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Fabrizio Abate chiede conto dei 33.000 euro dati all'Ufficio Tributi

La seconda interrogazione sollevata dal consigliere di opposizione Fabrizio Abate nell'ultimo Consiglio Comunale riguardava il potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali e in particolar modo la somma stanziata per l'Ufficio Tributi. Il riferimento era in particolare a una delibera di Giunta fatta - cosa che ha destato curiosità nello stesso Abate - il 29 dicembre del 2022, infatti era stato approvato dallo stesso esecutivo un regolamento appunto per il potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali preposti alla gestione delle entrate e di altrettante per la gestione del personale dipendente. In sostanza si trattava di dare 33.000 euro a un ufficio particolare del Comune di Lucera, quello Tributi, quindi al suo dirigente e a quattro o cinque persone facenti parte di esso. Il consigliere ha poi spiegato, andando più nello specifico, che c'è una legge del 2018, ad oggi non attuata, dove si dice che gli Enti, ovvero i Comuni che hanno approvato il bilancio di previsione possono (non "devono") con proprio regolamento prevedere che il maggior gettito accertato e riscosso relativo agli accertamenti fiscali dell'imposta municipale e della TARI dell'esercizio precedente a quello di riferimento risultante dal conto consuntivo approvato nella misura del 5% sia destinato, limitatamente all'anno di riferimento, al potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali preposti alla gestione delle entrate e al trattamento accessorio del personale dipendente, quindi il "possono" sta a indicare, e su questo Abate ha chiesto conferma al segretario, che era una cosa che si poteva fare o meno, un'esclusiva volontà politica, non un obbligo di legge, con cui si va in Giunta, si approva un regolamento e si dà la somma di 33.000 euro in più agli uffici e al dirigente di quell'ufficio particolare.

«Ora, segretario - ha continuato il consigliere -, mi corregga se sbaglio, perché l'ho già chiesto in commissione: sia l'assessore Antonio Buonavitacola che il dirigente hanno parlato di soldi già stanziati per il personale dipendente, ma io mi sono informato e non è così, infatti si tratta di soldi che se non ci fosse stato quel regolamento sarebbero rimasti nel bilancio del Comune di Lucera».

In sostanza, come ha tentato di far capire Abate, si tratta di soldi che vengono sottratti ai contribuenti della città per essere destinati a quell'ufficio e al suo dirigente, quindi a dire del consigliere è accaduto che si è approntato un regolamento ad hoc il 29 dicembre del 2022 per dare all'ufficio Tributi del Comune e al suo dirigente una somma pari a 33.000 euro.

«Ma il fatto che non mi fa dormire la notte - ha detto ancora Abate - è che si dice che sono degli incentivi senza un dato già consolidato». D'altronde lo stesso consigliere aveva chiesto più volte in commissione i dati chiedendo dove fosse quel maggior reddito accertato e incassato: «Si possono avere dei dati concreti? Non sono ancora riuscito a visionarli». Abate ha poi invitato a non dimenticare che è per questa situazione del non essere riusciti a incassare in passato che si è arrivati al dissesto finanziario, e a considerare che nel 2021 c'è stato il maggior reddito incassato e accertato perché il 2021 è stato l'anno successivo a quello del Covid e tutti gli accertamenti del 2020 erano bloccati. Il consigliere ha concluso dicendo che a suo modo di vedere quell'atto politico gridava vendetta.

L'assessore al Bilancio Buonavitacola però ha spiegato che hanno dato 12 milioni all'OSL (Organismo Speciale di Liquidazione) i quali non sarebbero piovuti dal cielo ma provenivano da quello a cui faceva riferimento Abate, ovvero da un maggior gettito. Per confermare quanto detto dall'assessore è intervenuto il presidente Pietro Di Carlo, il quale ha ricordato che in commissione la risposta del dirigente del settore era stata molto precisa. Tuttavia il consigliere, non convinto, ha domandato al segretario se quei soldi fossero a carico del bilancio comunale e se fossero dunque stati tolti da esso e destinati a quello scopo. A rispondere è stato ancora Buonavitacola, che ha spiegato che i 33.000 euro facevano parte di un progetto.

Alla fine ognuno è rimasto fermo sulla propria tesi.

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