Sull’accapo 7 del Consiglio Comunale dello scorso 21 novembre, Adozione del PUE sub comparto est del comparto ARO.VF (Ambito di Riordino di Viale Ferrovia), è intervenuto per primo, a seguito della relazione del sindaco Giuseppe Pitta, il consigliere Giuseppe De Sabato, che ha detto innanzitutto di aver ascoltato con estremo interesse l’intervento del sindaco, il quale a suo dire aveva brillantemente illustrato quali fossero i benefici che avrebbe avuto la città dall’approvazione del PUE: «Mi auguro che almeno su questo siamo tutti d’accordo: i PUE sono elementi di sviluppo per l’intera città, quindi voglio qui affermare che il gruppo R-Innoviamo Lucera è fortemente interessato al fatto che il PUE venga adottato e approvato nell’interesse esclusivo dei cittadini per le ovvie ricadute, come lo stesso sindaco dichiarava, sul piano economico, sociale e di sviluppo della città».
Fermo restando ciò, il Consiglio era chiamato a esaminare una proposta di PUE avanzata da un’impresa privata. Ebbene, in proposito De Sabato non poteva non sottolineare e ricordare a tutti che la legge prevedeva che la proposta dovesse provenire da un consorzio del quale dovevano far parte i proprietari dei terreni. Al consigliere non sfuggiva inoltre che il legislatore aveva altresì previsto che il consorzio potesse essere costituito anche successivamente, ma in quel caso a dire dello stesso De Sabato appariva evidente l’obbligo di acquisizione di documenti atti a supportare la legittimità della richiesta avanzata: «Lei, ingegnere Pietro Savoia, deve assumersi la diretta responsabilità e riferirci se la presentazione della richiesta di PUE da parte dell’impresa privata sia supportata o meno da titoli atti a legittimare la predetta richiesta». Così il consigliere ha chiesto a Savoia se quei titoli fossero stati allegati alla richiesta e se egli li avesse esaminati, ma anche, qualora fossero stati allegati, se fossero rispondenti ai requisiti previsti dalla legge per la presentazione della richiesta di PUE da parte dell’impresa privata.
Anche al segretario comunale De Sabato ha chiesto di attestare in maniera precisa e inequivocabile che i titoli riferiti alla volontà dei proprietari di presentare il PUE fossero idonei e conformi alla legge. Il consigliere ha quindi chiesto ufficialmente che le due dichiarazioni in risposta alle proprie domande venissero verbalizzate e fossero rispondenti alle richieste poste. La mancanza di tali titoli infatti, a dire dello stesso De Sabato, rendeva nulla tutta la procedura successiva tanto da impedire il prosieguo dell’esame di quella proposta e della relativa delibera di adozione. «Nel rispetto della legge – ha dunque ribadito il consigliere – e per tutelare tutti noi consiglieri comunali evidenziamo il richiamo alla diretta e personale responsabilità in ordine all’adozione di un atto deliberativo manchevole di atti formali con cui solitamente si esprime la volontà ma soprattutto la titolarità da parte dell’impresa proponente rispetto alla presentazione del PUE».
A tutte queste domande Savoia ha cercato di replicare a modo suo, ma De Sabato è stato chiaro: «Ingegnere, lei non ha risposto: non ho chiesto come sia stata fatta la richiesta, ma se abbia visto ed esaminato i titoli, i quali non possono essere semplicemente dichiarati, ma vanno pure allegati». Il consigliere ha fatto capire di non voler essere preso in giro: «Se faccio una domanda mi si deve rispondere alla stessa in maniera precisa, o sì o no: parlo di titoli idonei a certificare la permuta, infatti i preliminari di permuta di cui si è munita la ditta non rispettano la forma giuridica di titolo abilitante rispetto alla presentazione del PUE». Pertanto De Sabato ha invitato l’ingegnere a sottoporre al segretario generale l’atto di permuta presentato dalla società al fine di verificarne la conformità alle citate norme, ma dato che l’altro continuava a girare intorno alla questione senza dare effettive risposte, il consigliere ha chiarito che se queste non si fossero messe a verbale essi sarebbero andati alla Procura.
Sono seguiti dieci minuti di sospensione, in seguito alla quale il consigliere ha ribadito la propria richiesta rivolta all’ing. Savoia: «I titoli sono stati allegati alla richiesta ed esaminati?». L’altro ha spiegato che era stata fatta una dichiarazione sostitutiva da lui verificata presso l’Agenzia del Territorio, quindi De Sabato ha chiarito che i titoli a cui si riferiva consistevano negli atti di permuta e non erano certamente riferiti alla proprietà dei suoli. Nel contempo il consigliere ha chiesto al segretario comunale che attestasse che i titoli di cui si parlava fossero idonei e conformi alla legge, ma il segretario ha lasciato intendere di non averli visti né esaminati. «Le fideiussioni sono state presentate e allegate?», ha chiesto ancora il consigliere, e Savoia ha risposto che se c’erano, erano riferite agli atti preliminari di permuta, ma «ovviamente non avendo visto l’atto non ho visto se vi siano fideiussioni».