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Fabrizio Abate sul chiosco in villa comunale e sul fabbisogno del personale

Nella sua prima interrogazione sollevata durante l’ultimo Consiglio Comunale del 27 dicembre scorso Fabrizio Abate è tornato sulla questione della delibera di Giunta Municipale n. 235. Il consigliere ha ricordato di aver già trattato in un’altra seduta consiliare la vicenda del chiosco ubicato in villa e precisamente in Viale della Libertà (in villa comunale, nei pressi del comando di Polizia Municipale) e di aver preannunciato in quell’occasione che verosimilmente, poiché il Comune rimaneva inerme di fronte a qualsiasi richiesta da parte del signor Giuseppe Favilla, l’assegnatario di quel chiosco, si sarebbe arrivati, com’è poi avvenuto, a una richiesta di risarcimento danni particolarmente onerosa: si parlava di circa 200.000 euro e di un contenzioso che a parere del consigliere con uno sforzo di buona volontà e sollecitando gli uffici a dare seguito alle richieste dell’avvocato si sarebbe potuto tranquillamente evitare. Abate ha altresì ricordato che più volte l’avvocato Ignazio Lagrotta aveva sollecitato il dirigente a procurargli una relazione, che in seguito il consigliere si era premurato di andare a visionare. «Ingegnere – ha poi aggiunto Abate rivolto al dirigente Pietro Savoia –, non so se lei abbia avuto modo di leggere il carteggio intercorso tra la società e il Comune: nel febbraio del 2020 il nostro segretario di allora, il dott. De Scisciolo, scriveva alla ditta dicendo di aver sistemato la questione e di aver notificato l’accatastamento, concludendo che si poteva dunque procedere, allora le chiedo, considerato che lei non ha mai rilasciato il permesso a costruire nelle more di tutte le richieste, perché non abbia proceduto alla revoca della concessione». Peraltro, come ha continuato a spiegare il consigliere, si sarebbe dovuta tenere un’udienza il 19 dicembre del 2022 innanzi al tribunale di Foggia: «Si è tenuta? Che cosa è stato inizialmente definito circa il prosieguo di questo giudizio?».

L’assessore Claudio Venditti ha innanzitutto informato Abate che non avevano ancora avuto un’interlocuzione con l’avvocato e che in ogni caso la questione era molto spinosa, più di quanto si potesse pensare: «Noi comunque reputiamo che il magistrato possa considerare le doglianze che siamo andati a segnalare». Quanto poi alla delibera citata dal consigliere del PD, «ha passato il vaglio di tutti i pareri, quindi lei non può fare un’interrogazione su qualche refuso che può essere capitato o su qualcosa che magari è sfuggito, però per avere la massima sicurezza abbiamo concordato col segretario che la porteremo rettificata per votarla nuovamente in modo tale che l’avvocato possa depositarla».

Nella controreplica all’assessore, Abate ha chiarito che era lungi da sé pensare in malafede e di aver semplicemente chiesto che importanza potesse avere nel corso del giudizio quanto da lui precedentemente evidenziato: «Lei però adesso mi sta tranquillizzando che non ha alcuna rilevanza e io non ho nessun dubbio circa quello che mi sta dicendo».

La seconda interrogazione del consigliere concerneva il piano triennale del fabbisogno del personale 2022-2024. A tal proposito Abate ha chiesto al sindaco Giuseppe Pitta, dal momento che era assente l’assessore Alfonso Trivisonne, di quante delle quindici assunzioni programmate fino a quella data si fossero concluse le procedure e soprattutto – qui si è rivolto in particolare al segretario – se almeno una delle quattro unità di Polizia Locale avrebbe rimpiazzato i vigili urbani andati in pensione.

A dire del sindaco diverse cose erano state fatte nell’ultimo mese o meglio nei giorni successivi all’approvazione da parte del Ministero dell’Interno del piano triennale, tra cui quattro progressioni verticali, «cosa che non veniva fatta da decenni nel Comune di Lucera», con la conseguenza che quattro dipendenti dell’Ente avevano visto mutare la loro posizione funzionale all’interno della pianta organica diventando da categoria B a C: «Tutti sappiamo del lavoro che già fanno i nostri dipendenti, che va ben oltre quello previsto, ma oggi siamo riusciti dopo dieci anni a valorizzare le nostre risorse interne: certamente quattro progressioni sono poche, ma sono quelle autorizzate dal Ministero». Oltre a ciò, come ha sottolineato lo stesso Pitta, era stato svolto il concorso per mobilità per l’assunzione di un istruttore tecnico e si stava aspettando di ultimare l’iter; inoltre, sempre a dire del sindaco, era in itinere lo scorrimento della graduatoria di tre categorie D amministrative e quello della graduatoria degli amministrativi C, mentre un altro posto di amministrativo per l’Ufficio di Stato Civile sarebbe stato coperto con procedura di mobilità. Anche per quanto riguardava poi i vigili urbani al sindaco risultava la disponibilità di una graduatoria in quanto era stato approntato il rispettivo atto di Giunta. Insomma, si stava concludendo tutto l’iter.

«Vi riconosco il merito – ha osservato allora Abate – di aver prodotto molti atti, ma l’unica preoccupazione che avevo era che non si facesse in tempo, però mi state assicurando che il grosso sarà fatto». In seguito il consigliere ha rivolto al sindaco un invito: «Penso che per i vigili si debbano fare solo concorsi, però me lo deve promettere, prima di tutto perché i vigili non li fornisce più nessuno e in secondo luogo perché credo che anche in questo territorio e in particolare nella nostra città ci siano tante potenzialità». Relativamente all’ultima richiesta del consigliere, Pitta ha assicurato che il segretario aveva già ricevuto mandato da lui per preparare i concorsi e dunque stava predisponendo tutta la documentazione per procedere a fare ciò.

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