Se venisse istituito il premio "Discorsi incomprensibili", questo premio sarebbe certamente vinto da Davide Colucci. Il consigliere infatti è ormai noto per i suoi sermoni indecifrabili, resi da lui stesso intenzionalmente e strategicamente inaccessibili per restare sempre nel mezzo, un po' minoranza, un po' maggioranza, un po' nulla. Così anche nell'ultimo Consiglio Comunale, quello tenutosi a partire dal pomeriggio dello scorso 5 giugno, "l'animatore" dell'assise non poteva non sfoggiare le sue abilità e ha dunque approfittato della fase delle comunicazioni per esibirsi in funambolici giochi di ragionamenti sconclusionati. Insomma, ha fatto un bel discorso, anche se nessuno ci ha capito niente!
«Chiedo innanzitutto scusa specialmente ai miei colleghi di opposizione – ha esordito Colucci – per la mia assenza del Consiglio scorso, ma vorrei precisare alcuni passaggi giustamente perché presumo, presidente, che questo sia il luogo adatto per parlare di queste cose, visto che altrove non è mia abitudine fare ciò se non con dei post un po' scherzosi, ma devo raccontare i fatti e dire la verità».
Il discorso del consigliere insomma era partito bene e la premessa a suo dire era che non sapevano niente neanche le colleghe Antonella Matera e Rossella Travaglio, salvo poi informare che effettivamente con la prima c'era già stata una serie di incontri data l'unione di intenti, come lo stesso Colucci l'ha definita. «Con questo, presidente – ha proseguito il consigliere –, non voglio dire che vogliamo fare sottogruppi e simili, infatti il mio capogruppo rimane Pasquale Colucci, sono indipendente e sto bene così». Tuttavia «ci siamo incontrati per una questione di tematiche ed effettivamente mi sono reso conto che la mia comunicazione da ibrido (sì, ha usato proprio questo termine, ndr) specialmente dopo il Consiglio che… ribadisco… il mio atteggiamento è stato un po' troppo frivolo e leggero senza aver comunicato prima di andarmene la mia intenzione di voto… pertanto ribadisco che mi sono incontrato con le suddette colleghe per questioni di intenti sui temi».
Dopo questo discorso introduttivo senza né capo né coda il consigliere ha sottolineato di non essere abituato da consigliere di maggioranza ad alzare la mano per il solo fatto di stare in maggioranza e allo stesso modo da consigliere di opposizione. Nasce dunque spontanea la domanda: ma Colucci è di maggioranza o di minoranza? Ah, già, l'ha detto lui stesso: è un ibrido!
Il consigliere eletto nel PD, poi passato con una parte del PD in maggioranza e poi staccatosi sia dal PD che dalla maggioranza per essere oooppp!…osizione, ha comunque deciso di mostrare a tutti il proprio valore: «Sarei il primo a mandare a casa Pitta, ma di qui a dire che sono all'opposizione e devo per forza votare in un certo modo… però allo stesso tempo mi rendo conto che voglio far parte di questo gruppo, ma sono libero».
Ma come, non era ibrido? Per Colucci quindi essere ibridi rende liberi. «Non mi devo sentire obbligato, cari colleghi – ha detto ancora con ardente veemenza… pardon, con malcelata innocenza – a votare una determinata situazione solo perché gli altri undici fanno così, però tenevo a ribadire questo mio convincimento, perciò se faccio dei commenti offensivi nei vostri confronti voi fate bene a risentirvi, ma se ho fatto la stampella, cari giornalisti…». Ovviamente il discorso non è stato portato a termine, come d'altronde tutti gli altri.
Così Fabrizio Abate si è visto costretto a intervenire per avere un chiarimento, infatti «di tutto quello che ha detto Colucci non ho capito niente, cioè vorrei capire da lui oggi che cosa sia, probabilmente lui oggi si dovrebbe chiarire le idee». Ovviamente il consigliere del PD fin dall'inizio della consiliatura sempre all'opposizione rispetto all'altra parte del PD passato in maggioranza (altra situazione ibrida, sic!) non era l'unico a non aver compreso nulla del discorso di Colucci, ma d'altronde neanche un interprete di Roccacannuccia ci sarebbe riuscito. «Lui ha detto infatti – ha proseguito Abate cercando di trovare un filo logico nel ragionamento dell'altro – che se domattina andassimo dal notaio sarebbe il primo a mettere la firma per mandare a casa quest'amministrazione». Questo lascerebbe intendere, a dire del consigliere, che Colucci sull'attuale compagine amministrativa non nutre alcun tipo di speranza o fiducia; al contempo però lo stesso Colucci afferma che l'unica circostanza in cui voterebbe a favore sarebbe quella del bilancio. «Che si chiarisca bene, insomma», ha ribadito Abate in chiusura.
Quella di Francesca Niro era una comunicazione riflessiva rispetto a quanto comunicato in maniera disordinata da Colucci. La consigliera ha ricordato di aver sollecitato più volte gli assessori a risolvere le varie questioni in tempi brevi, cosicché «io come vengo definita, di maggioranza o di opposizione? Per quanto mi riguarda ho sempre avuto ben chiaro dove sedermi, infatti gli ignavi non mi piacciono e ciò non significa che dobbiamo fare ostruzionismo strumentale, anzi preveniamo le magagne e i falli in cui può cadere la maggioranza senza remare contro». Pertanto, come ha sottolineato la stessa Niro, il discorso di Colucci denotava una certa mancanza di rispetto verso il proprio elettorato «che ha scelto in quale parte eleggerli». La consigliera ha chiesto dunque chiarezza.
È corso invece subito in soccorso di Colucci l'altro consigliere del PD della maggioranza, Antonio Dell'Aquila, il quale ha lamentato che in tal modo il consigliere ibrido non avrebbe potuto difendersi.