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Giuseppe De Sabato: interrogazioni accusa? Poi chiede dei lavori al Tommasone e dei contratti scoperti

«Presidente – ha esordito il consigliere Giuseppe De Sabato durante la fase delle interrogazioni dell'ultimo Consiglio Comunale dello scorso 12 settembre –, io non inizio direttamente con l'interrogazione perché devo invece rivolgermi a lei». Così De Sabato ha ricordato che il ruolo di un consigliere comunale è quello di esercitare la propria funzione anche e soprattutto rivolgendo delle richieste di chiarimenti mediante appunto le interrogazioni all'amministrazione, ma «se l'interrogazione, a prescindere da come viene fatta o meno, viene vista sempre come un attacco o come un voler mettere in difficoltà la stessa amministrazione e si risponde sempre in modo esacerbato e molte volte anche offensivo e irridente da dietro le quinte pure a volte con sottolineature di dubbio gusto che giungono alle orecchie, io credo che lei, presidente, dovrebbe tutelare i consiglieri comunali, dunque le dico che in tali condizioni non veniamo più in Consiglio, perché questo modo di fare o lo fa cessare oppure noi avvieremo azioni veramente drastiche come un atto di sfiducia nei suoi confronti».

Per De Sabato infatti era impensabile che le interrogazioni facessero trasformare ogni volta l'assise consiliare in un'arena di combattimento: «Sono stanco di questa cosa: perché all'interrogazione di Simone Codirenzi si è risposto in tutta tranquillità così come a quella di Francesca Niro da parte dell'assessore ai Lavori Pubblici, mentre da parte di qualcuno c'è l'interpretazione sbagliata di vedere l'interrogazione come un atto d'accusa?».

Il consigliere ha insomma invitato soltanto Pietro Di Carlo a una maggiore attenzione su quell'aspetto in quanto «non se ne può più!». Dopo aver ringraziato De Sabato sottolineando di essere pienamente d'accordo, Di Carlo ha però spiegato al consigliere di avere un'estrema difficoltà a governare le interrogazioni per entrambe le parti, maggioranza e opposizione, e ha preannunciato di approfondire magari il discorso in altra sede come, per esempio, una conferenza dei capigruppo, in modo tale da evitare quello spettacolo che anche a suo dire non era molto edificante.

«Noi vediamo – ha continuato allora a spiegare l'altro – quello che succede dietro le sue spalle: le posso garantire che poco fa durante l'interrogazione del consigliere Fabrizio Abate la caciara che si faceva dietro di lei era irriverente e inaccettabile, dunque non succeda più».

Dopo aver chiarito ciò, De Sabato ha potuto dunque rivolgere la sua prima interrogazione all'assessore ai Lavori Pubblici Daniela Pagliara, alla quale ha voluto chiedere, considerato che «stiamo tentando in tutte le maniere di avere la possibilità di entrare almeno nel novero dei dieci comuni come obiettivo minimo, mentre quello massimo ovviamente è di essere individuati come Capitale della Cultura» e che uno degli emblemi della cultura è la scuola, se le risultasse che i lavori al 1° circolo didattico "Tommasone" fossero fermi da parecchio tempo e che il cantiere fosse diventato un luogo di deposito: «Arrivano lì ingegneri e operai, aprono il cancello, lasciano le auto, prendono il camion con gli attrezzi e vanno a lavorare da tutt'altra parte per poi ritornare lì». Per il consigliere insomma «se ci identifichiamo come Capitale della Cultura e trascuriamo proprio le scuole siamo perdenti», quindi lo stesso De Sabato ha invitato l'assessore a fare un'indagine per capire come mai i lavori fossero fermi.
Quanto invece alla seconda interrogazione si trattava piuttosto di un invito all'amministrazione a regolarizzare tutte le posizioni pendenti contrattuali relative all'occupazione di luoghi di proprietà comunale in quanto a dire del consigliere vi erano delle irregolarità, e «siccome un'amministrazione che si contraddistingue è anche quella che regolarizza gli aspetti contrattuali», De Sabato ha invitato l'assessore al ramo a fare una revisione dei contratti che non erano mai stati formalizzati e che allo stesso tempo però vedevano l'occupazione di luoghi deputati al possesso da parte del Comune di Lucera e dunque di proprietà di quest'ultimo.

