico che la rappresenta e di un Direttore SGA.
A Lucera sono attualmente attive tre autonomie scolastiche in cui sono ricompresi i tre istituti comprensivi della città.
Il piano prevede la soppressione di una delle tre autonomie cittadine perché la media degli iscritti in tutti e tre i compresivi di Lucera è pari a 910,7 alunni, 16 in meno rispetto al numero previsto dall’ipotesi di dimensionamento regionale.
L’I.C. Bozzini – Fasani è interessato a questa IPOTESI di dimensionamento proposta dalla Regione Puglia perché nel piano è previsto l’accorpamento di tutta la sede centrale di Via Raffaello, quindi di tutte le classi dell’infanzia, delle medie e della primaria con l’I.C. Tommasone – Alighieri.
Dopo l’accorpamento i restanti plessi (Cappuccini, Fasani, Porta San Severo) saranno fusi con l’I.C. Manzoni - Radice. Da questa fusione nascerà un nuovo istituto, quindi una personalità giuridica completamente diversa dalle due attuali.
Riassumendo l’I.C. Bozzini- Fasani e l’I.C. Manzoni – Radice spariranno a vantaggio di una nuova istituzione scolastica che dovrà assumere un nuovo Codice Meccanografico e un nuovo Codice Fiscale.
Tutto il personale delle due scuole confluirà in nuove graduatorie divise per ambiti di appartenenza.
La prima riflessione da fare è che ancora una volta Lucera verrà penalizzata con la perdita di un ulteriore presidio di legalità dopo quello del Tribunale e dell’Ospedale Lastaria.
Infatti, pur mantenendo fermi i punti di erogazione, diventerà difficile soddisfare nelle nuove condizioni le esigenze di una utenza che appartiene a contesti socio – economici differenti, legati al quartiere di appartenenza.
La seconda questione riguarda la logica con cui si lasciano scuole autonome sul territorio che sono numericamente inferiori rispetto a quello che era il vecchio numero di alunni previsto (600 e 400 per in comuni montani) mentre si accorpano scuole molto al di sopra di questi limiti numerici per creare “mostri” con oltre 1300 alunni.
Il presunto risparmio di 58 Dirigenti scolastici e Direttori DSGA può mai giustificare il disservizio che inevitabilmente si verrebbe a creare qualora l’ipotesi si dovesse concretizzare?
É evidente quindi che una situazione come questa produrrà notevoli disagi in termini logistici, didattici e di servizio erogato, perché la qualità di quest’ultimo sarà inevitabilmente destinata a ridursi.
La possibilità infatti che questa ipotesi produca come primo effetto l’aumento del numero di alunni per classe e una pesante riduzione del numero personale ATA è molto elevata.
Per tutti questi motivi il Consiglio d’Istituto dell’IC Bozzini-Fasani è fermamente contrario a questo ipotesi di dimensionamento perché inevitabilmente produrrà disagi in quartieri ad alto rischio di dispersione scolastica.
L’auspicio è che la politica cittadina intervenga per scongiurare questa ipotesi di dimensionamento che rischia di produrre effetti negativi su uno dei servizi più delicati e complessi erogati alla cittadinanza da un’amministrazione pubblica.
Il Presidente del Consiglio d’istituto: Prof.ssa Annarita Iatesta