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Dopo tanto travaglio la maggioranza elegge il presidente dei Revisori dei Conti

Dopo tanto travaglio la maggioranza elegge il presidente dei Revisori dei Conti del Comune di Lucera.

LUCERA – Il quinto accapo del Consiglio Comunale dello scorso 13 novembre consisteva nella nomina del Presidente e dei componenti dell'Organo di revisione economico-finanziario del Comune di Lucera per il triennio 2023-2026. A relazionare sull'argomento è stato l'assessore Antonio Buonavitacola e a seguito della relazione il Presidente Pietro di Carlo ha riepilogato brevemente la modalità di votazione e ha spiegato che vi erano già i due membri designati dalla Prefettura, mentre per quanto riguardava la nomina del Presidente, che sarebbe stata effettuata appunto dal Consiglio, alla manifestazione e all'avviso avevano risposto in numero di otto.

Tuttavia il consigliere Francesco Di Battista ha subito fatto notare che avevano ricevuto una PEC solo il 9 novembre e che dunque di fatto avevano avuto soltanto due giorni di tempo per leggere i curricula dei partecipanti e farsi un'idea in merito. A dire di Di Carlo però bastava che uno di loro andasse in segreteria per poterli visionare tutti. «Secondo lei – ha controreplicato Di Battistadeve essere il consigliere a prendersi carico di ciò? Sarebbe stato piuttosto opportuno che voi ce li trasmetteste!».

È comunque seguita regolarmente la votazione (senza esito, perché 12 schede utili, segno che qualcuno della maggioranza ha tradito), successivamente alla quale c’è stata una breve sospensione della seduta, dopodiché il Presidente ha preannunciato che si sarebbe svolta una nuova votazione, in quanto nel corso della prima non si era raggiunta la maggioranza assoluta dei componenti, prevista dalla legge, della metà più uno, vale a dire tredici: se anche durante la seconda non si fosse raggiunta tale maggioranza, sarebbe stata cura dello stesso Di Carlo convocare un Consiglio Comunale d'urgenza l'indomani per il giorno ancora dopo. Tuttavia Di Battista, riconoscendo che quella era una situazione un po' anomala, ha ammesso che per tale ragione era difficile un po' per tutti comprendere quale potesse essere la strada giusta da seguire. Allo stesso tempo il consigliere ha confessato di avere molti dubbi sulla legittimità della ripetizione di una votazione, ma Di Carlo ha chiarito che nel regolamento non vi era una disciplina in merito, bensì un vuoto normativo rispetto a come procedere in casi simili. A confermare ciò è stato il segretario, il quale ha spiegato che il regolamento tace su quello che accade riguardo alle votazioni a scrutinio segreto, infatti la norma parlerebbe soltanto di maggioranza assoluta dei membri del Consiglio, cioè dodici più il sindaco, quindi tredici, ma nel contempo, come ha continuato a dire lo stesso segretario, il Comune aveva bisogno di quell'organismo, così «in questi casi è il Presidente a decidere, in assenza di norme in merito, quindi c'è ampia libertà di movimento».

Davide Colucci ha proposto invece di effettuare il voto palese e Di Carlo ha spiegato che ciò si poteva fare solo in presenza di un nome condiviso dall'intero Consiglio.

È stata dunque avanzata la proposta di sospensione della seduta al fine di individuare un nome condiviso da poter votare come Presidente, ma è stata respinta, pertanto si è proceduti alla seconda votazione, anche in quel caso a scrutinio segreto, ed è stato eletto quale Presidente Giuseppe Occhicone. È stato poi unanime il voto successivo, questa volta a scrutinio palese, relativo all’elezione dei due componenti dell’organo che erano stati designati dall’Ufficio Territoriale della Prefettura, vale a dire Pietro Gianfriddo (peraltro assessore al Bilancio nel Comune di Cerignola) e Daniele Accoto di Lecce

Greta Notarangelo

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