Dopo aver ringraziato il consigliere per la prima domanda, Pagliara ha detto di essere a conoscenza del primo rallentamento dei lavori presso il 1° circolo didattico "Tommasone" e «poi va detto anche che dopo le feste di agosto non sono ripresi, infatti prima di esse si lavorava a rilento ma si lavorava». A dire dell'assessore vi era una problematica di natura personale. Senza entrare nel merito della faccenda, Pagliara ha spiegato di aver fatto prima verbalmente intervenire il dirigente sulla questione dopo aver parlato sia col direttore dei lavori che con la ditta appaltatrice, ma «visto che non abbiamo ottenuto con ciò i risultati voluti, proprio stamattina ho parlato col dirigente per predisporre con lui un documento a doppia firma da inviare al direttore dei lavori e alla ditta, anche perché non esiste nessun presupposto di inadempimento da parte del Comune per questo rallentamento nei lavori». Non solo: già nel mese di aprile del 2023 in una riunione la stessa Pagliara chiese il cronoprogramma aggiornato dei lavori, che però non era stato mai fornito; in quella fase però la ditta aveva una scadenza imminente e nemmeno un presupposto per chiedere una proroga, quindi l'assessore ha riconosciuto che i lavori dovevano necessariamente riprendere.

Quanto invece alla seconda interrogazione ha risposto l'assessore Maria Barbaro, la quale ha spiegato innanzitutto che in merito a quella richiesta, che era a suo dire legittima e condivisa da lei stessa, aveva già scritto ad aprile in quanto era diventata assessore al ramo a marzo. L'assessore ha spiegato che erano venuti fuori dei problemi di competenza, quindi a inizio settembre lei e il sindaco Giuseppe Pitta avevano firmato una comunicazione, indirizzata al segretario, con la quale si chiedeva di risolvere appunto quei problemi di competenze e attribuzioni per fare tutto quanto richiesto e dunque un riordino di tutte le pratiche e dei contratti pendenti scaduti e non, in modo da poter procedere a fare gare ad evidenza pubblica: «A giorni ci sarà questo riordino da parte del segretario, dopodiché si dovrebbe poter finalmente lavorare sui contratti di quelle posizioni, considerando pure che a volte il contratto non c'è proprio».

Per quanto riguardava la risposta che aveva dato l'assessore al ramo in riferimento alla scuola "Tommasone", De Sabato ha preso atto della precisazione di Pagliara che da parte del Comune non c'era nessun aspetto di inadempienza e ha spiegato che l'idea dei cittadini e in particolar modo dei genitori degli alunni era che l'Ente non pagasse e che per tale ragione la ditta non andava avanti coi lavori: «Attenzione, perciò, perché non vorrei che l'amministrazione, intesa come maggioranza e opposizione, passasse sul banco degli imputati».

Per quanto concerneva invece la seconda richiesta, rivolta all'assessore Barbaro, della quale ha riconosciuto l'impegno profuso, il consigliere ha tuttavia ricordato che purtroppo da aprile si era arrivati a settembre, dunque ha chiesto chi fosse inadempiente in quella vicenda: «Forse la struttura dirigenziale? E quando questa fosse inadempiente perché dobbiamo poi riconoscere nonostante ciò il massimo della retribuzione del risultato? Non è un danno all'erario?».

De Sabato ha insomma sottolineato l'inadempienza da parte della struttura dirigenziale in tema di conclusione di contratti benché fossero passati ben cinque mesi da quando l'assessore aveva segnalato la cosa.

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