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Francesca Niro, il bando "Città che legge" e l'integrazione scolastica

Durante il Consiglio Comunale dello scorso 21 novembre la consigliera Francesca Niro ha sollevato due interrogazioni: la prima era rivolta al sindaco in assenza dell’assessore al ramo, mentre la seconda era indirizzata all’assessore Emanuela Gentile.

In particolare Niro ha voluto chiedere come mai il Comune di Lucera non avesse partecipato all’avviso pubblico per ottenere la qualifica di “Città che legge”, progetto volto appunto alla promozione della lettura: «Personalmente in qualità di docente sono referente del progetto lettura, quindi ci credo tantissimo, e purtroppo da quando sono consigliere non riesco mai a far passare quest’iscrizione a tale avviso, così anche quest’anno per l’ennesima volta il Comune di Lucera ha perso un’occasione». Non solo: l’amarezza di Niro derivava dal fatto che l’Ente avrebbe tutti i requisiti per la partecipazione.

Intanto nella seduta di questa mattina è stata la stessa consigliera a parlare di una proroga del bando al prossimo maggio 2023, invitando l’amministrazione a non lasciarsi sfuggire l’occasione anche stavolta.

La seconda interrogazione invece riguardava una richiesta che Niro puntualmente fa ogni anno e cioè a che punto fosse l’attivazione del servizio di integrazione scolastica: «So bene che è un servizio che non dipende solo da questo Comune in quanto rientra nell’ambito e so anche che c’è l’intenzione di attivarlo, ma perché aspettare che inizi l’anno scolastico e non premunirsi per tempo? Farlo partire a questo punto dell’anno scolastico infatti è problematico perché poi bisogna trovare gli educatori, i quali nel frattempo hanno già preso impegni presso altre strutture». Niro ha dunque invitato a una maggiore celerità nell’attivazione di tale servizio.

Il sindaco ha voluto innanzitutto correggere la consigliera rispetto alla seconda interrogazione, che a suo dire non andava rivolta all’assessore ai Servizi Sociali bensì a lui in qualità di presidente del coordinamento istituzionale dell’ambito relativo al Piano Sociale di Zona. Quindi, passando alla replica relativa alla prima, Giuseppe Pitta ha spiegato che l’anno scorso con grandissima fatica tutti i sindaci presenti al coordinamento deliberarono all’unanimità di attivare il servizio di integrazione scolastica solo per i Comuni che compartecipavano alle spese del Piano Sociale, mentre quest’anno dopo un’attenta riflessione si è deciso nell’ultima seduta di coordinamento che anche i bambini dei Comuni che non avevano compartecipato avevano diritto all’integrazione, perché la decisione presa l’anno scorso aveva pesato moltissimo su quella di ogni sindaco. Inoltre Pitta ha informato che si è chiesto alla Regione di avviare una modifica legislativa tale per cui venga messa al bilancio con degli obblighi precisi la copertura finanziaria, così da poter dare al dirigente la possibilità di una programmazione pluriennale.

Alla prima interrogazione Pitta avrebbe risposto per iscritto, integrando altresì la seconda dal momento che Niro ha controreplicato dicendo di chiedersi chi avrebbe coperto a quel punto la cifra dei Comuni che non compartecipavano.

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