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Fabrizio Abate e la situazione disastrosa e indecorosa del cimitero di Lucera

«Mi piace iniziare – ha esordito Fabrizio Abate nel sollevare la sua prima interrogazione durante il Consiglio Comunale dello scorso 12 settembre – con una citazione che fa Sua Eccellenza il nostro vescovo ogni volta che andiamo a celebrare il 2 novembre, il giorno dei defunti, la Messa laggiù, alla cappella del cimitero: il nostro vescovo in quell'occasione fa sempre i complimenti all'assessore ai Servizi cimiteriali e dice che il senso civico di una comunità si valuta anche e soprattutto forse dalla cura che si dedica all'ambiente in cui sono custoditi i nostri defunti».

Il consigliere del PD è dunque partito da tale considerazione in quanto nella mattinata del sabato precedente si era recato proprio al cimitero per una visita che egli fa abbastanza frequentemente e aveva avuto modo di interloquire col custode dello stesso, al quale aveva chiesto subito una cosa. Ad Abate era infatti balzato agli occhi un cartello, che era stato affisso sul primo muro che si trovava entrando sulla sinistra, che così recitava: "Gentili visitatori, ci scusiamo per il disservizio causato dal non funzionamento della macchina… la suddetta è in riparazione e il servizio sarà ripristinato tra lunedì e martedì. Certi della vostra comprensione ci scusiamo per il disagio".

Pertanto il consigliere ha chiesto al custode se il riferimento fosse ai due giorni di quella stessa settimana, ma l'altro gli avrebbe risposto che in realtà quel cartello era lì da ben due mesi e lo ha portato a vedere dove fossero collocate le macchinine, le quali non erano, come si era informato, in riparazione, bensì all'obitorio. «Qualcuno – ha proseguito Abate – mi ha anche detto che di fronte alla sollecitazione a fare riparare queste macchine pare che qualcuno dell'amministrazione abbia risposto che ci vogliono le nuove e che 300.000 euro da spendere non ne hanno, allora a me sembra opportuno cercare piuttosto di portare in riparazione quelle macchine».

Al consigliere infatti pareva ovvio che le persone anziane che avevano i parenti giù avessero necessità di poter usufruire di quel servizio in modo tale da poter andare a trovare i propri cari: «Portiamo quelle due macchine che ci sono da un buon elettrauto e riattiviamo subito il servizio, ma non lunedì o martedì di chissà quale anno».

Sta di fatto che l'interrogazione di Fabrizio Abate pare abbia sortito effetti, se si considera che proprio due o tre giorni fa le macchine in questione sarebbero state portate a Foggia per la riparazione.

Abate avrebbe voluto dire anche all'assessore ai Servizi Cimiteriali, che mancava per motivi di salute, che al cimitero vi erano addirittura degli alberi completamente secchi che ormai si appoggiavano sulle cappelle: «Fra poco ci citeranno per danni perché quegli alberi andranno a rompere i tetti delle cappelle».

L'ultima cosa che il consigliere ha voluto dire era che nei bagni delle signore dello stesso cimitero la situazione era a dir poco critica, infatti «il custode mi ha detto che essi non vengono puliti dal mese di giugno, quindi ci voleva la maschera antigas per entrare». I bagni non si pulirebbero da quel mese perché il dirigente ing. Pietro Savoia avrebbe riferito che proprio a giugno terminava la sua competenza su quel servizio dei Lavori Pubblici e sarebbe passata al dott. Raffaele Cardillo, pertanto «a lui non importava più niente di mandarvi la ditta, con la quale tra l'altro ho anche parlato, che si chiama, se non erro, Global System». Ebbene, quest'ultima avrebbe confermato al consigliere che l'ultimo intervento l'aveva fatto proprio nel mese di giugno. Peraltro ad Abate sarebbe stato altresì riferito che purtroppo anche i bagni di San Francesco erano interessati dallo stesso problema del medesimo appalto e che essi pure non venivano puliti dunque da giugno, «un fatto grave per una città che deve fare la Capitale della Cultura», allora «quantomeno mandate una squadra a pulirli».

Rispetto alle automobili elettriche che venivano utilizzate dalla ditta per accompagnare gli avventori all'interno del cimitero, il sindaco Giuseppe Pitta ha invitato Abate a informarsi un po' meglio, in quanto «è stata sollecitata la stessa ditta formalmente dal dirigente» e «per questa manchevolezza mi risulta che la ditta attenda i pagamenti di diverse mensilità proprio perché non ottempera a quelli che sono i dettami contrattuali, tra i quali appunto anche quello dell'efficienza delle macchinine».

L'Ufficio dunque non sarebbe rimasto, a dire di Pitta in silenzio o inattivo (come già detto, infatti, dopo che il problema è stato sollevato le macchine sono andate in riparazione); inoltre «se non tocca al Comune ripristinarle, non vedo perché dovrebbe spendere i soldi l'Ente e non pretendere che invece le cose vengano fatte dalla stessa ditta»; per quanto atteneva invece al custode del cimitero, il sindaco ha detto di voler capire chi fosse, infatti gli sfuggiva il nome, dal momento che non era mai stata individuata fino a quel momento una figura del genere.

«Il sindaco – ha controreplicato allora il consigliere – dice che è responsabilità della ditta, ma se questa non mette mai a posto le macchinine, gli anziani non si portano mai dove devono andare?». Abate ha poi ricordato che vi era una determina del 29/12/2020 dove era espressamente detto di concedere la stessa, appunto, ai sensi dell'articolo 5 del contratto in essere, alla società in questione per il tempo strettamente necessario all'espletamento e alla definizione di una nuova procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla selezione di un nuovo concessionario per la gestione dei medesimi servizi e comunque entro sei mesi a decorrere dal 1° gennaio del 2021: «Mi sembra tuttavia che i sei mesi siano abbondantemente passati e che nel frattempo non abbiate cacciato proprio nessuno».

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